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Addio don Tommaso. Una poesia di Gino ed altri ricordi.

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E’ scomparso, Don Tommaso Rota,  che fu parroco della Madonna del Rosario di Statte.

Don Tommaso, il giorno dell'inaugurazione della statua di Padre Pio nel 1998. Tra gli altri,  Don Giovanni Agrusta, Don Tommaso Rota, il vescovo pro tempore Benigno Papa, Anna Maria Romano, Vincenzo Chiarelli e il compianto Angelo Gigante (altro grande protagonista della lotta autonomistica).   

In questa pagina, uno struggente ricordo in “rima” di Gino Del Giudice a cui seguono foto ed ricordi degli stattesi.

La poesia di Gino

ADDIO DON TOMMASO
  
DON TOMMASO, il derelitto
come il povero aiutasti;
soccorresti ognor l'afflitto,
ed  all'Alto t'ispirasti;
 CRISTO,  LA  BUONA NOVELLA.
FU LA LUCE, LA TUA STELLA.

Per quarantasette anni,
d 'operosità e missione,
pur tra sacrifici e affanni,
sol di carità visione,
forgiato hai mille  virgulti,
or del mondo degni adulti.

Ti esponesti con coraggio
per far Statte progredire;
con audacia, FOSTI saggio;
apprezzammo il  tuo ardire:
il "comitato cittadino"
 il vivace "bollettino".

La tua vita,  esempio, storia,
DON TOMMASO l'hai  compiuta,
ora eredità,   memoria,
 è di Statte ed è vissuta;
privilegio   oggi per noi,
gran retaggio per chi vien poi.

DON TOMMASO, cosa dirti
se non tutto il nostro affetto?
Oggi  qui siamo ad offrirti,
il ricordo a te diretto:
è dettato a noi dal cuore,
con riconoscenza  e amore.

 L'umor tuo ancor presente,
è respiro  del paese,
 più che vivo in ogni mente.
Con l'ascosto  ed il palese,
porti in Cielo senza veti,
pene, strali e giorni lieti.

Resti orgoglio,  tradizione,
uomo buono , pio, cortese;
ROTA, una  invocazione:
guida ognun di noi stattese.
CIAO!  D'AMICO NOSTRO AMATO,
SARAI SEMPRE RICORDATO.

GRAZIE PER LE COSE FATTE,
DON TOMMASSO A NOI E A STATTE.

 Gino Del Giudice 18 giugno 2015.




Don Tommaso Rota (foto tratta dal libro di Cosimo Calabretti: "Don Paolo Zigrino". Le altre foto sono tratte dal libro del prof. De Marco: Servire nella Carità, pubblicato in occasione del 40° di sacerdozio, appunto di don Tommaso

Un “profilo” dal libro di Vittorio De Marco.

Don Tommaso Rota nacque a Martina Franca, 1° dicembre 1928.
Dopo l’ordinazione sacerdotale (10 agosto 1952) e fino al ’54, don Tommaso fu vice parroco nella parrocchia di S. Teresa del Bam­bino Gesùin Taranto.

Il primo incarico di sacerdote per don Tommaso Rota (vice parroco alla parrocchia di San Nicola, parroco Filippo Borzano).

Dal ’55 al ’56 e collaborò con il parroco di Lizzano, don Filippo Berzano, come vicario ausiliare nella parrocchia di S. Nicola  e infine, nel ’56 fu nominato parroco della parrocchia SS. Annunziata in Monteparano.

Nel novembre 1959 con Bolla arcivescovile, dello stesso novembre 1959, viene nominato parroco di Statte da mons. Guglielmo Motolese, Amministratore Apostolico della diocesi di Taranto. Sostuì, don Paolo Zigrino, parroco dal 1919, che aveva lasciato la guida della parrocchia per raggiunti limiti di età e per motivi di salute.




Don Tommaso un parroco “molto vicino” ai suoi parrocchiani.

Statte deve molto al compianto  Don Tommaso Rota,  venuto a mancare oggi  18 giugno 2015. E’ stato parroco della Chiesa Madonna  del  Rosario di Statte da 1° Novembre 1959 al  settembre 2006.
Per 47 anni ha rappresentato un punto di riferimento per Statte. 

In prima linea nella battaglia per l’Autonomia e per le lotte civili degli stattesi.

Don Tommaso, fu sempre in prima linea nelle battaglie civili per il riscatto della nostra comunità. 

Nei  locali della parrocchia nacquero,  i primi "Comitati Civici" per rivendicare, per la nostra cittadina, i più elementari servizi (acqua, fogna e strade). 
Quelle battaglie, tuttavia, non ottennero i risultati sperati ed allora, il nostro parroco fu, insieme ad un gruppo di coraggiosi pionieri , uno dei protagonisti della "madre di tutte le battaglie", ovvero la lotta per l'Autonomia Comunale.

Durante, di quel periodo di Risorgimento Stattese,non si preoccupò minimamente del rischio dei  probabili  “richiami dall’alto”,  (poi, puntualmente arrivati). 

Infatti, anche se, in altri momenti della sua permanenza nella nostra cittadina, si era dimostrato schivo, riservato ed accomodante, in quel periodo di lotta per  la nostra indipendenza, mostrò grande determinazionee lottò, insieme ai suoi parrocchiani per raggiungere quel decisivo risultato.
Gli stattesi tutti, gli sono riconoscenti e non potranno mai dimenticare.


A sinistra, tra gli altri, il compianto Eugenio Palantone, altro grande "combattente" dell'Autonomia stattese.



PS. Chi vuol apprendere altri particolari della vita e delle opere di Don Tommaso, può consultare (in Biblioteca) il libro scritto dal prof. De Marco, in occasione del 40° della sua ordinazione sacerdotale: Servire nella Carità.


Il giorno del commiato da parroco di Statte.

Il commiato pubblico da parroco di Starre,  è avvenuto la domenica 10 settembre alle ore 19.00  durante una  Messa concelebrata, sul sagrato della chiesa Madonna del Rosario, da Don Tommaso Rota, don Giovanni Agrusta, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Statte e Padre Roberto Parrozzani, parroco della chiesa di San Girolamo Emiliani di Statte.

Conclusioni.
Concludiamo con il  “Saluto a don Tommaso” nei giorni del suo commiato da Statte così, come gli stattesi,  fecero pubblicare nel bollettino parrocchiale del Sacro Cuore del settembre 2006.

“Siamo abituati a dire che "ogni cosa ha il suo inizio e la sua fine". Potremmo commentare solo così il fatto che don Tommaso lascerà Statte e la comunità parrocchiale della Madonna del Santo Rosario per raggiunti limiti di età.

“Ma tra l'inizio e la fine ci sono ben quarantasette anni di ministero pastorale tutto dedicato alla maggior gloria di Dio e per la salvezza delle anime. E, così tanti anni, non passano senza aver lasciato una traccia consistente nella vita di una comunità ecclesiale”.

“L'eredità che don Tommaso lascia alla comunità stattese è la nostra stessa fede: se tanti di noi oggi credono e sono impegnati in un cammino di fede e nella partecipazione attiva alla comunità ecclesiale, è senz'altro grazie a lui, alla sua fedeltà, alla sua perseveranza, al suo entusiasmo, al suo zelo, ai suoi sacrifici, alle sue preghiere e al suo esempio di pastore buono, innamorato di Gesù e del gregge a lui affidato da Gesù stesso.”

“Tutti quanti da lui abbiamo ricevuto tanto bene, perché ci ha assicurato ogni giorno, per quarantasette anni, la presenza di Gesù in mezzo a noi, attraverso la celebrazione dei Sacramenti, l'annuncio della Parola e la carità.”

“Allora grazie, don Tommaso, per tutto quello che hai fatto per la comunità religiosa e civile di Statte. Grazie, perché nel tuo biglietto di saluto alla comunità hai assicurato la tua preghiera per noi”.

“Anche se sarai fisicamente lontano da noi, (ma si auspica che i parrocchiani "di una vita" facciano sentire anche la loro presenza fisica, n.d.r.)  sappiamo che ci terrai sempre nel tuo cuore e nelle tue preghiere e continuerai a volerci bene”.

“Noi pregheremo per te, perché, come tu stesso hai scritto, possa prepararti all'incontro con Gesù, (il più lontano possibile) [ma ora è avvenuto], e siamo sicuri che anche in questo ci sarai di esempio”.
(Dal Bollettino Parrocchiale della Parrocchia del Sacro Cuore)




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RITORNO A TODISCO degli stattesi tra storia e cultura.

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In alto a sinistra, la parte superiore della cappella, a destra, torrione centrale (foto Agnese Giandomenico); in vaso a sinistra (una vista laterale della masseria) a desta la grande cisterna "storica" ('a Foggije).

RITORNO A TODISCO

La masseria di Todisco dopo anni, è stata aperta al pubblico, in occasione della presentazione del libro di Antonio Greco "Le notti di Masseria Vallenza"

Premessa: Questa pagina è formata da una prima parte che è quella “essenziale” e che è un “sunto” della serata de sabato scorso 20 Luglio 2015; (presentazione del libro di Greco nella masseria Todisco, aperta al pubblico per la prima volta da decenni.

Il complesso di "fabbrica della "Masseria Todisco" a picco sulla gravina di Mazzaracchio (foto studio Pappone)

Dopo questa prima parte, (Il fatto) vi sono alcuni approfondimenti  desunti in massima parte dalle spiegazioni del DottGreco e sono rivolti agli appassionati della storia di Statte, del suo territorio e delle sue  tradizioni.

La parte "dell'Approfondimento"è costituita da un "mini  dossier” comprendente la storia della masseria e del suo attuale stato, e dettagli sulla presentazione del libro e degli interventi relativi.

Le parti della Appendice - 'Approfondimento,  possono essere per ora tralasciate da chi non ha tempo  e limitarsi alla notizia essenziale e, a scorrere una serie di foto scattate da noi tutti.
Foto da "ovest"
Foto da ovest (dopo aver "cancellato": chiedo venia) i corpi di fabbrica di servizio che ne ostacolavanono la vista dell'intero fronte e del portale d'ingresso. Foto (e pasticci) Leo DelG.

IL FATTO:
Dopo decenni, è stata aperta per la prima volta al pubblico, la grande e bella masseria Todisco, che ha ospitato nei secoli scorsi, gruppi di addetti agricoli, provenienti da vari paesi  limitrofi e che, stanziatisi in forma più o meno stabile, hanno poi costituito, insieme ad altri addetti di masserie, i primitivi nuclei degli abitanti di Statte.

Rendere la masseria, visitabile, almeno per una sera, ha costituito una notevole importanza culturale per la nostra mini-storia, non tanto per l’episodio in sé, quanto per gli effetti che ne possano scaturire.

La proprietà, ha preso coscienza che,  la disponibilità dimostrata in questa occasionepuò costituire un primo passo verso una collaborazione con le Istituzioni. Questa "collaborazione" potrebbe facilitare l'ottenimento di stanziamenti comunitari o regionali, per recuperare questi siti storici.

Il merito di questa iniziativa andata a buon fine? A tanti, con spirito di iniziativa ma  specialmente ad Agnese Giandomenico della Biblioteca Civica ed Armando Grassi Assessore alla Cultura, con il supporto dell’intera Amministrazione. Agnese ed Armando l’hanno  ideata e concretizzata, approfittando della presentazione del libro di un mago della nostra cultura rupestre: Antonio Vincenzo GrecoLe notti di masseria Vallenza, ambientato in località rupestri tra le quali , appunto la masseria Todisco.

La presentazione del libro, ha avuto come prologo, una visita guidata di alcuni locali della masseria illustrata dallo stesso Antonio Greco.

Tanto la stessa “visita” che la successiva presentazione del libro,  sono risultate molto interessanti culturalmente: La “visita”, si è arricchita delle competenze di Greco maturate"sul campo" ; mentre la presentazione appassionata di Aldo Galeano è stata arricchita dalla recita di alcuni grandi Amici della Biblioteca non nuovi a queste imprese: Lucia Calabrese, Dino Spataro, Giulia Fonzone e Roberta Criscio.  Lo straordinario  quartetto ha reso quasi “reali” le vicende narrate.

L’ESSENZIALE DELLA NOTIZIA FINISCE QUI.

Foto: L'androne d'ingresso, il cortile interno e .. la guida di Greco.


Androne d'ingresso. A sinistra la mostra fotografica del circolo Controluce di Mimmo Giancarlo e Wladimiro Pappone (Foto postata da Armando Grassi)

Androne d'ingresso. A sinistra la mostra fotografica del circolo Controluce di Mimmo Giancarlo e Wladimiro Pappone (Foto postata da Armando Grassi)


Androne d'ingresso.  (Foto postata da Armando Grassi)


APPENDICE DI APPROFONDIMENTO.

Come anticipato, il seguito di questa pagina è  un“mini dossier” comprendente la storia della masseria,  il suo attuale stato,  dettagli sulla presentazione del libro e degli interventi relativi.

Queste parti, sono destinate essenzialmente ai super pazienti. (E non dite che non vi avevo avvertiti).

Questi sono gli argomenti contenuti  in questa  Appendice di Approfondimento:

2) La storia di Todisco.
3) Il suo attuale stato, ovvero: La conformazione della masseria.
4) Il Libro (approfondimento)
a) Come lo descrive l’autore
b) Gli interventiFischetti (proprietario della masseria), il sindaco Miccoli, Agnese Giandomenico, Aldo Galeano, Armando Grassi).
5) Considerazioni
6) Conclusioni. 


2) LA STORIA DELLA MASSERIA TODISCO

Foto: I partecipanti nel cortile interno ascoltano la "guida" A.V.Greco





Cortile interno masseria Todisco: Antonio Greco fa da "guida"



Partecipanti all'incontro  ascoltano le notizie storiche di A.V.Greco Foto postata da Armando Grassi.

Partecipanti all'incontro  ascoltano le notizie storiche di A.V.Greco Foto postata da Armando Grassi.
Antonio Vincenzo Greco è stato il protagonista della serata. Quella che segue è un "sunto" di un suo intervento come "guida" storica. E' stato anche "protagonista" sopratutto, perché è l'autore del bellissimo libro che meriterebbe di essere letto da tutti.  E' vero, tratta anche di fatti di "miserabili ed angherie", ma, in qualche passo, rivela un senso di  leggerezza ed ironia divertita, che trasmette al lettore. Come quando, ha definito "donne monache" alcune suore poco caritatevoli e come quando un "usurpatore di primogenitura" si presenta ai "reverendi zii" dicendo pronto a sacrificarsi e ricevere tutti i beni della famiglia. Io sorrido della prosa di Greco, spero lo facciate anche voi.

Il brano che segue è, in gran parte desunto dall'intervento di A.V.Greco durante la visita guidata alla masseria. di sabato scorso 20 giugno 2015.
"Todisco, costituiva una delle più vaste e prestigiose aziende del Tarantino. Anticamente nota con il nome di Sant'Angelo a Migliaro, sorse nel corso del '500 sui resti di un insediamento rupestre; a questo primitivo nucleo furono in seguito aggregate altre masserie e terre demaniali (Greco)

Vari proprietari si sono succeduti e spesso con alterne fortune economiche. Quello più noto e che ha dato il nome alla masseria stessa è stato quello della famiglia “Tedesco”, che ne fu proprietaria fino al 1701.

 La famiglia Tedesco possedeva anche masserie vicine come quella di Grindisi,  quella di S.Onofrio e quella del  “Termiteto”.  Ai Tedesco si sono succeduti, per alcuni  decenni,  la famiglia Marini e poi, per circa 150 anni,  la famiglia Calò, che, possiamo definire la “fondatrice”   di Todisco come la conosciamo oggi.

Infatti, fu proprio la famiglia Calò che, oltre a realizzare la maggior parte dei locali interni della masseria e l’attuale grande cappella, estese i suoi possedimenti  incorporando la masseria di Grindisi (nei pressi del bivio Todisco-Santa Teresa)Termiteto, Grottafornara (masseria sulla via per Martina  passando da via Carlo Farina),  Sant’Onofrio (masseria posta a sud di Todisco sulla gravina di Mazzaracchio)
Le suddette masserie (eccetto ovviamenteTodisco,) sono ora quasi completamente in rovina.

L’ultimo ramo della famiglia Calò non ebbe figli  e, la proprietà fu eredita da una famiglia del leccese (i Basurto) che vendettero nel 1841, sia Todisco che gli altri possedimenti facenti parte della proprietà,  al marchese d’Ayala Valva. A questa famiglia (proprietaria fino all’inizio del ‘900), si deve la sostanziale costruzione della parte esterna con gli spalti merlati le guardiole e tutte quelle opere che rendono Todisco a conformazione di  castello, tardo-ottocentesco.


Foto: Il grandissimo "palmento" di Todisco.


Carrozzella "parcheggiata nel palmento" Foto Francesco Zerruso

Cosa c'entra il nostro concittadino Piero Vestita (grande appassionato e conoscitore della flora e fauna delle nostre zone), con le grandi botti del grande e antico palmento di Todisco?  Ebbene, la costruzione di queste botti, evidentemente non antiche come il palmento, la si deve al nonno di Piero, così come ci è stato confermato dal "fattore" Giovanni Laera.

Foto Francesco Zerruso





Foto Francesco Zerruso









Foto Leo DelG

Foto Francesco Zerruso

3) LA “CONFORMAZIONE” DEL CORPO DI FABBRICA DI TODISCO”

E’ sita ad est di Statte, a ridosso di un dirupo della gravina di Mazzaracchio; presenta garritte e torri. È di notevole interesse storico, conserva integre le caratteristiche architettoniche e morfologiche di un casale. 
Vista da Est. Foto Leo DelG.

La masseria, imponente nella sua estensione e forma, ha il suo ingresso principale, in un grande portale posto su di un ampio piazzale, sul lato ovest. Nei pressi dello stesso piazzale sono ubicate delle grandissime cisterne (in stattese “foggije”)  e delle basse costruzioni adibite alla lavorazione attuale delle olive (da non confondere col grandissimo e storico  frantoio ipogeo, ora di proprietà dell’azienda agricola – olearia  Villani)


Grandi mura  circondano tutta  la masseria e  quelle poste al  lato sud sono a strapiombo sulla gravina di Mazzaracchio.  

Il citato portale di ingresso,  introduce, tramite un ampio e lungo androne,  ad un grande cortile interno, dove è ubicata una grande cappella fatta costruire dalla famiglia Calò.  

Nello stesso cortile si affacciano delle piccole finestre che danno luce ai locali ubicati sia sul piano stradale che su quello superiore.

Sulla parte superiore erano ubicati gli alloggi dei proprietari che la occupavano, durante il periodo di vacanze; comprendevano,  diverse camere da letto e locali di soggiorno, mentre su un’altra parte del piano superiore e parte di quello inferiore vi erano, gli alloggi riservati alle centinaia di addetti stagionali adibiti alla raccolta delle olive.

Dall'androne, si accede anche ad un grandissimo locale, ora in abbandono, adibito a palmento, con decine e decine di grandissime botti  e vari torchi e presse per la lavorazione delle uve. Negli attuali locali, trovano posto anche attrezzature antiche per la lavorazione del vino, nonché traini e carrozze d’altri tempi.


Giovanni Laera, da sempre, uomo di fiducia della famiglia proprietaria Fischetti da noi individuato come "il fattore"(Foto Leo DelG)


Giovanni Laera.(Foto Leo DelG)

In una zona (quella appunto della masseria), dove i vigneti sono quasi del tutto assenti, sembrava singolare la presenza di questo enorme palmento.
Ci è venuto in aiuto il signor Giovanni Laera, ritenuto da noi il fattore  che ci  ha giustamente,  fatto osservare che,  specialmente ai tempi dei d’Ayala ValvaTodisco era il punto di riferimento di tutti i possedimenti agricoli dello stesso marchese, che andavano dalla masseria di Nasisi ai possedimenti di Monteiasi e Montemesola. Di conseguenza tutte le uve prodotte dai suoi possedimenti confluivano appunto al palmento di Todisco.



Per noi stattesi una ulteriore curiosità: Le decine di enormi botti del palmento erano opera del nonno del nostro concittadino Piero Vestita, come ci ha confermato anche il "fattore"Giovanni Laera stesso. 

 L’antico ed imponente frantoio ipogeo, dove si lavoravano le olive della masseria, è ora in abbandono e si trova a circa un chilometro di distanza dal corpo fabbrica della masseria e ricade nella proprietà dell’azienda agricola olearia  “Villani”.

Un particolare del frantoio oleario "storico" della massseria Todisco, ora non più in uso e ricadente nella disponibilità dell'azienda agricola - olearia Villani. Il frantoio è ubicato a circa un chilometro, in linea d'aria dalla masseria.

Non sono più nella disponibilità della proprietà, nemmeno il grande Jazzo ubicato a circa 350 metri in linea d'aria dalla masseria. Anche buona parte dei terreni  che facevano parte di Todisco sono stati alienati.

Lo jazzo di Todisco, ubicato a circa 350 metri in linea d'aria dalla masseria stessa. Ora alienato e, nella disponibilità di altro proprietario.

Un'altra cosa da precisare, riguarda la vita religiosa in masseria. L'antica cappella della masseria, all'epoca della sua costruzione fu dedicata a Cristo Crocifisso ma, col tempo e con l'arrivo della famiglia dei marchesi d'Ayala Valva che l'adornarono con l'attuale statua della Madonna del Carmine, ha finito per prevalere quest'ultima devozione alla Madonna. 


La cappella della masseria (foro postata da Armando Grassi)

La cappella della masseria (foro postata da Armando Grassi)

La statua della Madonna del Carmine (foto Leo DelG)

Fino a qualche decennio fa, la proprietà apriva le porte della masseria proprio il giorno della Madonna del Carmine, spesso con la banda. Il parroco di Statte, officiava la messa ed erano numerosi gli stattesi che vi assistevano. (Queste ultime notizie, sono state apprese da Anna Maria De Vittorio).
Perché, non riscoprire questa tradizione? 

Invitiamo chi è in possesso di testimonianze che possano aiutare a precisare meglio i dettagli della storia e della vita in masseria a contattarci con mail indicata a fondo pagina.

4) IL LIBRO

4a) (Come lo presenta l’autore).

“Taranto, settembre 1777. Nicola Presta ritorna nella sua patria dopo esserne, venti anni prima, quasi fuggito preda d'una impossibile passione amorosa. [omissis].

In sua assenza i parenti si sono impossessati del suo patrimonio di dilapidandolo e tiranneggiando. Consapevole dei pericoli cui Nicola sarebbe esposto in caso d'un intempestivo rientro in città, il suo amico Tonino lo conduce a Vallenza, singolare villaggio di masserie ai piedi dei monti di Martina.

Nel corso della settimana ivi trascorsa Nicola ascolta, per bocca dei massari che ogni sera si riuniscono intorno ad un focolare, tante storie legate alla loro gioventù.

Storie rocambolesche e quotidiane, eroiche e miserevoli, d'amore e di sangue che ripopolano man mano di suggestioni vive quel deserto oscuro e muto ch'era il paesaggio che gli scorreva intorno non appena aveva rimesso piede in terra.

“Recupera così un disperso senso d'appartenenza, capace d'infondergli la forza necessaria a battersi per poter rimettere le cose al loro posto”

[Certo l’arguta penna di Greco ha saputo arricchire quel  “piccolo mondo antico”, guardando, a volte con ironia altre volte con divertita imitazione della “prosa settecentesca” che farà sorridere anche noi]

4b) Gli interventi.

Il gentile signor Fischetti, uno dei proprietari attuali della masseria Todisco e delle sue pertineze (foto Leo DelG)
Il gentile signor Fischetti, uno dei proprietari attuali della masseria Todisco.


Fischetti  (proprietario di Todisco)

Sono contento che tanti cittadini possano oggi visitare la masseria Todisco che tutti conoscono dall’esterno e pochi i locali interni. Vorrei però sfatare  un pensiero che a volte circola tra i cittadini stattesi e che cioè, la “proprietà” sarebbe paezialmente indisposta ad aprirla al pubblico”: devo smentire in modo deciso.

“Noi siamo sempre lieti che questo posto, che per la sua storia, appartiene alla intera comunità possa essere visitato liberamente dai cittadini stattesi.  Quindi, ripeto, non è un atto di egoismo il nostro,  ma scaturisce da una sana prudenza, dal momento che le condizioni  di sicurezza per  gli eventuali visitatori, non sono al massimo”.

Il sindaco Angelo Miccoli

Angelo Miccoli

“Ringrazio Antonio Greco, sia per aver scelto una masseria storica di Statte per presentare il suo libro, sia per l’amore che nutre per le nostre zone rupestri, dimostrato di  guardarle con gli occhi positivi, proprio di chi, queste zone le ama.

In un periodo di pathos in cui tutto viene visto in chiave  negativa questi sprazzi di positività, non possono far altro che inculcare ottimismo e noi abbiamo proprio bisogno di competenze e professionalità.

Devo ringraziare anche la proprietà, nella persona del signor Fischetti, con cui più volte abbiamo interloquito al fine  di trovare il modo di valorizzare al meglio questo storico luogo che è stato per molto tempo,una delle culle della nostra cittadina.

I tanti amici, che questa sera, sono qui presenti sfidando la pioggia, fanno ben sperare in una valorizzazione di questo luogo, e coi, come istituzione cercheremo tutti i modi per favorirla”.

Agnese Giandomenco della Biblioteca Civica. Lei ed Armando Grassi sono stati gli ideatori ed i realizzatori di questo "RITORNO A TODISCO", supportati, dall'intera Amministrazione comunale.

Agnese Giandomenico

“Per me, è una emozione,  presentare questa serata. Nei primi incontri con l’amico di sempre,  Antonio Greco, al fine di organizzare una serata per la presentazione del suo affascinante libro di racconti, tratti da episodi delle nostre terre, Antonio ci raccontava  fatti interessanti ed anche drammatici avvenuti proprio in questo luogo.

“È stato naturale, d’accordo con lo stesso Antonio e con Armando Grassi, pensare di presentarlo proprio dove i fatti sono accaduti. Visitando questa bella masseria abbiamo provato una grande emozione vedere questi luoghi che materializzavano queste storie”.

“Delineato il progetto c’è stato l’impegno di tutti nel renderla fattibile ed i fatti ci hanno dato ragione. Abbiamo trovato la disponibilità sia del proprietario signor Fischetti, sia dell’amministrazione, sia di tanti di tanti amici della Biblioteca”.

“Ringrazio di cuore tutti, a cominciare dll’amico di sempre della biblioteca di Statte Aldo Galeano del Gruppo 74 di Monteiasi, a cui è affidata la presentazione del libro.  Ringrazio il gruppo degli amici della biblioteca che reciterà alcuni brani di questo libro: Lucia Calabrese, Dino Spataro, Giulia Fonzone, Roberta Criscio e ai nostri amici che allieteranno musicalmente la serata: Angelo Suma e Gabriele Andrisani”.

Conclude così Agnese: “Il mio ringraziamento, va a tutti gli intervenuti, che hanno sfidato un tempo molto incerto; stavamo per rimandare la presentazione ma i fatti vi hanno dato e ci hanno dato ragione”.


A destra Aldo Galeano,  presentatore del libro di Greco: "Le notti di Masseria Vallenza". Il suo intervento è stato appassionato ed esaustivo. Ha esaltato l'amicizia e la stima  che lo legano a Greco, ma anche la sua "appartenenza" a Statte e agli stattesi.; alla nostra cittadina,  lo legano tanti particolari della sua storia personale e l'amicizia con tanti nostri concittadini. Un plauso ad Aldo "eroe" della cultuta nel suo paese insieme alla sua signora figlia del benemerito  e compianto, nostro medico Dott. Lomartire e a tutti i suoi amici di Anonimo 74. Bravissimo !!

Aldo Galeano (presentatore del libro)
Dopo aver orgogliosamente affermato che lui non si sente “un estraneo” a Statte, non solo per aver sposato la figlia del nostro indimenticabile medico dottor Lomartire ma per numerose altre ragioni: per essere amico di Gino Del Giudice, di Anna Maria De Vittorio, di essere stato amico e collega del compianto Matteo Mastromarino, e soprastutto per essere “l’amico di sempre” della Biblioteca di Statte. 

Galeano, ha delineato con arguzia e competenza i personaggi  del libro di Greco, riportando dei “passi” molto interessanti. Un intervento molto profession ale ed articolato che dimostra l’attenta preparazione a questa presentazione.

Foto postata da Armando Grassi

Armando Grassi e Antonio Greco (Foto Leo DelG)

Agnese Giandomenico e Armando Grassi (Foto Leo DelG)

Armando Grassi
“Così, come a Natale, con “I presepi nelle Grotte” - ha esordito Grassi - siamo stati in grado di far conoscere meglio alla nostra comunità i luoghi dei primi insediamenti  di Statte, così questa sera iniziamo un percorso per valorizzare luoghi bellissimi come questa masseria" e, appunto queste, sono le occasioni, per  “impossessarci” culturalmente di questi luoghi.

"Questo evento, lo dobbiamo all'’impegno di Agnese e dell’Amministrazione tutta, - ha continuato Grassi - unita alla disponibilità mostrata dalla proprietà, i signori Fischetti. 
Le storie anche drammatiche contenute nel libro di Antonio Greco, contribuiscono alla conoscenza di quelle che sono state le angherie dei “padroni” perpetrati  in danno dei nostri miseri antichi avi, quasi tenuti in schiavitù morale e spesso fisica.

Da parte dell’Amministrazione, vi  è la disponibilità a cercare nelle pieghe consentite dalle leggi comunitarie e regionali quelle soluzioni che possano sfociare  in una valorizzazione economica e culturale di questi luoghi e ciò, nell’interesse, tanto della proprietà che dei nostri cittadini”.


5) CONSIDERAZIONI  

I quattro amici (da sinistra) Roberta Criscio, Giulia Fonzone, Dino Spataro e Lucia Calabrese, hanno esaltato al massimo alcuni passi del libro di Greco, interpretandoli da veri attori. Sia la "platea" ma sopratutto, l'autore Greco ne sono rimasti entusiasti. Bravi, BRAVISSIMI. 
 Il libro di Antonio Greco, e la sua “visita guidata”,  hanno nobilitato notevolmente questo “avvenimento”. Lucia Calabrese, Dino Spataro, Giulia Fonzone e Roberta Criscio,  si sono dimostrati lettori ed attori efficaci e divertenti, entrando nel ruolo, con una credibilità notevole; il loro sincronismo nelle sequenze dei racconti è stata perfetta: segno di grande preparazione e professionalità. Le scene, da loro interpretate,  hanno dato fascino alle storie stesse, tanto  da meravigliare anche l’autore Greco.

La presentazione efficace ed interessante di Aldo Galeano ha avuto il pregio di farci “toccare con mano” ,  tanto la ricca personalità dell’autore che i “personaggi” del libro.



A tutti loro, ai musicisti, Angelo Suma e Gabriele Andrisani alla stessa Agnese Giandomenico e ad Armando Grassi,  ma anche agli impeccabili Aldo Roberti e Marika Albano (al buffet), va il  plauso  per la riuscita serata. Infine un plauso, al “Circolo fotografico Controluce”  e al suo presidente Mimmo Pappone per la bella mostra fotografica realizzata insieme a Giancarlo e Wladimiro Pappone [NdR].

Foto: Le premiazioni


Franco Caputo per l'Arci. Associazione SEMPRE E COMUNQUE DISPONIBILE per tutti.

Angelo Suma e Gabriele Andrisani i "sempre presenti e disponibili," nostri musicisti.

Mimmo Pappone, insieme ai cugini Giancarlo e Wladimiro  e al  Circolo fotografico Controluce, hanno allestito una bellissima mostra nell'androne d'ingresso con foto delle nostre zone rupestri. 

Giovanni Laera (il "fattore"; che ha collaborato fattivamente alla riuscita della serata. E' la memoria storica della masseria.



Mimino Miccoli. Una delle sue opere è stata donata a presentatore Galeano.

Dino Spataro


Lucia Calabrese

Giulia Fonzone

Roberta Criscio


6) CONCLUSIONI
L’emozione per  aver assistito ad una presentazione di un interessante libro, frutto di un lavoro appassionato e certosino, ci ha riportati ai ricordi di analoghe “favole reali” raccontateci dai nostri nonni (a noi diversamente giovani)

 Il fatto, che questa presentazione, sia avvenuta, negli stessi  luoghi, teatro di quelle vicende, hanno accentuato questi sentimenti.

L’altro fatto suggestivo, è stato quello di essere entrato nei luoghi in cui tanti nostri avi, si sono guadagnati la sopravvivenza, spesso a caro prezzo.

La speranza è,  che questo primo passo, possa preludere alla valorizzazione di questo sito, sia nell'interesse della stessa “proprietà”, ma anche per il prestigio della nostra cittadina che, magari non avrà 100 masserie (mi perdonino i carissimi “cugini”),  ma che ha le più belle masserie del circondario .. e,  quella di Todiscoè, appunto, una di queste.



Aldo e  Marika hanno gestito in modo impeccabile il "buffet" (foto postata da Armando Grassi)

La "cappella" durante la presentazione del libro dio Greco (foto postata da Armando Grassi)

La zona "buffet"

Artigianato della "pietra locale"  (foto postata da Armando Grassi)

Il cortile interno della masseria durante la "guida" di Greco e Grassi  (foto postata da Armando Grassi)

Vecchi torchi per l'estrazione del mosto




Alma Belkor e consorte, nei pressi della cappella.

Due interesate piccole spettatrici con vestiti popolari dei tempi passati

Padre Luca dei Padri Somaschi, sempre presente nelle manifestazioni che tendono a valorizzare le nostre "radici" e la nostra cittadina

Queste "basse appendici" costruite inopinatamente davanti alla facciata principale della masseria fungono da "frantoio moderno" della masseria.

Una foto della "terrazza" della masseria scattata da Agnese Giandomenico.
 L’auspicio è, che in un prossimo futuro, si possa recuperare questo magnifico sito, per farne un contenitore agro-turistico e culturale riportando, la masseria e l'annessa cappella, all'antico splendore. 

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Gino Del Giudice: Buon Compleanno don Ciro Savino (Parroco del S.Rosario)

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Don Ciro Savino Parroco della Parrocchia S,Rosario di Statte (Foto Elisabetta D'Elia)
Don Ciro Savino Parroco del S. Rosario di Statte, è stato festeggiato dai suoi parrocchiani per il suo 34° compleanno.

(Gino Del Giudice)
"Don Ciro Savino, dal 29 novembre 2014 è parroco della nostra Parrocchia Madonna del Rosario".

"Io, lo incontro quasi quotidianamente e confesso, che mi  ha colpito dalla prima volta che l'ho incontrato, per la sua normalità, per il suo modo di porsi e per l'alone di serenità che lo avvolge". "Sempre sorridente, mai accigliato, è un conforto incontrarlo e, questa sua serenità la trasmette agli altri".

"È  l’amico, il cui incontro ti allieta la giornata e chiunque vorrebbe averlo come amico. E noi tutti, siamo fortunati ad averlo come parroco.

 
Foto Giovanna Soldatini

I TRENTAQUATTRO ANNI DI DON CIRO SAVINO PARROCO
DELLA MADONNA DEL ROSARIO A STATTE 27 GIUGNO 2015

Trentaquattro è l'età giusta,
qual tragurado di saggezza,
non solenne, non vetusta,
ma di piena giovinezza;
tu don Ciro l'hai raggiunta,
e noi tutti, tanti auguri
pur se un altro anno spunta
per i giorni tuoi futuri
con affetto ti porgiamo,
mentre stima ti esterniamo.

Sei un prete inver speciale,
non hai il piglio del curato,
il tuo tratto abituale,
non severo o accigliato,
fa di te caro don Ciro,
un esempio davver raro
la facondia tu da viro,
ed il titolo preclaro,
tu da parroco erudito,
mostri del tuo ruolo ambìto.

Pochi mesi son trascorsi,
dal giorno che sei venuto
non siam qui a far discorsi:
tu a tutti sei piaciuto.
Nuova aria, nuovi umori,
hai creato nel paese,
hai cassato vecchi afrori,
ed il clima è più cortese.
Hai colpito proprio tutti,
sia i belli che i brutti.

Prestigiosa la tua via,
a Posillipo, ai Gesuiti,
a Roma Patrologia,
tra i prelati e gli eruditi.
Quindi in concattedrale,
nella vela di Gio Ponti,
sei  Vicario Parrocchiale,
mentre l'AG e SCI affronti.
A novembre scorso a Statte,
che ha il cuor che per te batte.

Pur se sei Sangiorgese,
da “STATTARULE” sei trattato,
come fossi doc Stattese,
per come ti sei integrato.
Tra i discenti hai giovanotti,
di cui sei maestro e guida,
ma pure tra gli anzianotti,
un gran numero di te si fida.
Sei onorario cittadino,
in pectore Ciro Savino.

Il ditirambo in tuo onore,
è un connuubio di espressione,
suggerito a noi dal cuore;
vi è la nostra associazione,
L'ACR, ed i lettori,
i bambini ed i vecchietti,
porgiamo voti, i migliori
intrisi d'amore e schietti.
DON CIRO, UNA PREGHIERA
RESTA A STATTE, NON FAR CARRIERA.

A don Ciro Savino con affetto: Gino Del Giudice



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Tre stattesi:Francesco Bianco;Gianluca Semeraro;Marco D'alessandro in missione con la nave Grecale nel corno d'Africa

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I nostri giovanissimi concittadini Francesco Bianco, Gianluca Semeraro e Marco D'Alessandro, di ritorno dalla missione anti pirateria Atalanta nel Corno d'Africa.

Tre stattesi nell’equipaggio della nave grecale  in missione nel corno d’Africa:  Francesco Bianco; Gianluca Semeraro; Marco D'Alessandro. 


Giovani stattesi alla ribalta. 
I nostri tre giovani concittadini, fanno parte dell’equipaggio della nave della Marina Militare “Grecale”, che è stata impegnata per quasi cinque mesi nella missione  antipirateria Atalanta 2015 nel corno d’Africa.

La nave Grecale, durante la recente missione Atalanta, appena conclusa,  nel corno d'Africa.

La nave, era partita da Taranto il 2 febbraio 2015, ed è rientrata nella nostra città il 19  giugno;  dopo una breve sosta nella città bimare, è rientrata nella base di La Spezia il 24 Gugno 2015.


Il nostro concittadino Francesco Bianco

Perché questa piccola pagina?Perché, ancora una volta tre stattesi,  hanno onorato l’Italia e la nostra cittadina col loro comportamento attivo ed esemplare come  tutti i loro commilitoni dell’equipaggio.


L'equipaggio (quasi) al completo della nave Grecale

Durante la stessa missione, denominata Operazione Atalanta anno 2015, la stessa nave,  al  comando del capitano di fregata Onofrio Marco Frumusa, ha effettuato numerosi  pattugliamenti  anti-pirateria al largo della Somalia ed ha contribuito a mantenere il Golfo di Aden e l’Oceano Indiano più sicuro per la gente di mare, garantendo la sicurezza delle rotte commerciali.


Lo stattese Gianluca Semeraro

Al rientro alla Base, li ha accolti il contrammiraglio Francesco Solito, che si è complimentato con tutto l’equipaggio:
[omissis] "L'esperienza che avete maturato in un contesto internazionale, lontani dalla madre Patria, rappresenta un contributo importante reso al sistema Paese".
"Voi, con il vostro impegno, la vostra opera di controllo, con la vostra presenza costante nell'area, avete dato i risultati che tutti si aspettavano.
 Il Paese - ha concluso il contrammiraglio - vi ha chiesto un grande sforzo ed ancora più grande lo ha chiesto alle vostre famiglie, vero punto di forza di ogni marinaio che naviga lontano dai propri cari". [omissis]


Lo stattese Marco D'Alessandro.

La  fregata Grecale, nella missione citata, è andata a sostituire un’altra nave, la gloriosa “l’Andrea Doria” al termine della sua missione.

Il “cambio di consegne” tra le due navi è avvenuta nei pressi del “Corno d’Africa”.

Dell’equipaggio di questa nave, fa parte una stattese  del gentil sesso:  Denise Monaco. La bella nostra concittadina, ha partecipato alla missione Atalanta, dal 23 Luglio 2014 al 23 Marzo 2015, per ben 8 mesi. 

Da piccola Deniseha  avuto precocemente la passione della vita militare volendo emulare  “l’amato e compianto nonno materno carabiniere Angelo Puzo”  venuto a mancare precocemente a causa del solito “mostro”.

La nostra concittadina, la giovanissima Denise Monaco che ha partecipato alla precedente "Missione Atalanta" dal 23 Luglio 2014 al 23 Marzo 2015

Al centro Denise Monaco

Statte è lieta di dare il "ben tornato"  ai nostri giovani: Francesco Bianco, Gianluca Semeraro e Marco D'Alessandro e, sia pure in ritardo, anche alla giovanissima Denise Monaco. 

Ragazzi: Statte è fiera di voi.


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Il "mini corso" per tutti di "Massaggio cardiaco esterno" a cura di Avis Statte e 118,concluso con successo.

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Il "mini corso" per tutti di "Massaggio cardiaco esterno" a cura di Avis Statte e 118,concluso con successo. 


Facciamo "fatti" che contano: Non siamo pigri !! Aiutiamo a salvare vite umane col “massaggio cardiaco esterno” che ognuno di noi può attuare, dopo un breve mini corso.


Il dott. Mario Balzanelli, direttore del "sistema 118 di Taranto" e segretario del Sistema 118 nazionale, fautore della possibilità di far effettuare il "massaggio cardiaco esterno" anche ai "non specialisti". Qui con la presidente dell'Avis Statte Mariella Gentile. A Mariella Gentile e a Mariangela Di Geronimo, si deve l'iniziativa di questo corso ed il conseguente invito al dott. Balzanelli.

Venerdì 3 giugno, il direttore del 118 di Taranto,  Mario Balzanelli, e la sua “equipe”, formata da soccorritori (medici e operatori sanitari), su invito dell’Avis di Statte (rappresenta dalle infaticabili Mariella Gentile e Mariangela  Di Geronimo)  hanno incontrato i cittadini di Statte, per un primo “minicorso” sulle tecniche di “primo soccorso”, riguardanti il massaggio cardiaco “esterno”,  quando vi siano fondati sospetti che una persona per i più svariati motivi, si trovi in arresto cardiaco.


Varie postazioni di "manichini" con gli specialisti operatori della rianimazione che hanno "istruito" i cittadini sulle tecniche del m"Massaggio cardiaco esterno".


Chi scrive, è rimasto stupito come, anche un profano del ramo, con una giusta e piccola preparazione, possa contribuire a salvare una vita umana.

Infatti, nel corso di questo incontro, abbiamo appreso  che vi  sono,  delle circostanze come quelle connesse con l’arresto cardiaco o respiratorio, per cui, i “tempi di attesa del 118” sono troppo lunghi  per impedire “conclusioni drammatiche”.

Un gruppo di ciclisti presenti, si è dimostrato molto attivo nell'eseguire queste metodiche, con la consapevolezza che (incrociando le dita) possano essere utili in caso anche di incidenti "sportivi". 

Questa pagina, più che la cronaca dell’incontro di venerdì scorso,  costituisce un “pressante invito” a noi tutti,  affinché   possiamo “abilitarci tutti”. Se questo, può servire nel tempo, a salvare una sola vita umana, chi ha organizzato tutto questo, (Avis Statte, dott. Balzanelli, operatori etc  e chi vi ha partecipato) avrà raggiunto appieno  lo scopo desiderato.

Anche gli adolescenti, si sono dimostrati molto interessati.

1) Cosa si prefigge questo “minicorso”.
Ha lo scopo di contribuire alla diminuzione  dell'incidenza di decessi per arresti cardiaci; infatti, dall’esperienza dei reparti del 118,  si è potuto constatare che, una parte non trascurabile,  delle persone colpite da questa grave evenienza, con un adeguato e  immediato massaggio cardiaco avrebbero potuto aver salva la vita.

Anche gli addetti della "Protezione Civile" hanno sperimentato queste tecniche.


2) Come si  è svolto quello che più che un minicorso può essere considerato un “invito” alla cittadinanza a saperne di più?

a) Sull'ampio spazio della “bio piazza”, sono stati sistemati alcuni “manichini in gomma”, la cui parte superiore (testa, collo, cassa toracica e inizio addome) riproduceva, elasticità, manovrabilità e caratteristiche anatomiche,  riscontrabili in un individuo “reale”.

b)I cittadini che hanno voluto esercitarsi sulle tecniche del “massaggio cardiaco esterno”, hanno ricevuto dagli operatori,  (presenti nei pressi di ogni manichino), le istruzioni di base di queste tecnicheed un esempio pratico di queste manovre.

c) Infine, i cittadini hanno “praticato sul campo” queste manovre sotto i consigli attenti  degli operatori stessi.

La presidente dell'AVIS sezione di Statte, Mariella Gentile.


3) Perché, si è ritenuto utile, anzi indispensabile questo micro corso, rivolto ai “profani”, dal momento che i problemi cardio polmonari, apparentemente, richiederebbero un approccio di specialisti ben preparati?

Perché, come hanno ben spiegato gli specialisti presenti, in caso di arresto cardiaco, qualunque intervento specialistico (anche del 118), risulterebbe tardivo, dal momento che dopo alcuni minuti (poco più di tre), di assenza di circolazione sanguigna al cervello, lo stesso subirebbe danni irreversibili determinando la morte cerebrale.
Di conseguenza, anche un possibile successivo massaggio cardiaco e relativa ripresa di attività cardiaca stessa, sarebbe vana.

Questo "precoce bambino" (incrociando le dita), farà molta strada !!

LA PARTE "ESSENZIALE" DELLA NOTIZIA TERMINA QUI. 

Chi desidera proseguire nell’appendice, troverà altre notizie e foto e, soprattutto, un mini filmato di pochi minuti che illustra le fasi di questo massaggio cardiaco, spiegato da uno specialista ospedaliero rianimatore.

Il Gruppo AVIS di Statte, che ha avuto il merito di questa iniziativa, qui con Don Ciro Savino, Parroco del S.Rosario, il dott. Balzanelli ed il sindaco Angelo Miccoli.

APPENDICE

Chi è Mario Balzanelli, direttore del 118 di Taranto che incoraggia questo tipo di iniziative presenziandole in prima persona come in questo caso?

Mario Balzanelli, è il segretario della Società Italiana Sistema 118 e direttore del “sistema 118 di Taranto”..
E’ stato, uno dei primi promotori di questi mini corsi da tenersi gratuitamente nelle scuole medie e superiori”  avendo constatato quante “vite umane” si sarebbero  salvate, se sul paziente fossero state messe in atto delle semplici tecniche di massaggio cardiaco. Lo stesso Balzanelli,  è stato promotore di una legge di iniziativa popolare su questo tema che ha raccolto 93 mila firme.  
Angelo Villani presidente del consiglio comunale.

Lo scopo di questa pagina

Si precisa ai concittadini che non hanno assistito al mini corso di venerdì  3 Luglio che, l’unico sistema,  per  apprendere le tecniche del massaggio cardiaco è quella di assistere “con mano” ad un mini corso organizzato da questi bravi operatori del 118.
E quindi,  le notizie di seguito citate,  sono riportate, soltanto al fine di un “avvicinamento” all’argomento; altrettanto dicasi nei riguardi del mini filmato che propongo in questa pagina che, sebbene realizzato a cura di una struttura del 118, non può sostituire “la pratica” del corso.




Quello che ci hanno detto gli operatori:



“ Quando ci si trova davanti ad un caso di incoscienza, si sia accertato o meno l’arresto cardiaco, la cosa più importante è agire rapidamente. Ed allora, per prevenire danni  irreparabili al cervello, che cominciano a verificarsi  dopo pochi minuti di assenza della circolazione sanguigna si agisce così:

1) Verificare rapidamente il livello di coscienza; l’attività respiratoria e l’attività circolatoria. (vedere il mini filmato in fondo pagina):

2) Per prima verificare se il paziente è cosciente,  chiamandolo ad alta voce. Se non risponde, possiamo concludere che sia in stato di incoscienza. Chiamare quindi,  il 118 (o farlo chiamare) specificando il luogo dove ci si trova e rispondendo con precisione alle domande poste dagli stessi addetti; specificando comunque,  che si è di fronte ad una persona non cosciente.

3) Per verificare che vi siano o meno, segni di attività respiratorie, cercare di liberare le vie di respirazione stesse, impedendo che la lingua ostruisca le stesse vie respiratorie. (Vedere il filmato di 7 minuti nel link a fondo pagina).
Se non ci sono rumori respiratori e se avvicinando la nostra guancia alla bocca del paziente non si sente l’alito e con l’orecchio non si sente alcun segno di respiro dobbiamo dedurre, che il paziente è in arresto cardiaco e farlo precisare al 118.

5) “Occorre quindi, rapidamente iniziare le azioni di “massaggio cardiaco esterno”. Mettersi di lato al paziente che deve stare adagiato su una superficie rigida e piana;  appoggiando la parte ossea di una mano al centro del torace (all’incirca sulla linea centrale che unisce i due capezzoli), appoggiando l’altra mano sulla prima incrociandola.

Mettere “in verticale" ed unite le nostre braccia e comprimere per 30 volte consecutive il torace, (vedere il filmato);  durante queste manovre, non sollevare le mani dal corpo del paziente. (Vedere il filmato)

5) Questi  cicli di  30 pressioni devono essere possibilmente intervallati da due immissioni di aria  nella bocca del paziente  (dopo avere chiuso le narici con due dita ed aver aperto delicatamente la bocca con l’altra mano servendosi eventualmente di un boccaglio i di un semplice fazzoletto).  Se si è in due, dividersi le azioni e COMUNQUE, continuare fino all’arrivo dell’ambulanza.

Se la maggior parte di noi cittadini, frequentando  questi mini corsi aperti a tutti contribuissimo ad evitare uno solo  dei temuti eventi clinici considerati, avremmo fatto la più concreta delle azioni umanitarie: salvare una vita umana.


Per dare concretezza ed autorevolezza a quanto detto proponiamo un breve filmato (8 minuti) realizzato da una equipe del 118, che illustra in maniera elementare le "manovre salvavita". Ancora più che questo video, sarà opportuno seguire il  mini corso accennato prima, rivolgendosi per informazioni all'Avis Statte (Presidente Mariella Gentile o Mariangela de Geronimo). Il corso ha la durata di non più di 10 minuti. 

Ecco un mini filmato dimostrativo.

RIANIMAZIONE CARDIO POLMONARE ADULTI 




CONCLUSIONI

Ci sia permesso un solo “appunto” a noi stessi cittadini: A questo corso, siamo  stati presenti in tanti ma, potevamo essere molto di più  nel nostro stesso interesse (e chi vuole intendere intenda),  in considerazione dell’importanza vitale dell’argomento, dell’impegno degli amici dell’Avis nell’organizzare questo “incontro”, e dell’impegno profuso dal “Sistema 118 di Taranto” col suo direttore Balzanelli”.

Comunque, si è “gettato un seme”, e speriamo che presto, gran parte degli stattesi (in grado di farlo), si abilitino a queste manovre salvavita.


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Festa Sei di Statte se' 2015.Le foto di Angelo Pascucci.

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Angelo Pascucci, autore di gran parte delle immagini di  questo foto-documento della riuscitissima festa di SEI DI STATTE SE del 12 luglio 2015 nella "piazza grande" di Statte. (Foto Leo DelG)
Con questa pagina, ridiamo il “benvenuto” ad Angelo Pascucci (in fb anche Nik), il nostro concittadino, stimato da tutti quelli che hanno avuto la fortuna di conoscerlo: sempre disponibile e generoso.


Lo ringraziamo, per aver messo a disposizione incondizionatamente le sue foto (“Leonardo, fanne quello che vuoi: Ti appartengono”). 

Festa Sei di Statte se 2015.Le foto di Angelo Pascucci.

La "fondatrice" del gruppo "Sei di Statte se" Valentina Semeraro, tra i presentatori della "festa" Nicla Pastore ed Emanuele Cristofaro. Foto Angelo Pascucci.


FOTO: IMBRUNIRE, PRIMI ARRIVI. Foto Leo DelG
Imbrunire. Primi arrivi. Michele Colucci e l'attore Gianni Tearte. Foto Leo DelG


Imbrunire. Primi arrivi. Foto Leo DelG

Imbrunire. Primi arrivi. Foto Leo DelG

Imbrunire. Primi arrivi. Foto Leo DelG

Imbrunire. Primi arrivi. Foto Leo DelG

Imbrunire. Primi arrivi. Foto Leo DelG


Imbrunire. Primi arrivi. Foto Leo DelG



Angelo Pascucci, autore della quasi totalità delle foto di questa pagina.



FOTO: Gli organizzatori e i presentatori. Foto Angelo Pascucci.


Valentina Semeraro, fondatrice del gruppo "Sei di Statte se", con Emanuele Cristofaro uno dei due eccellenti presentatori della serata.. Foto Angelo Pascucci.


Da sinistra Emanuele Cristofaro, Valentina Semeraro, Lello Bello (Ass. I Leucaspidi), Nicla Pastore e Vincenzo Basile che è uno dei principali organizzatori dell'evento. Foto Angelo Pascucci


A centro, Angelo Miccoli, sindaco di Statte. Foto Angelo Pascucci

Da sinistra Emanuele Cristofaro, Valentina Semeraro, Lello Bello (Ass. I Leucaspidi). Foto Angelo Pascucci

 Emanuele Cristofaro e Valentina Semeraro. Foto Angelo Pascucci

 Nicla Pastore e Vincenzo Basile uno dei principali organizzatori dell'evento. Foto Angelo Pascucci
Nota: Questa pagina, è costituita quasi esclusivamente da foto che documentano il grande successo della festa “Sei di Statte se” del 12 luglio 2015. Il testo correlato è dedicato soltanto a lettori pazienti che hanno “la curiosità” di apprendere qualche altro particolare.
Tutti gli altri, possono limitarsi a scorrere le foto stesse. 
Non vi sono le specifiche didascalie riguardanti  i gruppi e i singoli che si sono esibiti, ritenendole superflue, dal momento che gli stessi sono molto conosciuti a Statte.
In ogni modo, e per qualunque "necessità", le foto sono “numerate”. 

FOTO: I "protagonisti". Foto Angelo Pascucci.


Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci


Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci


Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

La “nostra festa”
Tornando alla “festa”. Dopo l’eccezionale successo di quella del 2014, sembrava, che nulla e niente potesse ancora stupirci: Ci sbagliavamo: grande affluenza di pubblico, eccezionali esibizioni, ottima presentazione ne hanno fatto uno spettacolo di tutto rilievo. 

LE FINALITÀ DELLA “FESTA”
Le finalità essenziali della festa del gruppo “Sei di Statte se” oltre ad affermare l’orgoglio di essere stattesi e di far divertire i presenti, sono state appunto quelle di valorizzarele tante eccellenze della nostra cittadina. 

E così, abbiamo visto sfilare eccezionali gruppi di ballo, cantanti, artisti, sportivi e tanto altro ancora. Non sarebbe quindi errato definire questo evento “Sei di Statte se”: Il festival degli stattesi”.


FOTO: Lo straordinario successodi pubblico. Foto di "autori vari"

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG


Foto Leo DelG

L’ESSENZIALE DEL “TESTO DELLA PAGINA” TERMINA QUI.

FOTO: Ancora foto dei "protagonisti". Foto Angelo Pascucci.


Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci


Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci


Foto Angelo Pascucci

Foto Angelo Pascucci




APPENDICE


I “REALIZZATORI”


Valentina Semeraro

Ancora una volta, la “Deus ex machina” del gruppo, la persona che “dieci  ne fa e cento ne pensa”,  è riuscita a raccogliere intorno a sé, i più dinamici amici del “gruppo”, ma anche, tanti “nuovi amici”; parliamo ovviamente di Valentina Semeraro: è stata l’ispiratrice di tutta la manifestazione, avvalendosi dell’esperienza di tanti “amici del gruppo”. 

Valentina Semeraro  la "deus ex machina" di tutte le iniziative del gruppo "Sei di Statte se". Foto Angelo Pascucci

Così Valentina Semeraro si esprimeva in fb alla conclusione della serata:
"Voglio dire un grande grazie a chi per tutti questi mesi ha lavorato insieme a me, per la riuscita di questa Festa; al gruppo di lavoro di Vincenzo Basile, Simona Basile, Maurizio Coli, Maria e Giuseppe Celano, Vito Ricciato e Damiana Catucci, Aldo Roberti,  Tina Bruno,  Lello Bello e la sua associazione “I Leucaspidi Statte”  col presidente Michele Genga e, soprattutto, grazie STATTE e agli stattesi. 
Vedere la piazza piena di gente e davvero bellissimo. Grazie per il vostro affetto e la vostra partecipazione: Statte c'è e stasera c’è stata un ulteriore conferma. Grazie !! Vi abbraccio tutti."

Vedete quanta “bella gente”, Valentina è riuscita a riunire in questo evento:

Vincenzo Basile: uno dei principali 'organizzatori della manifestazione; sempre impegnato ed affidabile: insostituibile. Foto Angelo Pascucci.

Vincenzo Basile.
La persona che ha curato nei dettagli l’organizzazione dell’evento è stato Vincenzo Basile, il nostro dinamico concittadino che, oltre ad aver collaborato a quasi tutti gli eventi fin ora realizzati a Statte, ha organizzato e realizzato quasi “in solitario” quella straordinaria manifestazione che è stata, “la notte degli Oscar” e, che tanto interesse,  riuscì  a destare nel nostro paese, per aver messo in luce e valorizzato tante realtà ed eccellenze del nostro territorio.

Vincenzo con la valida collaborazione de"I Leucaspidi"di Lello Bello e Michele Genga, ha dimostrato, la lucidità necessaria ed una caparbia tenacia nel superare gli ostacoli sempre presenti  in questo tipo di manifestazioni. Notevole la sua  “visione di assieme”  anche grazie all’esperienza maturata “sul campo” che gli ha consentito, anche questa volta, di superare le difficoltà organizzative, di coinvolgere fattivamente imprenditori e commercianti. Insostituibile !!

Vincenzo,  ha anche coordinato quello splendido evento che è stato “l’accoglienza di una giornata dei ragazzi della casa famiglia” e che ha rappresentato uno dei “fiori all'occhiello” di tutta la manifestazione, dimostrando che il “gruppo”, si distingue per l’attenzione particolare verso il “sociale”.

I Leucaspidi.

Lello Bello dell'Associazione Culturale "I leucaspidi". Ha collaborato attivamente a questo evento. Ricordiamo, tra i "fiori all'occhiello" di questa Associazione il grande impegno per rendere accessibile, il sito di "Mater Gratiae", purtroppo ora non fruibile per ragioni di sicurezza. Foto Angelo Pascucci.

L’associazione che ha dato insieme a Vincenzo Basile, un contributo determinante per la riuscita dell’evento “Sei di Statte se: da Facebook alla piazza” è stata l’associazione culturale “I Leucaspidi”  con i suoi responsabili, Lello Bello e Michele Genga, dimostrando capacità notevoli già riscontrate in una straordinaria “avventura” che fu il “Ritorno a Mater Gratiae”.

I presentatori Emanuel Cristofaro e Nicla Pastore.

Valentina Semeraro, tra i due presentatori dell'evento Nicla Pastore e Emanuele Cristofaro. Emanule ha retto alla pari il confronto con la sua celebre partner della presentazione. Un eccezionale "duo",  di cui sentiremo molto parlare. Foto Angelo Pascucci

La signora Nicla è l’affermatisima presentatrice di studio 100, ancora una volta ha dato prova di grande professionalità. Dal canto suo, il nostro concittadino Emanuele come “parte maschile” della presentazione, ci è sembrato molto ma molto più efficace e “professionale” di altri presentatori che avevano accompagnato la signora Pastore in altre manifestazioni stattesi.

Possiamo ben dire, di avere un ottimo presentatore, che ha dimostrato più volte, di avere  tutte le qualità anche per emergere fuori dal nostro territorio. 
Sempre valida infine, la direzione artistica di Dino Fiorini.


Salvatore Urselli

Salvatore Urselli,, autore del godibilissimo "clip" che ha "incorniciato" tutta la manifestazione. 
Salvatore, è  l’autore del godibilissimo clip video che ha “incorniciato” tutta la manifestazione. Noi  tutti, frequentatori del “gruppo”  lo conosciamo da sempre. Qualunque cosa dovessimo dire,  lui schivo com'è, certamente non la “gradirebbe”. Possiamo solo affermare, che è la persona  su cui si può fare affidamento: SEMPRE!!

Eclettico ed arguto, delizia il gruppo con i suoi  “e poi” con cui, scherzosamente, ma non troppo, riesce a cogliere aspetti della vita e delle persone che ci inducono a riflessioni dolci-amare.  I suoi post suggeriscono  lealtà,  fedeltà e correttezza. L’amicizia e la stima, per lui, sono "valori assoluti e  ...per sempre".



Tanti i collaboratori di questa manifestazione; Vincenzo Basile, Simona Basile, Maurizio Coli, Maria e Giuseppe Celano, Vito Ricciato e Damiana Catucci, Aldo Roberti,  Tina Bruno,  Lello Bello. Foto Angelo Pascucci.
Foto Angelo Pascucci

Tina Bruno e Aldo Roberti
Hanno dato un particolare contributo alla riuscita dell’evento: Aldo Roberti che si è occupato dei tornei e Tina Bruno  si è occupata delle serate.

Gli altri amici del gruppo che hanno collaborato:

Altri amici hanno collaborato fattivamente “dietro le quinte”:  Simona Basile, Damiana Catucci,  Maurizio Coli,  Vito Ricciati, Maria e Giuseppe Celano  e Damiana Catucci.  (E mi scuso per le eventuali omissioni).

FOTO: Varie Foto Angelo Pascucci" e "altri"

Gino Del Giudice ha declamato con grande successo,  "N'ù sùonne de Luglije" contenente i "soprannomi" stattesi. Foto Angelo Pascucci.

 Foto Angelo Pascucci.


 Foto Angelo Pascucci.

I divertentissimi comici  Eddy Scampia&C da "Made in Sud". Questa festa, ha dimostrato che non occorre svenarsi con decine di migliaia di euro per avere dei "personaggi". Basta "fiuto" e "buon senso" come lo hanno dimostrato i nostri organizzatori.  Foto Angelo Pascucci.

I Comici, da "Made in Sud". Foto Angelo Pascucci

Angelo Pascucci "in azione"

Grande successo di pubblico alla "nostra festa". Foto Leo DelG

Non dimentichiamoci dei nostri pionieri !!

Il tratto distintivo del nostro gruppo (e che sollecitiamo, di tenere sempre come punto fermo), è la considerazione e la riconoscenza per gli amici che si sono impegnati per la crescita della nostra compagine. 

Che questo impegno sia attuale o sia avventuto in passato, per noi tutti del gruppo, a cominciare dalla fondatrice Valentina, loro, rappresentano i tasselli della nostra crescita: per noi sono e saranno il nostro riferimento.  Auspichiamo  un rinnovato loro coinvolgimento,  in tutte le fasi importanti della vita del gruppo stesso.  

 A tutti loro va la riconoscenza della fondatrice Valentina ma anche di tutti noi  perché, quella “prima volta” , hanno avuto il coraggio di “osare” e di affrontare le incognire e gli imprevisti  di tutte le “cose nuove”.

Di quella prima festa del 2014, oltre a Valentina, ispiratrice e ideatrice dell’evento, tanti andrebbero citati e incoraggiati, a ridare l’entusiasmo di quella prima volta: Roberto Miccoli  uno dei principali  “motori” di quella manifestazione e poi,  Piero Bello, che da Torino organizzò, insieme allo stesso Miccoli, un “gruppo di ascolto” che interagì col pubblico stattese oltre a fare da collegamento tra il gruppo e l’emittente Studio 100.

Non dimentichiamo, Piero Fedele, Aldo Roberti, la stessa Valentina Semeraro, Emilio Elio Mancini, Giancarlo Pappone, che a vario titolo sono stati gli autori e/o protagonisti di quel fantastico clip che è “Happy from Statte”. Riproponiamo qui sotto il relativo link.



Tutti questi amici, insieme agli organizzatori, realizzatori  e protagonisti, dell’evento di quest’anno, sono i “pilastri” del nostro gruppo, per quello che hanno dato e per quello che sono ancora in grado di dare.

Ultime foto .. in libertà!!

La signora nostra concittadina che partecipò con successo  al concorso "Le Velone" di canale 5. Foto Leo DelG

L'attore Gianni Tearte. 

Foto Leo DelG



Foto Tina Bruno

Conclusione
Ancora una volta il gruppo "Sei di Statte se", ha dimostrato di avere grandi potenzialità organizzative ed esecutive. Con "risorse" non eccezionali, ha realizzato uno spettacolo godibilissimo. L'esibizione di tanti artisti e gruppi stattesi ha dimostrato che nella nostra cittadina vi sono "risorse" spettacolari ed artistiche notevoli. 
La coppia dei presentatori Nicla ed Emanuele sono stati eccezionali. Complimenti a Valentina e a tutto il suo staff, per questa festa "Sei di Statte se: Il festival degli stattesi".

Ringraziamo Angelo Pascucci per le sue straordinarie foto. Quasi a "firmare", questo foto documento, proponiamo alcune sue immagini notevoli, per la tecnica fotografica  e per la sensibilità artistica. 
Grazie Angelo da parte mia e da parte di tutto il "popolo" di"Sei di Statte se"

Una "vecchia camera", vista con l'occhio di un artista. Foto Angelo Pascucci

La fontana della "Grande Piazza" vista con "l'occhio di Angelo Pascucci

 Foto Angelo Pascucci
Ancora dei locali in disuso: Foto Angelo Pascucci.

Foto Angelo Pascucci

Vecchi locali abbandonati, prendono "vita" Foto Angelo Pascucci
E, per finire: "la nostra locandina":



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Tari 2015 (Tassa sui rifiuti): Capiamoci qualcosa.

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Dopo il "taglio" delle risorse ai comuni da parte del governo centrale, la. tassazione a carico dei cittadini è diventata un vero incubo. In particolare, sono "esplose" la tassa sui rifiuti (TARI) e quella dell'IMU sulla seconda casa. Ora vi è anche la TASI e .. non finisce qui.

Cerchiamo insieme di capire qualcosa sulla TARI  2015. (Tassa Rifiuti)
Dividiamo la pagina in due settori.

1) Per chi vuole sapere “l’essenziale”, ad esempio, se nel proprio caso, il tributo  è stata calcolato  in modo corretto; le scadenze; chi e perché, stabilisce queste “aliquote”.

2) La seconda parte (appendice), per chi desidera qualche chiarimento in più. Allora poniamoci alcune domande:

PRIMA PARTE

1) Chi è tenuto a pagare la TARI?

La stessa tassa è a carico di chi occupa l’immobile a qualsiasi titolo. (Per gli imprenditori, commercianti ed artigiani, le considerazioni sono diverse).

2) Quali sono le scadenze previste?

Per il solo anno 2015, le scadenze previste sono:  01 Luglio; 01 agosto; 01 settembre; 01 ottobre o, in un’unica soluzione entro la scadenza della prima rata. 

In caso, la notifica dell’avviso di pagamento avvenisse oltre il 26 giugno (è il caso di quest’anno) la prima rata slitta automaticamente di 15 giorni a decorrere dalla notifica. 

Non vi voglio “togliere l’appetito”, ma prepariamoci “l’animo”, perché dal prossimo anno (2016), se non vi sono “intoppi”, la prima rata la pagheremo a distanza “ravvicinata” con quelle attuali. 

Infatti, le rate, dal 2016, dovrebbero , essere sempre quattro, con scadenza 28 febbraio; 30 marzo; 30 aprile; 30 maggio (salvo disguidi burocratici che non vi dico) oppure in un’unica soluzione entro la scadenza della prima rata.

3) Come faccio a controllare che, “la tariffa nei miei riguardi”  è stata applicata correttamente o che ci sia un errore?

Guardate l’avviso di pagamento che vi  è stata notificata:



Ecco ingrandita la  parte in basso a destra evidenziata:


I due numeri in alto a sinistra si riferiscono alle utenze con 2 occupanti ;  in basso a sinistra i mq dell’appartamento.  Cominciate a verificare proprio quest’ultimo numero (mq) specificato nel vostro avviso di pagamento.

Se questo valore, corrisponde alla superficie dell’appartamento, fate un’ultima verifica: per essere sicuri che non ci siano errori sul numero degli occupanti e sui mq dell’appartamento, confrontate i vostri “numeri in alto a sinistra”,  con la tabella seguente:


La  “coppia di numeri” in alto a sinistra, che  trovare sull'avviso di pagamento dovrà corrispondere  a quelli della riga, corrispondente agli occupanti dell’immobile. 

Se i due numeri corrispondono (ad esempio per tre persone dovrebbero essere 1,5646 e 155,8110, terza riga) e se i metri quadri dell’appartamento anche,  allora  potete essere sicuri che non vi siano errori. 

Da notare, che la cifra totale da pagare esposta a centro pagina, è inferiore a quella in basso a destra, perché a quest’ultima occorre aggiungere la maggiorazione del 3% di imposta provinciale e circa 4€ per le spese di recapito e notifica.

Se volete, in appendice,  facciamo, insieme un esempio di calcolo.

L’essenziale della notizia termina qui. I “più curiosi” possono scorrere “l’appendice” per ulteriori dettagli e considerazioni.


SECONDA PARTE: APPENDICE (Potete tralasciarla se vi manca "tempo e pazienza")

1) Chi è "l'organo", che calcola, l’effettivo onere a carico dei cittadini ?

La responsabilità, ricade interamente sul dirigente del ramo che è tenuto ad addebitare l’intero costo della raccolta, a tutti gli utenti del servizio.
Lo stesso dirigente preposto, deve, per legge,  far quadrare questi conti.  

Ricordiamo infatti,  che la parte che era a carico dei comuni, veniva finanziata dai trasferimenti dallo stato ai comuni stessi. Ora, questi "trasferimenti" sebbene ridotti  "al lumicino" non possono essere impiegati per finanziare le spese della raccolta dei rifiuti.  

3) Allora, i compiti “politici” diventano assolutamente marginali?

No, non sono marginali, perché, d'intesa con la polizia locale, hanno il compito di predisporre i necessari controlli atti a contenere il grave fenomeno dei rifiuti abbandonati, che oltre a costare decine di migliaia di euro all'anno a carico di noi contribuenti, pregiudicano l'immagine della cittadina.

 Hanno inoltre, il compito, insieme al dirigente responsabile dell'ecologia, di "ottimizzare i costi", organizzando in modo appropriato anche la raccolta dei rifiuti "abbandonati" (o fuori contenitore), che oltre a costare decine di migliaia di euro all'anno a carico a noi contribuenti, pregiudicano l'immagine della nostra cittadina.

I politici, insieme al dirigente responsabile ai tributi, contribuiscono a stabilire, secondo rigidi criteri fissati dalla legge, le tariffe ed i parametri  per una equa (per quanto possibile) distribuzione dei tributi, stabilire eventuali riduzioni e decidere sulle esenzioni totali in determinate situazioni di reddito come i “totalmente senza redditto” (che vengono “totalmente” esonerati” dal pagamento della TARI). 

4) Questo significa che i costi di queste esenzioni  vengono a gravare sugli altri contribuenti?

No, non vengono a gravare sugli altri contribuenti, le esenzioni parziali o totali legate a particolari condizioni sociali legate al reddito  devono essere a carico del bilancio generale e non devono influire sul costo sopportato dagli altri cittadini. 
La legge anzi, prevede che, nel caso mancassero queste “coperture”, le esenzioni non dovranno  aver luogo.

5) Quali sono queste “agevolazioni?

Queste agevolazioni, come si è detto sono a carattere  “Sociale”: cittadini col solo reddito di pensione sociale, nuclei famigliari, senza reddito nell'anno precedente e che non siano proprietari di case (salvo quella di abitazione nel comune di Statte etc). 

In questo caso sono esentati completamente dalla TARI ma la relativa "agevolazione", rimane a carico della "tassazione generale" e quindi, non aggrava "il peso della Tari"sugli altri contribuenti (che però, per la verità, contribuiscono ugualmente a tale spesa tramite la tassazione generale).

6) Con quale criterio si calcola la tariffa?

Ripetiamo: la legge  attuale, impone che l’intero costo della raccolta dei rifiuti venga interamente coperta dai  contribuenti secondo due criteri: Parte  fissa e parte variabile.

La parte fissa, si riferisce ai costi di impianti, attrezzature e relativi ammortamenti, mentre quelli variabili sono principalmente connessi alla quantità di rifiuti prodotti dall’utente. (Ovviamente presunti, in mancanza di attrezzature di “pesatura” ).

Questa tabella dimostra la relativa "macchinosità" a cui, il dirigente che stabilisce le tariffe, deve obbligatoriamente attenersi. Senza entrare nel "merito" dei valori espressi, le due "colonne a destra" introducono dei "correttivi" per cui (ad esempio),  a parità di metri quadri dell'appartamento,  una famiglia di 4 persone paga meno del doppio di una famiglia di due persone. Pur  essendo un criterio "ragionevole", questi metodi di calcolo, non risultano di agevole comprensione per il cittadino comune. 

Dai “macchinosi e alquanto complessi parametri di calcolo, imposti dalla legge”,  si può evincere che il tributo, per ciascuna famiglia contribuente, cresce con la superficie dell’appartamento, ma  in misura meno che proporzionale ( perché la quantità di rifiuti non cresce proporzionalmente con i mq) e, parimenti, non cresce in modo assolutamente proporzionale col numero degli occupanti, ma un po' meno. 

Insomma ragazzi: una formula molto macchinosa che potrebbe anche essere semplificata con risultati analoghi anzi uguali ma non lo si può fare a livello locale. 

7)  Quali sono stati i costi totali della raccolta rifiuti a Statte?

I costi totali ammontano a € 2.159. 214.

Senza entrare nei dettagli,  precisiamo che detti costi,  comprendono i costi operativi, costi del personale; costi di conferimento (con aggiornamenti istat); comunicazione e sensibilizzazione; isola ecologica; attrezzature per la raccolta differenziata; sistema informativo; ammortamento etc. mezzi (daily, apecar etc); sacchetti etc, video sorveglianza urbana.

Da notare che  quest'ultimo servizio, di video sorveglianza, invocato dai più come un toccasana contro l’abbandono selvaggio dei rifiuti,  ha un alto costo di gestione e, non sempre ottiene i risultati sperati. 

8) Esempio di un calcolo di tariffa.

Per maggiore chiarezza, avevamo accennato ad un esempio di calcolo della tariffa da noi dovuta.

Ipotizziamo una casa di 168 metri con due occupanti. Riproponiamo una tabella precedente e quindi, ci riferiamo alla seconda riga della tabella (2 persone). 
Esempio di una "cartella di notifica": Appartamento di 168 mq abitato da due persone


Ed ecco riproposti i "parametri" a cui riferirci. In questo caso 3° riga (2 persone) e, dalla foto precedente sappiamo che si tratta di un immobile di 168 mq. Moltiplichiamo la quota fissa del 2° rigo 1,4418 *  168 =242,23 a cui aggiungiasmo la seconda cifra della tabella (121,18,63)  Insomma: 242,23+121,1863=363,86. Questa cifra è lievemente inferiore alla cifra esposta a centro della lettera di notifica che è di 377,94 perché in quest'ultima cifra è compresa l'addizionale provinciale del 3% e le spese di notifica, circa 4 €

Dobbiamo moltiplicare la prima cifra per i mq e aggiungere la seconda cifra. Dettagliamo:
Si procede così: (Quota fissaX168)+121,1863= € (242,23+121,1863)= € 363,86.

Questa è la cifra (salvo piccoli arrotondamenti dei decimali) da noi dovuta, però, a questa cifra va aggiunta l’imposta provinciale del 3%  di € 363,86 cioè €10,90 e vanno aggiunte le spese di notifica (raccomandata €3,94). Riepilogando: €(363, 86+10,90+3,94)=€ 378 circa.

9) I rifiuti abbandonati.

Foto: Rifiuti abbandonati. Precisiamo che quasi tutte queste foto sono state scattate, prima delle pulizie straordinarie programmate, ma che dopo qualche giorni "i vandali" ha ricominciato "il loro lavoro" imponendo altre pulizie straordinarie, con relativo aggravio dei costi a carico dei cittadini.


Questi rifiuti, "scaricati" a poche decine di metri dell'ex depuratore e che si estendono per centinaia di metri e migliaia di tonnellate, tecnicamente non sono stati abbandonati nel territorio di Statte ma in terreni di proprietà dell'ILVA. Ovviamente "lo stato delle cose"è stato denunciato alla magistratura; dovrebbe essere l'ILVA stessa a curarne lo smaltimento, ma sappiamo tutti che nelle condizioni amministrative dell'ILVA, anche la magistratura avrà un bel da fare per obbligarla a tanto. Pur non influendo nel costo della raccolta stattese è però un esempio di ciò che è possibile ai delinquenti. 









Le foto precedenti solo soltanto un piccolo esempio della dimensione della battaglia, sia nei confronti di, ragazzi irresponsabili (le scritte) che nei confronti dei veri delinquenti. Ripetiamo le foto sono state scattate, PRIMA di una delle pulizie straordinarie (e prima delle ripitturazioni), ma qualche giorno dopo, specialmente in una "certa zona" le cose si sono ripetute), obbligando alle stesse ripetute pulizie straordinarie a danno dei contribuenti.

La rimozione dei rifiuti abbandonati di ogni genere ha avuto un notevolissimo costo e, personalmente penso, che “la strada più efficace” sia quella di aumentare considerevolmente le multe sui rifiuti abbandonati, in modo da diventare un deterrente contro queste azioni e, nello stesso tempo, ripagare almeno in parte, il costo della raccolta dei rifiuti abbandonati. 

I "tanto invocati impianti di  video sorveglianza", pur necessari per la sicurezza pubblica, se estesi in modo indiscriminato per stanare gli "incivili", risulterebbero molto onerosi, specialmente nelle zone di estrema periferia, (pensiamo alla zona “Spagnolo” e a quella dell’Ospedale Moscati). 

Quindi: pugno di ferro e multe "salate per i rifiuti abbandonati".  (Recentemente ho letto un avviso in un altro comune, che fissava le multe per queste infrazioni a 600 eruro).



8) L'importanza dell'informazione

Intanto mi scuso in anticipo se le "righe" che seguono possono apparire come un "sermone" diretto a destra e a manca. Non è questo né l'intenzione né lo scopo: sono soltanto "parole dette a sé stesso" di un ottuagenario. 

Ebbene, queste pagine hanno lo scopo di informare i nostri concittadini, su uno degli argomenti che spesso suscitano qualche malumore,  non sempre  espresso in modo corretto, nei moderni "network". 
Proponiamoci di evitare di usare parole come "ladri" e relativi sinonimi, (ma ho sentito anche di peggio) senza aver prima di aver conosciuto i termini di alcuni provvedimenti e, in queste pagine tentiamo di farlo.

A questo proposito, chi scrive condivide il giudizio di alcuni, "anche amici dell'Amministrazione", secondo i quali, uno dei difetti della nostra maggioranza e dei partiti che la sostengono è proprio quella della scarsa informazione ai cittadini. 

A dire, che basterebbe una semplice paginetta firmato A4, pubblicata periodicamente per informarli sullo "stato dell'arte". 
Capisco, che vi è un sito, da cui sarebbe possibile informarsi, ma non tutti hanno le conoscenze idonee per farlo e non sempre il sito è aggiornato su TUTTO. 




9) Perché, tariffe così "salate"?

Tanti sono i fattori che concorrono alla fissazione di questa tassa, alcuni dipendono da "fattori esterni" mentre altri "fattori interni", riteniamo che potrebbero essere migliorati.

a)Tra i fattori esterni, proprio la norma fissata dal governo che obbliga i comuni a "coprire l'intero costo della raccolta" e spese accessorie ai contribuenti; (mentre precedentemente una parte veniva finanziata dalla "tassazione generale del comune" e parte dai cittadini.

b) Un altro fattore che mette Statte in condizioni non ottimali, deriva dal fatto che la nostra cittadina a causa del boom di abusivismo, derivante dall'allora cecità del comune capoluogo, si è sviluppato su di un territorio paragonabile ad una cittadina col doppio degli abitanti. Questo comporta un costo molto più elevato della raccolta stessa. 


10) Da quanto finora detto, potremmo dedurre che queste alte tariffe sono inevitabili? 

Queste sono risposte che chi scrive, come ogni comune cittadino, difficilmente potrebbe dare e fare il "professore", senza starci dentro non è serio, comunque, qualche considerazione "nasce spontanea”, come diceva qualcuno. 

 Ebbene, indipendentemente dagli “eroici imbecilli”  che lasciano rifiuti abbandonati, ci chiediamo se, per il resto, non ci sia molto da migliorare e non ci si riferisce tanto all'efficienza della ditta principale che per il suo organico, fa anche molto, ma anche e soprattutto agli addetti delle pulizie delle mini aree verdi adiacenti alle strade e nelle mini aree verdi dei nostri luoghi pubblici

A volte, dopo rasata l’erba, basterebbe un semplice “rastrello” dei nostri nonni a raggruppare e raccogliere quei mini rifiuti residui ai bordi delle strade.

Credo tuttavia,che, migliorare il servizio con la conseguente auspicata riduzione delle tariffe, richiederebbe un impegno serrato e  totale e a 360° di tutta l'amministrazione, dei dirigenti del ramo,  della polizia locale e degli stessi responsabili affidatari dei servizi di pulizia e raccolta rifiuti, al fine:

a) di controllare "in loco" l'efficienza del servizio "differenziata" dal momento che specialmente nelle "zone" che meno contribuiscono a ripagare il "servizio" (perché con "numerosi senza reddito" etc), vi è una scarsa attenzione  nell'effettuare correttamente la raccolta stessa.

b) Incaricati dell'affidamento del servizio, dovrebbero essere "responsabili"della pulizia accurata degli "angoli"dei nostri luoghi pubblici, suggerendo ulteriori contenitori, anche di maggiore capienza per evitare che gli "incivili"abbiano degli alibi. In questi luoghi pubblici è sì auspicabile, che specialmente nei punti "ciechi" si installino appropriati impianti di videosorveglianza sanzionando severamente i "vandali" stessi.

c) Sarebbe auspicabile che, in fase di rinnovo dei contratti, si fissassero regole più incisive riguardanti la qualità del servizio a cui, le ditte affidatarie dovrebbero attenersi e contemplassero anche un "costante controllo qualità", con la presenza combinata di dipendenti delle relative ditte e di incaricati del comune. 
Che ne pensate, che i nostri addetti della protezione civile (volontari o meno), che per loro compito percorrono frequentemente il nostro territorio, segnalino i luoghi dei rifiuti abbandonati? 



CONCLUSIONI

I cittadini a fronte di queste alte tariffe, desidererebbero, almeno che Statte fosse più pulita. 

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Foto Video documento: Inaugurazione “Cippo ai Caduti sul Lavoro”.

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Foto Giovanna Soldatini

Foto Video documento: inaugurazione “Cippo ai Caduti  sul Lavoro” del 17 gennaio 2014 in Piazza Cherubini, con testo degli interventi, foto  e video  (anche del pubblico).


Il consigliere Orlando che ha seguito costantemente l'iter di questa piccola ma significativa opera attesa da anni dai soci dell'Anmil di Statte. Foto Leo DelG.

Premessa: questa pagina - documento, contiene foto di Giovanna Soldatini e Leonardo Del Giudice, ma anche un brevissimo video della cerimonia e degli stessi interventi (7 minuti) di  Leo DelG.

Quale lo scopo di fare "pagine documentate foto video",  quando "basterebbero 10 righe di testo? In realtà, la nostra locale ministoria è fatta di fatti importanti o meno ma anche di gente "antica" (come dicono i giovani) e questi documenti vogliono appunto "fissare" la nostra gente (filmata e fotografata). 


In futuro, si spera che accanto agli episodi (belli e brutti) che avranno fatto la vera Storia di Statte, trovino posto anche episodi piccoli e marginali che faranno parte della "storia" con la "s" piccola, ma che possano servire a fare la "storia per immagini" della nostra gente.  

Per lo stesso scopo, seguiranno tra breve anche le "ultime pagine" dei presepi 2014 - 2015 e poi, dopo qualche pagina di altro genere, ci dedicheremo alla festa di "sei di Statte se" del  "Carnevale che verrà" o di altro.

Ecco il video - sunto  dell'inaugurazione: (La foto di "copertina" del video è di Giovanna Soldatini)



Breve video della cerimonia (7 minuti) BY Leo DelG



Foto Leo DelG
Foto Leo DelG
Il giorno 17 Gennaio alle ore 10 in piazza Cherubini a Statte, è stato posto un cippo in onore dei caduti sul lavoro. La cerimonia è stata fortemente voluta dall’ANMIL,  l’associazione che raggruppa  i famigliari dei caduti sul lavoro e  gli stessi mutilati ed invalidi. La realizzazione di questo cippo, è stata realizzata dal comune di Statte, tramite la determinazione del consigliere Ivan Orlando incaricato di seguire l'intero iter della piccola ma suggestiva opera. 

Foto Leo DelG
Una brillante signora ha moderato la cerimonia e gli interventi,  dello stesso Orlando, del presidente Anmil provinciale Emidio De Andri , dell’ex senatore Giovanni Battafarano,  e dello stesso sindaco Angelo Miccoli e, dopo la benedizione di Don Ciro Savino, ha salutato e ringraziato i presenti dichiarando chiusa la cerimonia.

Come di consueto avvertiamo che, l’essenziale della pagina finisce qui. Chi intendesse “proseguire” per conoscere i dettagli della cerimonia o scorrere altre foto o accedere al link del filmato della stessa può “proseguire”,  gli altri possono  “fermarsi  qui”. (E come si usa in fb: ahahaha !!).


Foto: I presenti.

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG
Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Quattro stattesi  conosciutissimi (che non hanno bisogno di presentazione) e, al centro, il nuovo parroco del S.Rosario, Don Ciro Savino, che gli stattesi hanno immediatamente imparato a stimare per la sua amabilità. Foto Giovanna Soldatini.

Il socio dell'ANMIL che ha declamato una struggente poesia.
Prima dell'inizio della cerimonia, un consigliere dell’ANMIL, ha declamato una struggente poesia  da lui composta, come omaggio ai caduti sul lavoro: “Anime libere” (riportata nel filmato).






Subito dopo è intervenuto il consigliere Ivan Orlando, che ha seguito con tenacia l’iter di questo avvenimento e che ha introdotto di fatto questa cerimonia. Ivan Orlando: "Buongiorno e grazie a tutti coloro che in questo sabato hanno deciso di essere qui con noi. (Ivan Orlando). L’alto valore simbolico di questa giornata va assolutamente sottolineato ed è per questo che ho voluto introdurre i lavori di questa cerimonia con alcune parole che danno il senso pieno, di questo evento, che come Ente comunale abbiamo voluto condividere con l’ANMIL (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro)."

"Perché il cippo che oggi inauguriamo non è un monumento funebre - ha continuato Orlando - è piuttosto un monito alla memoria collettiva che porta i nomi di persone come il nostro Francesco D’Andria, operaio ENI di Statte, di Vittorio D’Alessandro e  Claudio Marsella operai ILVA come me, di Francesco Zaccaria unito a questa terra dal terribile evento comune del Tornado di due anni fa, e di tanti altri dimenticati figli della nostra comunità che sulla loro pelle hanno costruito anche l’importante bagaglio di leggi e norme, mai fin troppo attuate, e che oggi costituiscono il punto di riferimento delle leggi sulla sicurezza del nostro paese. 

"A questi uomini - ha concluso Orlando - dobbiamo molto e a loro, oggi Statte si inchina per un "grazie" pubblico e sentito, che speriamo la comunità saprà serbare e custodire nel rispetto e nel decoro che merita".

Ha quindi preso la parola Emidio De Andri:


Emidio De Andri  Presidente Anmil di Taranto ha ringraziato il sindaco ed il consigliere Ivan Orlando per l’impegno profuso nella realizzazione del “Cippo” in memoria dei nostri caduti sul lavoro. “Ho avuto diversi incontri col sindaco e con lo stesso Orlando, un grande ringraziamento a loro che ci hanno spianato la strada costellata da tanti ostacoli burocratici. E’ stato possibile, così realizzare questa opera  tanto attesa dai soci di Statte ed in particolar modo dai familiari dei caduti. Ringrazio ancora il sindaco ed il consigliere Orlando: Grazie di cuore.


Giovanni  Battafarano:[abstract] "Ricordo ancora con affetto gli anni del mio insegnamento a Statte, quando era ancora una circoscrizione e vedo  ora, come è cresciuta.  
Tornando a questo “Cippo” mi vengono in mente due riflessioni: questi tipi di cippi o monumenti hanno una duplice funzione, una è quella del doveroso ricordo per chi ha perso la vita sul lavoro, perché non si dovrebbe MAI  morire per il lavoro, l’altra funzione deve essere di monito ed di insegnamento per il futuro, perché noi abbiamo delle buone leggi  ma occorre saperle applicare.  
In particolare, occorre inculcare nei  ragazzi già dalle scuole superiori che sono i futuri lavoratori, che lavorare osservando tutte le misure di sicurezza, è un dovere verso sé stessi, ma  soprattutto verso gli altri. 


Angelo Miccoli [ Abstract]."Devo congratularmi con l’impegno profuso dal consigliere Orlando, che ha seguito costantemente l’iter della realizzazione di questa piccola ma significativa opera, per ricordare i caduti sul lavoro.
Questa amministrazione ha seguito sin dall’inizio col presidente
Monopoli la prima impostazione di questa  opera e successivamente col presidente De Andri, a riprova dell’importanza data dalla stessa amministrazione, ai problemi degli infortuni sul lavoro. Questo cippo deve ricordare a noi ma, soprattutto alle generazioni future, quanto sia importante la sicurezza nel mondo del lavoro: Dobbiamo essere portatori di esempio verso le nuove generazioni [omissis]



Foto Leo DelG


Foto Leo DelG

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Leo DelG

 Foto: La benedizione.

Foto Leo DelG

Foto Giovanna Soldatini
Foto Giovanna Soldatini
Don Ciro Savino (Foto Leo DelG)

Don Ciro Savino durante la benedizione del "cippo" ha voluto dire alcune semplici ma significative parole riguardante la dignità del lavoro e la sua sicurezza:

Gesù  ha dato  dignità al lavoro; quindi, il vero scandalo dei nostri giorni, consiste proprio quando questo lavoro  viene svolto in condizioni di sfruttamento, senza il riconoscimento dei giusti diritti e, soprattutto, senza le necessarie condizioni di sicurezza"

Parole che non hanno bisogno di ulteriori commenti.








Riportiamo ancora una volta il link del breve video della cerimonia (La foto di "copertina" del video è di Giovanna Soldatini)




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Un anno insieme di "Sei di Statte se" Foto Video documento.

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“Un anno insieme” del gruppo  “Sei di Statte se” Foto Video documento.

Working in progress (insomma pagina non pronta, occorre mettere le foto. Se ho tempo la pagina sarà pronta un tardissima serata).

Ecco il Video delle "Karaokate" della serata (La foto di copertina è di Tina Bruno)



Giorno 23 Gennaio si è “celebrata”,  la festa del 1° anniversario del gruppo stattese “Sei di Statte se” che, a differenza di tanti altri gruppi quasi omonimi che tendono a “languire”, questo "gruppo", acquista sempre più consenso e prestigio, in Statte ed altrove, proprio per una peculiarità che lo distingue: Ovvero, è un gruppo che assieme all’amicizia “virtuale in fb” unisce quella “reale”.

Le foto dei partecipanti al "convivio"(Alcune foto sono di Valentina Semeraro le altre sono di Leo DelG). 






























Finora non avevo messo "didascalie a nessuna foto" ma l'espressione un po' perplessa di questo ragazzo mi ha lasciato incuriosito ed allora ho pensato: Mica si poteva stare più allegri di così, avendo davanti soltanto un piatto VUOTO !! 

Per i “non stattesi”, dobbiamo ricordare ancora una volta, la “genesi del gruppo”. (Valentina, dice: "nato per caso").

Anche. a Statte (come hanno fatto volenterosi cittadini in altre località), esattamente un anno fa, Valentina Semeraro, fondò, un gruppo virtuale “alloggiato su facebook” denominato “Tu sei di Statte se ..”, come tanti gruppi nati in ogni parte d’Italia. 

L’intenzione era, di raggruppare, cittadini ed amanti del nostro territorio e delle nostre tradizioni, dove poter scambiare opinioni, saluti, simpatie ed amicizie virtuali, come in tanti gruppi analoghi.

Come è risaputo, quasi sempre, la reciproca “amicizia” tra i componenti di questi gruppi, si limita però, ad essere coltivata soltanto tramite PC; ed anche a Statte, le previsioni lasciavano prevedere che le cose andassero come in altri posti ma .. ma .. a Statte, c’era una variante, rappresentata proprio dalla stessa creatrice e ideatrice del “gruppo”.

Come abbiamo detto altre volte, Valentina Semeraro,è un “personaggio raro nel suo genere”, per lei, le amicizie hanno senso solo, se siano essenzialmente reali. Quindi, i primi "atti": Stimolo alle "amicizie reali", incremento degli iscritti, “Caffè di gruppo, Grande Festa del giugno 2014, un “Happy” che  penso, possa definirsi, tra i migliori del suo genere, realizzato da tutto il gruppo e da Valentina SemeraroPiero Fedele,Roberto Miccoli,Giancarlo Pappone

Ed ora .. ecco, una divertente serata alla “Pizzeria Imperiale” dopo appunto un anno dalla “nascita” del gruppo stesso.

Foto: "Gli animatori"


Angelo Villani: spiritoso declamatore di una divertente poesia di Gino Del Giudice


Gino Del Giudice ha declamato due divertenti poesie, una delle quali aveva come riferimento "costante" la "grande Valentina" che vediamo qui in una bella espressione e sopratutto (quello a cui tiene molto) CON GLI OCCHI APERTI.

Di Angelo Villani, abbiamo detto. In questa "serata", Aldo Roberti, Marika Albano e Tina Bruno, hanno dato un contributo determinante. 


Paolo Cervellera uno dei grandi protagonisti della serata. Notevoli anche le sue doti vocali.

La bella Tina Bruno, bella voce e apporto determinante nello svolgimento della "serata" insieme a Marika Albano.

A destra la bella Marika Albano. Lei e Tina Bruno hanno contribuito a fare della serata UNA GRANDE SERATA

In questa pagina ne proponiamo una documentazione fotografica  (ovviamente con tutti i limiti di qualità, dovuti ad un insufficiente flash) e da un documentovideo delle “karaokate”  della serata e di un accenno alle divertenti poesie del “germano”Gino Del Giudice.  Anche il documento video ha i suoi limiti nella “media qualità” dovuta alla insufficiente illuminazione dell’ambiente. Tanto, è bene dare la colpa alle condizioni idi luce, invece che “affibbiarla” a chi, questo video l’ha “girato” (che sarebbe chi vi scrive ahahah).

Sia come sia, anche questo documento, è una dimostrazione della vitalità di questo gruppo. 

Foto: La torta, Valentina  e .. gli altri.


















Concludo con un doveroso ringraziamento a chi ha reso possibile e divertente, questa serata: Valentina Semeraro, Aldo Roberti, Marika Albano e Tina Bruno: persone fantastiche. Un plauso va a tutti i presenti e a tutti quelli che si sono cimentati nel Karaoke (compreso il piccolo - grande Loris).

Un grazie a Paolo Cervellerasempre ottimo conduttore e ottimo "gestore degli eventi" , a tutti i presenti, ai protagonisti “karaokisti”, al piccolo grande Loris, a Gino Del Giudice con le sue divertenti poesie, una delle quali declamata con spirito, da Angelo Villani.

Concludiamo con un grosso saluto a chi DOVEVA essere tra noi ma a cui, non  è stato possibile farlo per varie ragioni. Uno per tutti Ottavio Spezzacatena il vulcanico amico di tutti a cui facciamo un grosso “in bocca al lupo”.

I link del gruppo "Sei di Statte se"

Ecco il Video delle "Karaokate" della serata.  (La foto di copertina è di Tina Bruno)

Video By Leo DelG e foto di Tina Bruno


Ed ora il famoso "Happy" from Statte


 Video elaborato e montato da Giancarlo Pappone e realizzato da Giancarlo Pappone e realizzato da Valentina Semeraro, Piero Fedele, Roberto Miccoli, Aldo Roberti ed altri del gruppo.

Ed ecco il link alla pagina foto documento della "Grande festa" del gruppo del 8 giugno 2014. Per accedere, cliccare QUI.

Ed ecco il link alla pagina che riporta gli interventi di Valentina Semeraro e Roberto Miccoli in una trasmissione TBM derl 17 aprile del 2014 e che rappresenta uno dei primi "documenti pubblici" del gruppo. Per accedere, cliccare QUI

Ed ecco il link alla pagina foto documento di uno dei tanti "Caffè" settimanali dello scorso anno. Per accedere, cliccare QUI 

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(Quest'ultimo link è ancora da risistemare)

Il Presepe delle Grotte 2014-2015. Con foto, testo e video.

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Presepe delle Grotte (particolare): Foto Emanuele Luccarelli

Il Presepe delle Grotte 2014-2015. Con foto, testo e video.

Quest’anno, i maestri presepisti stattesi, appartenenti all’Associazione "Vivere Betlemme" hanno dato vita a degli autentici capolavori. 
Capisco, che questo modo di esprimerci, potrebbe apparire ripetitivo e convenzionale ma non è così. Questi ragazzi (la maggior parte giovane ma, con qualche “fuori quota”), quest’anno hanno dato il meglio.


I "Presepisti dell'associazione": Pino Damasi, Filippo Provenzano, Mimino Marzii, Fabio Modeo, Piero Cecere, Domenico Rossano, Sergio Moscagiuri, Emanuele Luccarelli, Padre Luca Mignogna

Così, tanto il maestro Mimino Marzii (e i suoi collaboratori), nell’Arci)  che i maestri Domenico Rossano e Fabio Modeo e gli altri presepisti  nella Grande Grotta, hanno realizzato degli autentici capolavori.

Foto Emanuele Luccarelli
La fama di questi presepi si è propagata in tutta la regione e, quest’anno, oltre ai tanti visitatori locali si sono aggiunti una quantità impressionante di quelli provenienti dall’intera regione, tanto che, il “libro dei visitatori”, firmato dai meno distratti di loro ha assunto forma e dimensione di un piccolo “vocabolario”.







Foto Emanuele Luccarelli
Ed ancora: la grandiosità, l’arte e la suggestione che hanno trasmesso questi presepi, hanno finito per affascinare anche il nostro vescovo Filippo Santoro che, in una visita “fuori dai canoni” ha cantato una bella “pastorale” in dialetto stattese composta dal germanoGino Del Giudice.






Al fine di contribuire al riconoscimento di "Statte città dei presepi artistici", in questa pagina proponiamo una documentazione fotografica, abbastanza corposa con l'aggiunta di due mini video. Gli "scatti" sono dell'estensore di questa pagina ma anche della validissima Giovanna Soldatini e del "new entry"Emanuele Luccarelli. 
Per non disorientare il lettore,  le stesse foto e i link ai filmati, verranno proposti in una appendice verso la "fine pagina", in modo da "non disturbare" il breve resoconto" dell'inaugurazione e della visita del vescovo. 

Dell'inaugurazione, oltre alle foto, come si è dettoproporremo un link ad uno “slide show” di foto stesse; mentre per la visita (del vescovo) oltre alle foto, proporremo il link ad un piccolo video che, ancorché non eccezionale per le cattive condizioni “di ripresa”, è molto "originale", perché appunto mostra, lo stesso vescovo che, oltre alle belle “riflessioni” che gli sono usuali, ha dato un “saggio” della sua presenza di spirito (cantando in stattese con gli astanti, una pastorale di Gino Del Giudice).

Per i più impazienti che "non hanno tempo", la notizia termina qui e, possono "limitarsi"a dare un'occhiata ai link seguenti.

 Link allo "Slide show" dell'inaugurazione del presepe delle Grotte.



Slide Show (filmato di foto con musica)

Link al video della visita del Vescovo Filippo Santoro al Presepe delle Grotte Natale 2014 -2015 (che ha cantato anche in dialetto stattese).


Video della visita del Vescovo
Appendice 1: 

La serata dell’Inaugurazione:

Una folla straripante sostava nel piccolo largo antistante l'ingresso della grotta; dove si è esibito il coro Gospel di Taranto. Erano presenti Padre Luca dei Padri Somaschi e tutti i "protagonisti presepisti" oltre a diversi rappresentanti dell'amministrazione comunale, compreso il sindaco Miccoli. 





Moscagiuri (presidente dell'Associazione Vivere Betlemme, dei presepisti stattesi): "Noi dell’associazione Viviamo betlemme, ci divertiamo a fare i presepi; la nostra attività va avanti tutto l’anno, anche se siamo “visibili” soltanto in questi giorni.  La nostra soddisfazione è, “leggere" nei visi della gente  la meraviglia per le nostre opere. 

Il “forte” della nostra associazione, - ha continuato Moscagiuri - sono le tre  “punte di diamante” note, non solo a livello regionale e nazionale ma anche all’estero.  Naturalmente parliamo dei maestri presepisti: del decano Domenico Rossano, di Fabio Modeo e di Mimino Marzii. Approfitto anche della presenza dell’assessore regionale Laddomada, del sindaco Angelo Miccoli e dell’assessore Armando Grassi, affinché si  favoriscano gli atti necessari, per  ufficializzare Statte, come la "Città dei Presepi Artistici". 

Dico ufficializzare, - conclude Moscagiuri - perché "Città dei Presepi artistici", nei fatti lo è già da tempo ma, questa  ufficializzazione credo, possa  potenziare ancora di più, la nostra visibilità.

Angelo Miccoli (sindaco di Statte).  "L’associazione degli artisti presepisti Vivere Betlemme è una vera chicca di questa nostra comunità. 
Questa associazione e  tutte le altre, stanno facendo fare un salto di qualità alla comunità stattese". 
Possiamo orgogliosamente dire - ha continuato Miccoli  - che, anche per loro merito, questo paese è più avanti di tanti altri, in attività, volte a favorire la socializzazione, la cultura e le iniziative a carattere solidale. 
Io sono orgoglioso di questo e dell’apporto che danno queste associazioni, senza le quali non si otterrebbero questi risultati.


Armando Grassi (Assessore alla cultura). "Noi già da settembre, abbiamo iniziato le riunioni con le associazioni della consulta, ed in special modo con “Vivere Betlemme”, che ci ha presentato un progetto bellissimo a cui abbiamo contribuito, spianando le tante difficoltà anche burocratiche presentatesi nel corso della realizzazione. Ed ecco qui: una eccezionale opera d’arte frutto di un lavoro di squadra durato mesi".

"Tutte le associazione della consulta - ha continuato Grassi - hanno fatto un lavoro straordinario. Noi, come amministrazione, abbiamo fatto un lavoro “gomito a gomito” con loro, specialmente con i maestri presepisti,  compreso ovviamente Mimino Marzii, che è al suo 19° anno di presepe.
Credo che questa sia una fase storica in cui Statte sta dimostrando di essere in grado di realizzare progetti di alto livello. La settimana prossima avremo in regione un incontro con l’assessore di riferimento affinché Statte venga riconosciuta coma “La città dei presi artistici”. 

"A questo scopo, - ha concluso Grassi - fotografi, immagini e servizi televisivi devono contribuire a realizzare questo obiettivo. Infine ricordo che ci aspettano tante altre manifestazioni. ...  Concludo con un pensiero, rivolto  ai nostri concittadini in difficoltà, specie quelli che lottano a causa di malattie. Un pensiero particolare, in queste feste va a loro".

Appendice 2

La visita del Vescovo.

Foto Emanuele Luccarelli
Il vescovo è stato accolto da Padre Luca dei Padri Somaschi assistente spirituale di Vivere Betlemme, dal sindaco Angelo Miccoli, dall’assessore alla cultura Armando Grassie, dal “padrone di casa” Sergio Moscagiuri. 

Lo stesso  Moscagiuri, dopo aver descritto le caratteristiche di questo insolito e grandioso presepe “diorama – panoramico”, si è soffermato a descrivere le origini e le caratteristiche della Grotta che lo ospita:


"Questo luogo è inserito nella “culla di Statte”, dove Statte si è formata. Qui abitavano i contadini, che lavoravano per la famiglia dei baroni Blasi. I nostri avi, hanno scavato a mano queste grotte con i picconi. Col tempo quasi tutte le grotte hanno continuato ad essere abitazioni di tanti nostri concittadini, ma tante di esse sono state abbandonate ed è proprio in questa “culla di Statte", che abbiamo scelto di realizzare questo presepe.

Dopo il saluto al Vescovo del sindaco Miccoli  e dell’assessore Grassi, vi è stato, un originale  “fuori programma”, che ha allietato la “visita”:  Il Vescovo insieme a Gino Del Giudice e ai presenti,  ha cantato una divertente “pastorale in stattese”, composta dallo stesso Gino.

Il vescovo, ha poi continuato - "La fonte della gioia, è il Signore che è venuto insieme a noi. E' Lui è il più grande di tutti, il vescovo e gli altri sono soltanto suoi servitori". 

Appendice 3 L'album di foto dei presepe delle Grotte.


Il presepe della grande grotta

 Foto Leo DelG

 Foto Leo DelG

 Foto Leo DelG

 Foto Leo DelG

 Foto Emanuele Luccarelli
 Foto Emanuele Luccarelli

 Foto Emanuele Luccarelli

 Foto Emanuele Luccarelli

 Foto Emanuele Luccarelli
Gli altri presepi nelle altre grotte





Presepe di Anna Maria De Vittorio ( Foto Leo DelG)

Presepe di Anna Maria De Vittorio ( Foto Leo DelG)

Foto Emnuele Luccarelli


Foto Emnuele Luccarelli

Foto Emanuele Luccarelli

Foto Emanuele Luccarelli

















Ancora un'avvertenza: chi è impaziente, si fermi qui. Si è ritenuto opportuno "allungare" la documentazione, per  contribuire a fare della nostra cittadina: "Statte Città dei Presepi Artistici".

Appendice 4 : "Inaugurazione presepe delle Grotte"(Qualche minuto, prima dell'inaugurazione")



Il Coro Gospel  "Due Mari" nel piazzale antistante la Grotta, prima dell'inaugurazione (Foto Leonardo Del Giudice)

La folla "in attesa" (Foto Leonardo Del Giudice)

Foto Leonardo Del Giudice


Interventi sul piazzale antistante la Grotta, qualche minuto prima dell'inaugurazione. Foto Leonardo Del Giudice

Interventi sul piazzale antistante la Grotta, qualche minuto prima dell'inaugurazione: Il sindaco Angelo Miccoli. Foto Leonardo Del Giudice

Interventi sul piazzale antistante la Grotta, qualche minuto prima dell'inaugurazione: l'assessore Armando Grassi. Foto Leonardo Del Giudice
L'assessore regionale Laddomada e il sindaco Angelo Miccoli  (Foto Soldatini)


Appendice 5 : "Inaugurazione presepe delle Grotte" (Le foto "durante" l'inaugurazione).


Taglio del nastro da parte della più piccola socia di Vivere Betlemme, nipotina del presepista Filippo Provenzano, Serena Axo. Foto Leonardo Del Giudice

Taglio del nastro da parte della più piccola socia di Vivere Betlemme, nipotina del presepista Filippo Provenzano, Serena Axo. Foto  Giovanna Soldatini.

Padre Luca si accinge a Benedire il Presepe (Foto Leonardo Del Giudice)

Padre Luca si accinge a Benedire il Presepe (Foto Leonardo Del Giudice)

Padre Luca Benedice il Presepe (Foto Giovanna Soldatini)


Appendice 6 : "Inaugurazione presepe delle Grotte" (I visitatori e  il "Grande Presepe della Grotta").



Don Giovanni Agrusta (S.Cuore), Mimmo Gentile, e Padre Luca (Foto Leo DelG)

Alma Belkor e, a sinistra un suo bel quadro (Foto Leo DelG)



Foto Leo DelG

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG

Foto Emanuele Luccarelli

A sinistra un'opera di Alma Belkor. Foto Leo DelG

Appendice7: la processione notturna dalle parrocchie alla Grotta, per la deposizione del Bambinello.






Appendice 8: La visita del Vescovo Filippo Santoro



Foto Leo DelG














Foto Emanuele Luccarelli 

Foto Emanuele Luccarelli

Foto Emanuele Luccarelli

Foto Emanuele Luccarelli


Vorrei "concludere" con una riflessione del Vescovo Filippo Santoro a conclusione della sua visita ai "Presepi delle Grotte".

"Questi bei lavori sono apprezzabili - 
ha concluso il Vescovo - perché hanno al centro la rappresentazione della Nascita del Bambino Gesù e questa è una cosa bellissima, perché in tanti altri segni del Natale: (alberi di Natale, panettoni etc), sembra che il Bambino sia scomparso e -  conclude con enfasi Santoro - : Qui c’è il Bambino che è il figlio di Dio.

Riproponiamo un link ad un piccolo filmato sulla visita del vescovo Santoro ai presepi:



Ed un altro link ad uno slide Show di foto dell'inaugurazione del presepe delle grotte.



Appendice Finale.
Una nota del presidente di Vivere Betlemme a conclusione dell'evento "Presepi nelle Grotte"
La "pagina" doveva finire qui, ma in questi giorni, ho letto una nota del presidente di "Vivere Betlemme", l'ho ritenuta così ricca di buon senso e così ben articolata che ho ritenuto di doverla "incorporare" in questa pagina - documento, anche a dimostrazione della loro modestia ma anche della loro determinazione e nella "voglia" di crescere. Hanno ritenuto di dover ringraziare tutti quelli che hanno contribuito al loro successo, quasi "dimenticando" che tutti noi dovremmo essere grati a loro per quello che hanno fatto per Statte. Ed ecco la nota di "Vivere Betlemme".

“Presepi nelle grotte” seconda edizione è giunta al termine oramai da 20 giorni!!
Per tutti, ma non per noi, infatti solo domenica scorsa abbiamo effettuato il trasporto in deposito del presepe situato nella prima grotta. E’ stata una faticaccia ed un’alta ci attende questo fine settimana che ci vedrà impegnati nel “rientro a casa” del presepe che abbiamo esposto a Taranto vecchia nell’ambito della mostra “Natale nell’Isola che vorrei” (per intenderci si tratta del presepe di 20 mq. che l’anno scorso è stato esposto a Statte.) 
E’ tempo di bilanci quindi, ed anche quest’anno devo dire con grande soddisfazione che la riuscita della mostra ha superato ogni nostra più rosea aspettativa. Abbiamo più che raddoppiato il numero di visitatori rispetto al Natale 2013 ma soprattutto sono aumentate a dismisura le persone che sono venute a trovarci da altri comuni, sia quelli limitrofi che alcuni molto distanti. Un Pullman di Bitonto, 4 di Monteroni e 2 di Brindisi hanno cercato e trovato parcheggio tra le strade della nostra cittadina, tutti hanno detto che il nostro centro storico è bello ma soprattutto tutti hanno detto che torneranno a trovarci il prossimo Natale. Due sono le visite che più delle altre, e nessuno ce ne voglia, sono quelle che ci hanno gratificato e sono quella ufficiale di S.E. Monsignor Filippo Santoro, Arcivescovo di Taranto e quella privata di S.E. Monsignor Pietro Maria Fragnelli, Vescovo di Trapani.
Blu star è venuta a trovarci, studio 100 oltre a filmare la mostra ci ha invitati in una trasmissione in Studio, Telenorba ha fatto un servizio sui Presepi di Statte.
Tutto ciò è il frutto di 4 mesi di duro lavoro ed evidentemente abbiamo lavorato bene, ma non siamo i soli. Doveroso è il ringraziamento ai presepisti ma anche e soprattutto alle loro famiglie che hanno tollerato le prolungate assenze. Grazie ai proprietari dei locali che hanno concesso in comodato d’uso gratuito i locali che hanno ospitato la mostra ed i proprietari del locale nel quale abbiamo realizzato il grande presepio e quindi a Michele Genga, alla famiglia Magazzino, ad Adriano Carrieri alla famiglia Barulli, a Giuseppe D’onghia, all’ARCI ed a Maria Cristofaro. 
Grazie alle associazioni “Gli Emiliani Statte” e “AGESCI Statte 2 San Girolamo” che si sono prese l’onere, e con grande sacrificio, di vigilare per tutto il periodo della mostra uno dei locali allestiti, la stessa cosa ha fatto Angelo Barulli. Grazie ai Sacerdoti delle Chiese Parrocchiali che hanno consentito la processione comune, anticipando le messe della notte del 24 dicembre. Un ennesimo ulteriore ringraziamento rivolgo alla famiglia Barulli poiché nelle mattinate che hanno visto popolare il nostro centro storico con tutti i bambini della scuola Giovanni XXIII°, ha allestito un graditissimo punto di ristoro per i bimbi stessi e le maestre che li accompagnavano. 
Grazie a tutte le associazioni che hanno lavorato al nostro fianco e mi riferisco all’ARCI, agli Emiliani Statte, al Circolo Controluce, alla banda di Statte, alla Pro Loco la cui presidente in un momento di affanno ci ha perfino aiutato ad allestire i locali della mostra. Grazie ad Aldo, Marika, Giovanni e Mary (tutti sapete chi sono). Grazie a Scalina e Franca per averci coccolato con le pettole i dolcetti fatti in casa ed i caffè.
Grazie a tutti i residenti del quartiere “Grotte” per la pazienza che hanno avuto nel sopportare i disagi che possiamo aver arrecato in particolare nel giorno dell’inaugurazione quando le strade sono rimaste chiuse per allestire i mercatini. Quanta gente la sera dei mercatini in via delle Grotte e via Falanto. CHE SPETTACOLO!!!! 
Che dire poi di tutti coloro che ci hanno messo a disposizione gratuita i propri mezzi di trasporto, Cirgom, Calabretti (Spazio Casa), Michele Pulito, Mimmo Ettorre; grazie a loro abbiamo trasportato i moduli del grande presepe ed i presepi degli amici di Massafra Ginosa e Bernalda. 
Grazie all’Amministrazione del Comune di Statte che, nella persona di Armando Grassi assessore alla cultura, ci ha delegato, tramite la Consulta delle Associazioni, ad organizzare la seconda edizione dei “Presepi nelle grotte”. Grazie alla Regione Puglia Area Politiche per lo Sviluppo Rurale che ha creduto in noi concedendoci il patrocinio per la mostra. Grazie a tutti coloro che hanno documentato e commentato ogni momento importante della mostra e sto pensando a Martino Marzella, Giovanna Soldatini e Leonardo Del Giudice che da sempre ci dedica ampio spazio all’interno del suo ormai visitatissimo ed imprescindibile Blog “Statte ambiente e territorio”. Grazie a Claudio Giuffrida per le spettacolari riprese del grande panorama/diorama che a breve posterò. Insomma grazie a Statte ed a tutti gli stattesi che con la folta e calorosa partecipazione ci hanno dato nuova linfa vitale facendoci dimenticare la stanchezza e caricandoci di energie per la programmazione della terza edizione de i “presepi nelle grotte”. 
La programmazione delle attività di Vivere Betlemme per l’anno 2015 infatti sono già iniziate e presto verranno comunicate all’Assemblea dei soci che verrà convocata nei prossimi giorni.

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Neve a Statte. Foto documento con mie e vostre foto della nevicata della notte tra il 30 e 31 Dicembre 2014.

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Chi può aver scattato questa foto sulla neve, con la scritta "Statte"?? Sì sì, proprio lei !! (Foto di Valentina Semeraro)

Neve a Statte. Foto documento con mie e vostre foto della nevicata della notte tra il 30 e 31 Dicembre 2014.



I vasi con (quelli che erano i) fiori, Foto Leo DelG

La neve sconfiggerà il "pungiglione rosso" ?? Foto Leo DelG

Parte nord di Corso Vittorio Emanuele. Foto Leo DelG
Lo so, non sono questi i “documenti importanti” che si dovrebbero archiviare in un blog, ma la neve che, fino agli anni ’60 del secolo scorso, a Statte, era un fatto “usuale”,  ora è diventata una “rarità” e, come tutte le cose “rare” merita di essere documenta.
Gruppo di famiglia con "Luna" (Foto Leo DelG)

Foto Leo DelG

La più "sportiva"è la "madre" !!! (senza copricapo) Foto Leo DelG

Una "sbandata" fuori programma. Foto Leo DelG
Una suggestiva vista delle colline delle premurge, Foto Debora Colucci
Per di più, in questa nevicata, qualche singolo “scatto” l’abbiamo fatto in parecchi “navigatori”, a cui avevo anche proposto di postare i rispettivi “lavori” per farne poi una“paginetta”, come la presente ed avete risposto puntualmente,


Uno "scatto" da "dietro i vetri" di Giovanna Soldatini


Due belle cugine (quasi) diciottenni. Foto Leo DelG

Foto Daniela e Barbara Chirico
Bella foto di Giovanna Soldatini

Una bella e riuscita foto di Anna Quercia

Foto Leo DelG

Questa è una foto  insolita per Statte: "Le Stalattiti di ghiaccio". Foto Spirit Grupp
Non so, come giudicherete questo documento: secondo me, le mie foto, sono “ovvie e scontate”, non così, alcuni  scatti che avete postato, che hanno una originalità davvero sorprendente e sono tutti "carichi di allegria". Guardate la prossima !!


Foto Anna Quercia


"Luna" un po' perplessa. Foto Leo DelG


Foto Anna Quercia

Foto Anna Quercia

Foto Anna Quercia

Foto Anna Quercia


Foto Antonio Tanzi Ciriello

La Lama di Belvedere (Foto Barbara Massimo)

La Lama di Belvedere (Foto Barbara Massimo)
Il "Piazzale Belvedere" Foto Giuseppina Gigante

Foto del ponte "vecchio" scattata dal "ponte Cherubini. Foto Gianpaolo Lippolis
Una suggestiva foto notturna di Giuseppe Fischetti

La nostra amica e collaboratrice di sempre Giovanna Soldatini, non ha potuto dare l’apporto che le è solito perché influenzata, ma non ha mancato di “essere presente” presentandoci degli scatti realizzati da “dietro i vetri” che hanno un “intrigante ed insolito punta di vista”.



Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini



La "Via Boccherini" e in fondo,  incrocio con Corso V.Emanuele. Foto Leo DelG


Corso V. Emanuele con zoom sul rione S.Girolamo. Foto Leo DelG


Una bella foto dal drone, di Fiorenzo Ippolito (Aerial Photography): Lo stadio di Statte.

Un'altra bella foto dal drone, di Fiorenzo Ippolito (Aerial Photography): Zona sud ovest rione S. Girolamo, nei presso dello stadio.
Conclusioni
A differenza delle altre pagine del blog, trattandosi di pagina esclusivamente "fotografica", non vi sarebbero "conclusioni", se non,  rimarcare che la "collaborazione" di altri "naviganti" abbia reso la pagina più interessante. Si ricorda che questa è ancora una pagina "aperta" e, chi si trova nel "cassetto" altre foto della nevicata, può postarmele per rendere più completa la "documentazione". Grazie a tutti gli autori delle foto.  Tutte belle ed interessanti.

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Testo integrale del Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento.

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La notizia:
Il neo presidente della Repubblica Sergio Mattarella,  ha giurato davanti alle Camere e ai delegati regionali per poi rivolgere il suo primo messaggio interrotto da 42 lunghi applausi.


Nell'appendice di questa pagina, il testo integrale dello stesso messaggio, (con una sommaria ed arbitraria notazione in azzurro  dei temi trattati).

Ovviamente, chi scrive non potrebbe permettersi alcun giudizio nel merito, di questo messaggio del neo Capo dello Stato, può soltanto riportare, le sensazioni del semplice cittadino della strada. Ebbene: il presidente ha posto in più punti, grande attenzione nei riguardi dei cittadini più disagiati, denunciando anche i soprusi della  Pubblica Amministrazione nei loro riguardi (ma questo, in modo molto implicito) toccando altresì, tutti i temi nazionali ed internazionali sul tappeto. Ha anche promesso di essere un arbitro imparziale, chiedendo anche ai "giocatori in campo" di favorirlo in questo arbitraggio.



Grande rilievo nel discorso, lo hanno avuto "le difficoltà e le speranze degli italiani", come aveva anticipato il giorno della sua elezione; ha affrontato molti altri temi, come il terribile e nuovo terrorismo a sfondo islamista, la mafia, la evasione delle tasse, la grave recessione economica che ha visto crescere  difficoltà delle classi più "deboli".


Ha condiviso la necessità della realizzazione delle riforme costituzionali e la legge elettorale.  Ha auspicato un nuovo "corso" delle politiche comunitarie, ed ha sfiorato anche il tema drammatico degli immigrati, auspicando implicitamente una qualche possibilità di cittadinanza. Insomma, un discorso a tutto tondo che ha toccato, sia pure nella sua sinteticità (discorso apprezzabile anche per questo), la maggior parte dei temi  sul tappeto."




La notizia finisce qui, Chi intende "dare una guardata" al testo integrale del messaggio presidenziale è pregato di proseguire con la seguente appendice.(Ve lo consiglio, perché il "messaggio" a differenza di altre occasioni simili, non è affatto barboso ed è denso di spunti molto interessanti).

APPENDICE: Il testo integrale del messaggio presidenziale

03 febbraio 2015 ore 10  Montecitorio 
Messaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al Parlamento nel giorno del giuramento.


(Introduzione e saluti)
"Signora Presidente della Camera dei Deputati, Signora Vice Presidente del Senato, Signori Parlamentari e Delegati regionali.
Rivolgo un saluto rispettoso a questa assemblea, ai parlamentari che interpretano la sovranità del nostro popolo e le danno voce e alle Regioni qui rappresentate.

Ringrazio la Presidente Laura Boldrini e la Vice Presidente Valeria Fedeli. Ringrazio tutti coloro che hanno preso parte al voto.

"Un pensiero deferente ai miei predecessori, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, che hanno svolto la loro funzione con impegno e dedizione esemplari.
A loro va l'affettuosa riconoscenza degli italiani. Al Presidente Napolitano che, in un momento difficile, ha accettato l'onere di un secondo mandato, un ringraziamento particolarmente intenso".

"Rendo omaggio alla Corte Costituzionale organo di alta garanzia a tutela della nostra Carta fondamentale, al Consiglio Superiore della magistratura presidio dell'indipendenza e a tutte le magistrature."

"Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato: La responsabilità di rappresentare l'unità nazionale innanzitutto: l'unità che lega
indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno, ma anche l'unità costituita dall'insieme delle attese e delle aspirazioni dei nostri  concittadini."

Questa unità, rischia di essere difficile, fragile, lontana. L'impegno di tutti deve essere rivolto a superare le difficoltà degli italiani e a realizzare le  loro speranze."

(Le ferite della crisi: aumento di ingiustizie, povertà, emarginazione, solitudine, ansie disoccupazione)
" La lunga crisi, prolungatasi oltre ogni limite, ha inferto ferite al tessuto sociale del nostro Paese e ha messo a dura prova la tenuta del suo sistema produttivo.
Ha aumentato le ingiustizie.

Ha generato nuove povertà.
Ha prodotto emarginazione e solitudine.

Le angosce si annidano in tante famiglie per le difficoltà che sottraggono il futuro alle
ragazze e ai ragazzi.
Il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di  occupazione, l'esclusione, le difficoltà che si incontrano nel garantire diritti e servizi  sociali fondamentali.

Sono questi i punti dell'agenda esigente su cui sarà misurata la vicinanza delle istituzioni
al popolo.

Dobbiamo saper scongiurare il rischio che la crisi economica intacchi il rispetto di principi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione.

Per uscire dalla crisi, che ha fiaccato in modo grave l'economia nazionale e quella europea, va alimentata l'inversione del ciclo economico, da lungo tempo attesa.

E' indispensabile che al consolidamento finanziario si accompagni una robusta iniziativa di crescita, da articolare innanzitutto a livello europeo.

Nel corso del semestre di Presidenza dell'Unione Europea appena conclusosi, il Governo - cui rivolgo un saluto e un augurio di buon lavoro - ha opportunamente perseguito questa strategia.

Sussiste oggi l'esigenza di confermare il patto costituzionale che mantiene unito il Paese e  che riconosce a tutti i cittadini i diritti fondamentali e pari dignità sociale e impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli che limitano la libertà e l'eguaglianza.

L'urgenza di riforme istituzionali, economiche e sociali deriva dal dovere di dare risposte
efficaci alla nostra comunità, risposte adeguate alle sfide che abbiamo di fronte.
Esistono nel nostro Paese energie che attendono soltanto di trovare modo di esprimersi compiutamente".

(Riconoscere i meriti dei giovani,  e delle imprese,  ma la P.A. deve essere trasparente  e partecipata dai cittadini)
"Penso ai giovani che coltivano i propri talenti e che vorrebbero vedere riconosciuto il merito.

Penso alle imprese, piccole medie e grandi che, tra rilevanti difficoltà, trovano il coraggio
di continuare a innovare e a competere sui mercati internazionali.

Penso alla Pubblica Amministrazione che possiede competenze di valore ma che deve
declinare i principi costituzionali, adeguandosi alle possibilità offerte dalle nuove tecnologie e alle sensibilità dei cittadini, che chiedono partecipazione, trasparenza, semplicità degli adempimenti, coerenza nelle decisioni.


(Nazione significa ridare speranza, e rinforzare i legami che tengono insieme la società; un pensiero di amicizia alle comunirà straniere)
Non servono generiche esortazioni a guardare al futuro ma piuttosto la tenace
mobilitazione di tutte le risorse della società italiana.

Parlare di unità nazionale significa, allora, ridare al Paese un orizzonte di speranza.
Perché questa speranza non rimanga un'evocazione astratta, occorre ricostruire quei legami  che tengono insieme la società. 

A questa azione sono chiamate tutte le forze vive delle nostre comunità in Patria come  all'estero. Ai connazionali nel mondo va il mio saluto affettuoso.
Un pensiero di amicizia rivolgo alle numerose comunità straniere presenti nel nostro
Paese.

La strada maestra di un Paese unito è quella che indica la nostra Costituzione, quando
sottolinea il ruolo delle formazioni sociali, corollario di una piena partecipazione alla vita pubblica.

La crisi di rappresentanza ha reso deboli o inefficaci gli strumenti tradizionali della
partecipazione, mentre dalla società emergono, con forza, nuove modalità di espressione che hanno già prodotto risultati avvertibili nella politica e nei suoi soggetti.

(Il parlamento non deve essere l'espressione di un "segmento" della società ma deve rappresentare l'intero popolo italiano.)
Questo stesso Parlamento presenta elementi di novità e di cambiamento.
La più alta percentuale di donne e tanti giovani parlamentari. 

Un risultato prezioso chetroppe volte la politica stessa finisce per oscurare dietro polemiche e conflitti.
I giovani parlamentari portano in queste aule le speranze e le attese dei propri coetanei.
Rappresentano anche, con la capacità di critica, e persino di indignazione, la voglia di
cambiare.

 A loro, in particolare, chiedo di dare un contributo positivo al nostro essere davvero
comunità nazionale, non dimenticando mai l'essenza del mandato parlamentare.
 L'idea, cioè, che in queste aule non si è espressione di un segmento della società o di interessi particolari, ma si è rappresentanti dell'intero popolo italiano e, tutti insieme, al
servizio del Paese".

"Tutti sono chiamati ad assumere per intero questa responsabilità".

(Intendere la politica come servizio per il bene di tutti)
"Condizione primaria per riaccostare gli italiani alle istituzioni è intendere la politica come
servizio al bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti.
E' necessario ricollegare a esse quei tanti nostri concittadini che le avvertono lontane ed estranee.

La democrazia non è una conquista definitiva ma va inverata continuamente, individuando  le formule più adeguate al mutamento dei tempi.
E' significativo che il mio giuramento sia avvenuto mentre sta per completarsi il percorso di un'ampia e incisiva riforma della seconda parte della Costituzione.

Senza entrare nel merito delle singole soluzioni, che competono al Parlamento, nella sua  sovranità, desidero esprimere l'auspicio che questo percorso sia portato a compimento con l'obiettivo di rendere più adeguata la nostra democrazia".

(Non ricorrere troppo facilmente ai "decreti")
"Riformare la Costituzione per rafforzare il processo democratico.
Vi è anche la necessità di superare la logica della deroga costante alle forme ordinarie del  processo legislativo, bilanciando l'esigenza di governo con il rispetto delle garanzie procedurali di una corretta dialettica parlamentare".

(Il presidente della Repubblica è un arbitro imparziale ma ha la necessità, che i "giocatori" siano "corretti")
"Come è stato più volte sollecitato dal Presidente Napolitano, un'altra priorità è costituita
dall'approvazione di una nuova legge elettorale, tema sul quale è impegnato il Parlamento.
Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del capo dello Stato nel ruolo di un
arbitro, del garante della Costituzione.

E' una immagine efficace.All'arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L'arbitro deve essere - e sarà  - imparziale. I giocatori lo aiutino con la loro correttezza".

(La garanzia più forte della Costituzione è quella di applicarla e viverla ogni giorno, riconoscendo  diritti  dei malati, e dei più "deboli" e pieni diritti civili a tutti i cittadini, contrastando altresì, l'evasione fiscale)
"Il Presidente della Repubblica è garante della Costituzione
La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste, peraltro, nella sua applicazione.
Nel viverla giorno per giorno".

"Garantire la Costituzione significa garantire il diritto allo studio dei nostri ragazzi in una scuola moderna in ambienti sicuri, garantire il loro diritto al futuro.
Significa riconoscere e rendere effettivo il diritto al lavoro."

"Significa promuovere la cultura diffusa e la ricerca di eccellenza, anche utilizzando le nuove tecnologie e superando il divario digitale.
Significa amare i nostri tesori ambientali e artistici."

"Significa ripudiare la guerra e promuovere la pace.
Significa garantire i diritti dei malati.

Significa che ciascuno concorra, con lealtà, alle spese della comunità nazionale.
Significa che si possa ottenere giustizia in tempi rapidi.

Significa fare in modo che le donne non debbano avere paura di violenze e discriminazioni.
Significa rimuovere ogni barriera che limiti i diritti delle persone con disabilità.

Significa sostenere la famiglia, risorsa della società.
Significa garantire l'autonomia ed il pluralismo dell'informazione, presidio di democrazia.

Significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono
l'Italia dal nazifascismo.
Significa libertà. Libertà come pieno sviluppo dei diritti civili, nella sfera sociale come in
quella economica, nella sfera personale e affettiva."

(La mafia e la corruzione sono dei cancri che distruggono speranze, impongono gioghi e sopraffazioni, calpestano diritti.)
"Garantire la Costituzione significa affermare e diffondere un senso forte della legalità. La lotta alla mafia e quella alla corruzione sono priorità assolute.
La corruzione ha raggiunto un livello inaccettabile. 

Divora risorse che potrebbero essere destinate ai cittadini. Impedisce la corretta esplicazione delle regole del mercato. 
Favorisce le consorterie e penalizza gli onesti e i capaci.

L'attuale Pontefice, Francesco, che ringrazio per il messaggio di auguri che ha voluto inviarmi, ha usato parole severe contro i corrotti: «Uomini di buone maniere, ma di cattive abitudini»
E' allarmante la diffusione delle mafie, antiche e nuove, anche in aree geografiche storicamente immuni.

Un cancro pervasivo, che distrugge speranze, impone gioghi e sopraffazioni, calpesta diritti.
Dobbiamo incoraggiare l'azione determinata della magistratura e delle forze dell'ordine
che, spesso a rischio della vita, si battono per contrastare la criminalità organizzata.

Nella lotta alle mafie abbiamo avuto molti eroi.
Penso tra gli altri a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Per sconfiggere la mafia occorre una moltitudine di persone oneste, competenti, tenaci e una dirigenza politica e amministrativa capace di compiere il proprio dovere."

"Altri rischi minacciano la nostra convivenza".

(Il terrorismo internazionale: La minaccia è molto  vasta. L'attacco è, ai fondamenti di libertà, di democrazia, di tolleranza e di convivenza. Per minacce globali servono risposte globali)
"Un fenomeno così grave non si può combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati
nazionali. 

"Il terrorismo internazionale ha lanciato la sua sfida sanguinosa, seminando lutti e tragedie in ogni parte del mondo e facendo vittime innocenti. 

Siamo inorriditi dalle barbare decapitazioni di ostaggi, dalle guerre e dagli eccidi in Medio Oriente e in Africa, fino ai tragici fatti di Parigi.

Il nostro Paese ha pagato, più volte, in un passato non troppo lontano, il prezzo dell'odio e dell'intolleranza. Voglio ricordare un solo nome: Stefano Taché, rimasto ucciso nel vile
attacco terroristico alla Sinagoga di Roma nell'ottobre del 1982. Aveva solo due anni. Era un nostro bambino, un bambino italiano." 

"La pratica della violenza in nome della religione sembrava un capitolo da tempo chiuso dalla storia.
Va condannato e combattuto chi strumentalizza a fini di dominio il proprio  credo, violando il diritto fondamentale alla libertà religiosa.

 Considerare la sfida terribile del terrorismo fondamentalista nell'ottica dello scontro tra
religioni o tra civiltà sarebbe un grave errore.
La minaccia è molto più profonda e più vasta. L'attacco è ai fondamenti di libertà, di
democrazia, di tolleranza e di convivenza. 

Per minacce globali servono risposte globali.
Un fenomeno così grave non si può combattere rinchiudendosi nel fortino degli Stati
nazionali. I predicatori d'odio e coloro che reclutano assassini utilizzano internet e i mezzi di  comunicazione più sofisticati, che sfuggono, per la loro stessa natura, a una dimensione  territoriale."

"La comunità internazionale deve mettere in campo tutte le sue risorse".

(Auspica che tra le nazioni, vi sia ampia collaborazione nel combattere il terrorismo e nello stesso tempo l'Italia e l'Europa devono rappresentare la frontiera della speranza) 
"Nel salutare il Corpo Diplomatico accreditato presso la Repubblica, esprimo un auspicio di intensa collaborazione anche in questa direzione.

La lotta al terrorismo va condotta con fermezza, intelligenza, capacità di discernimento. Una lotta impegnativa che non può prescindere dalla sicurezza: lo Stato deve assicurare il  diritto dei cittadini a una vita serena e libera dalla paura. 

"Il sentimento della speranza ha caratterizzato l'Europa nel dopoguerra e alla caduta del  muro di Berlino. Speranza di libertà e di ripresa dopo la guerra, speranza di affermazionedi valori di democrazia dopo il 1989.

Nella nuova Europa l'Italia ha trovato l'affermazione della sua sovranità; un approdo sicuro  ma soprattutto un luogo da cui ripartire per vincere le sfide globali. L'Unione Europea  rappresenta oggi, ancora una volta, una frontiera di speranza e la prospettiva di una vera Unione politica va rilanciata, senza indugio.
L'affermazione dei diritti di cittadinanza rappresenta il consolidamento del grande spazio  europeo di libertà, sicurezza e giustizia.

Le guerre, gli attentati, le persecuzioni politiche, etniche e religiose, la miseria e le carestie generano ingenti masse di profughi. Milioni di individui e famiglie in fuga dalle proprie case che cercano salvezza e futuro proprio nell'Europa del diritto e della democrazia. E' questa un'emergenza umanitaria, grave e dolorosa, che deve vedere l'Unione Europea  più attenta, impegnata e solidale".

(Un grazie agli operatori che si adoperano a favore degli immigrati) 
"L'Italia ha fatto e sta facendo bene la sua parte e siamo grati a tutti i nostri operatori, ai vari livelli, per l'impegno generoso con cui fronteggiano questo drammatico esodo. 
A livello internazionale la meritoria e indispensabile azione di mantenimento della pace, che vede impegnati i nostri militari in tante missioni,  deve essere consolidata con un'azione di ricostruzione politica, economica, sociale e culturale, senza la quale ogni
sforzo è destinato a vanificarsi."

(Un grazie alle forze armate ed un auspicio che i due fucilieri di marina possano tornare presto in Patria)
"Alle Forze Armate, sempre più strumento di pace ed elemento essenziale della nostra
politica estera e di sicurezza, rivolgo un sincero ringraziamento, ricordando quanti hanno perduto la loro vita nell'assolvimento del proprio dovere.
Occorre continuare a dispiegare il massimo impegno affinché la delicata vicenda dei due nostri fucilieri di Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trovi al più presto una  conclusione positiva, con il loro definitivo ritorno in Patria.

Desidero rivolgere un pensiero ai civili impegnati, in zone spesso rischiose, nella preziosa opera di cooperazione e di aiuto allo sviluppo.
Di tre italiani, padre Paolo Dall'Oglio, Giovanni Lo Porto e Ignazio Scaravilli non si hanno
notizie in terre difficili e martoriate. 

A loro e ai loro familiari va la solidarietà e la vicinanza di tutto il popolo italiano, insieme all'augurio di fare presto ritorno nelle loro case". 

(Per la nostra gente, la Repubblica è "il volto" che si presenta nella vita di ogni giorno: ospedale, municipio, scuola, tribunale, museo. Gli uffici pubblici e le istituzioni siano lo specchio di tutti gli italiani).
"Onorevoli Parlamentari, Signori Delegati,  per la nostra gente, il volto della Repubblica è quello che si presenta nella vita di tutti i  giorni: l' ospedale, il municipio, la scuola, il tribunale, il museo.

Mi auguro che negli uffici pubblici e nelle istituzioni possano riflettersi, con fiducia, i volti degli italiani: il volto spensierato dei bambini, quello curioso dei ragazzi.  i volti preoccupati degli anziani soli e in difficoltà il volto di chi soffre, dei malati, e delle loro famiglie, che portano sulle spalle carichi pesanti. Il volto dei giovani che cercano lavoro e quello di chi il lavoro lo ha perduto. 

Il volto di chi ha dovuto chiudere l'impresa a causa della congiuntura economica e quello di chi continua a investire nonostante la crisi.  
Il volto di chi dona con generosità il proprio tempo agli altri.

Il volto di chi non si arrende alla sopraffazione, di chi lotta contro le ingiustizie e quello di chi cerca una via di riscatto. Storie di donne e di uomini, di piccoli e di anziani, con differenti convinzioni politiche, culturali e religiose.
Questi volti e queste storie raccontano di un popolo che vogliamo sempre più libero, sicuro e solidale. "


(Il presidente conclude così)
Un popolo che si senta davvero comunità e che cammini con una nuova speranza verso un futuro di serenità e di pace.
Viva la Repubblica, viva l'Italia!


La "mascotte" dei corazzieri, anch'essa presente al "saluto al presidente"



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Capiamo perché, i danneggiati dall’Ilva sono esclusi dal risarcimento.

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Capiamo perché, i danneggiati dall’Ilva  sono esclusi dal risarcimento.

Premessa:
Unamico legale e commercialista ha contribuito a rendere più "comprensibili" anche a chi scrive, aspetti della vicenda, a prima vista, assolutamente incredibili". 



Vediamo i fatti:

1) Alcuni giorni fa, si è tenuta nel tribunale di Taranto dinanzi al giudice Vilma Gilli.  l’udienza preliminare del processo penale contro Riva e altri. Il processo è scaturito dall’inchiesta  Ambiente Svenduto.

2) Nella udienza si sono presentati, tra gli altri, anche i legali di Parte Civile  dei danneggiati dall’Ilva in rappresentanza di persone ed enti (che precisiamo in appresso), i quali, nel caso  più che probabile, di condanna degli imputati, si preparavano a chiedere danni per circa 30 miliardi.

3) Nell’udienza, erano presenti anche i legali dell’Ilva. Attenzione, non i legali dei “Riva e compagni”  ma quelli dell’Amministratore straordinario  Pietro Gnudi,  nominato dal governo, dopo che la stessa l’Ilva è stata dichiarata insolvente e sull’orlo del fallimento.

E qui sta l’apparente stranezza: Questi legali, hanno chiesto al giudice che la stessa Ilva, non fosse ammessa, come parte responsabile dei danni civili.  Come logica conseguenza: Se il debitore non è presente, il creditore, in assenza della controparte, non ha la possibilità di chiedere il risarcimento dei danni subiti. L'intento di Gnudi è chiaro: se l'Ilva, venisse "chiamata a risarcire", ad avere il "peso" di tali risarcimenti, sarebbe, questa "Nuova Ilva" e, di conseguenza lo stesso stato italiano, (dopo la probabile nazionalizzazione).

Il succo della notizia termina qui. Chi intendesse approfondire l’argomento è pregato di proseguire con la successiva “appendice”.

Pietro Gnudi amministratore straordinario dell'Ilva. 

APPENDICE

(Continuiamo con l’esaminare origini e conseguenze di questa decisione)

4) Il giudice di questa udienza preliminare, Vilma Gilli, ha accettato la tesi, dei legali di Pietro Gnudi estromettendo di fatto il danneggiatore  e, come diretta conseguenza anche i danneggiati. 
(E’ del tutto ovvio che i Riva&C,  dovranno invece, essere  presenti,  come imputati nel processo penale a loro carico).

5) Quale il motivo, di questa apparente strana decisione del giudice?

Presto detto: Alcuni giorni fa, il tribunale di Milano ha dichiarato “Lo stato di insolvenza  dell’Ilva (che è l’anticamera del fallimento) e, in base all’ultimo Decreto Salva Ilva, (settimo della serie),  l’azienda Ilva, è stata sganciata dai Riva e affidarla ad una amministratore strordinario. 

Riva quindi, non è più il “padrone” a cui rivolgersi per le vecchie pendenze ed ecco spiegata la sua estromissione dall’eventuale processo civile  (e di conseguenza anche di chi intendeva trascinare l'Ilva in un giudizio risarcitorio, in caso di condanna.)

6) Sempre come conseguenza di questo decreto 1/2015,  in via di approvazione definitiva, l’attuale Ilva (ora non più dei Riva), non può essere chiamata a risarcire danni pregressi, perché i fondi, in qualsiasi modo reperibili, (fondi e  beni, sequestrati ai Riva, contributi statali in qualunque modo pervenuti) devono essere impiegati per la normale prosecuzione della produzione e, per l’ambientalizzazione dell’azienda, secondo i criteri stabiliti dall’AIA.

7) È utile ricordare, che il suddetto decreto ha reso evanescenti ed inconsistenti  i vincoli dell’Aia, sia allungando e rendendo labili i tempi di realizzazione delle prescrizioni, sia ponendo delle stranissime condizioni.
(Le prescrizioni si intendono realizzate se almeno l’80% delle stesse sono state attuate. Che dire? E se, in quel 20%  non fatte, vi siano le coperture dei parchi minerali che risanamento è?).

8) È utile osservare come,  lo stesso decreto  abbia, nei fatti,  annullato le aspettative di parenti di operai morti, allevatori a cui sono state abbattute greggi di pecore e miticoltori che hanno visto distruggere tonnellate di cozze avvelenate dalla grande industria
Inoltre, gli abitanti del quartiere Tamburi  e Statte, gli stessi operai della fabbrica, il Comune di Taranto  e quello di Statte –  non riceveranno dall’Ilva neppure un centesimo. Ricordiamo, che l’ammontare delle richieste risarcitorie sfiora ii 30 miliardi di euro.


Ed ora?

Le strade da percorre, sono poche e impervie.

1) A condanna degli imputati avvenuta, tutti i condannati, in solido, possono essere portati in giudizio civile, per  rispondere personalmente con i loro patrimoni  nei confronti dei danneggiati.

Ovvero, non risponde l’Ilva come azienda ma rispondono personalmente  i vari Riva, gli altri dirigenti imputati ed anche i responsabili di Enti Pubblici che con il loro comportamento doloso o colposo hanno di fatto aggravato questi danni, (sempreché, dei loro patrimoni personali, sia rimasto qualcosa).

2) Concorrere con tutti gli altri creditori, nel “gran calderone”  di tutti quelli ammessi al fallimento (prossimo e più che probabile) gestito tribunale di Milano, a cui potranno confluire tutte le richieste risarcitorie.

3) Ricorrere alla Corte dei diritti dell’uomo di Strasburgo, invocando il diritto ad essere risarciti  per i danni subiti, specialmente se questi siano derivati o aggravati da azioni omissive o colposamente permissive come è avvenuto in questi ultimi tempi, con sette decreti per cui il successivo copriva le omissioni del precedente e così via.

4) Infine, vi è almeno un  precedente  giudizio, emesso in via definitiva, proprio nell’ambiente Ilva, secondo cui, quando vi siano responsabilità di due aziende (in quel caso una a proprietà pubblica, Italsider di proprietà di Fintecnica (Stato) , ed una privata, Ilva), la responsabilità risarcitoria ricade in solido su ambedueindipendentemente dal periodo di permanenza del dipendente in ognuno delle due aziende.
Siccome quasi tutti i danni, ricadono, a cavallo delle due proprietà, vi sono discrete possibilità di seguire questa via con successo, ovvero chiamare ai danni, i proprietari pro-tempore dell'Italsider ovvero lo stato italiano.

(Corollario a questo punto 4) A riprova che il cittadino con questi decreti "Salva Ilva" non può mai stare tranquillo, riportimo un "emendamento" al decreto 1/2015, inserito dopo la pubblicazione di questa pagina, che vanifica (o tenta di vanificare) queto "punto 4". Vi è stata una transazione (accordo) tra Fintecna (Finanziaria statale proprietaria della vecchia Italsider) e la "nuova Ilva" secondo cui Fintecna verserà all'Ilva 156 milioni di euro e quest'ultima, in cambio, non potrà esperire alcuna azione risarcitoria per i danni provocati dall'ex Italsider. Che dire? . E' un escamotage vergognoso, tra stato e stato (commissario statale e Fintecna statale). Peccato (per loro) che questa palese "truffa" ai danni dei cittadini potrebbe essere, soggetta alla "scure" della Corte Costituzionale, sempreché il presidente della Repubblica non ravvisasse le condizioni di rimandare lo stesso decreto alle camere prima ancora della firma. Questi scherzano con il dolore della povera gente!!

Matteo Renzi, ispiratore del decreto DL 1/2015, Contenente più "propositi" che fatti e liquidità. Malgrado gli "emendamenti", questo decreto non sembra contenere elementi, che possano "salvare" l'indotto" e la stessa Ilva.

COROLLARIO 1: L'attuale situazione delle ditte dell'appalto.

Secondo il presidente della confindustria di Taranto, "gli emendamenti al settimo decreto salva Ilva, non salveranno né l’Ilva né l’indotto. Infatti – nonostante le appariscenti promesse, -gli emendamenti non prevedono alcuna iniezione di liquidità
Per questa ragione lo scenario che riguarda "l’indotto Ilva“, è ancora, a dir poco disastroso, le imprese indebitate continuano nella loro lotta contro il tempo, le garanzie per il futuro, di queste imprese ma anche dello stesso stabilimento, sono pari a poco più che zero”.



COROLLARIO 2:  L'attuale situazione ambientale.

1) La situazione ambientale è sempre più allarmante. Sono stati resi noti i dati aggiornati (di qualche giorno), degli studi "Sentieri" che ha, ancora una volta confermato, che i decessi per tumore nell'aria di Taranto (e quindi, anche di Statte), sono di gran lunga superiori alla media regionale. 
Nei bambini e giovanissimi il dato è estremamente allarmante (non riporto le percentuali, perché, per correttezza, si attende che questi dati, vengano "confermati" da altri enti).
L'abbattimento di bovini per avvelenamento da diossina, in allevamenti nei pressi di Massafra ha messo in risalto situazione insostenibile, anche se, in quest'ultimo caso, sembrano concorrere anche gli inceneritori. 


Prima di concludere, riportiamo un "emendamento" di due giorni f
Conclusioni
Sono incerte le prospettive dei risarcimenti ai danneggiati dall'Ilva.
Sono gravi i problemi, anche finanziari, relativi alla stessa azienda ma, ancora più preoccupanti, sono quelli che riguardano l'ambiente e la salute, che investono in modo drammatico la salute dei nostri figli e nipoti. 
Ritorneremo ancora, su questi argomenti.

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Carnevale Stattese 2015: Le foto, mie e vostre con vostri commenti.

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Carnevale stattese 2015. Collage con foto di Angelo Pascucci, Angelo Michele Carulo e Leo DelG
Le foto (mie e vostre) del carnevale di Statte 2015  con alcuni vostri commenti.

A differenza di altre pagine di questo blog, spesso accompagnate da "noiose osservazioni di chi scrive", questa volta cercheremo di far "parlare"principalmente le foto. 
Lo scopo principale, è stato quello di documentare la grande partecipazione della cittadinanza,  ciò che non sempre accade anche in altre manifestazioni più maestose, di altri luoghi. 
Le foto sono state scattate sia da me (certamente non le migliori) che da alcuni di voi. In quest'ultimo gruppo, ve ne sono di molte pregiate o dal lato tecnico o da quello dell'originalità. Un ringraziamento particolare va ad Angelo Pascucci ed Angelo Michele Carulo.  Il numero delle loro  foto insieme all'alta qualità, hanno ravvivato notevolmente questa pagina. 
Un'ultima cosa: in questa pagina è mancato l'apporto della mitica amica e fotografa Giovanna Soldatini, in questi giorni molto impegnata in altri eventi. La salutiamo con affetto. 

Le foto 1: Foto di carri (Le foto senza didascalie sono di Leo DelG)



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Ringrazio quindi, gli autori delle foto stesse. Tanto di amici (personali e di fb), che mi hanno sempre dato la facoltà di fare "razzìa" dei loro scatti come dello stesso Angelo Pascucci, Salvatore Urselli, Giancarlo Pappone e Valentina Semeraro, Antonio Tanzi Ciriello, Angelo Barulli, Angelo Michele Carulo,  Francesco Tagliente, ma ringrazio anche chi conosco solo di nomein fb, come Daniela e Barbara Chirico, e Rosa Pierfelice e di cui, mi sono permesso di utilizzare qualche loro scatto. 



17 Foto Angelo Pascucci

18 Foto Angelo Pascucci

19 Foto Angelo Pascucci

3) Foto di ballerini e gruppi numerosi di figuranti: (Le foto senza didascalie sono di Leo DelG)



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47 Foto Angelo Michele Carulo

48 Foto Angelo Michele Carulo

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55 Foto Angelo Pascucci

56 Foto Angelo Pascucci

57 Foto Angelo Pascucci

58Foto Angelo Pascucci

59 Foto Angelo Pascucci

Una considerazione sulla "privacy" delle foto va fatta. Ho cercato di NON pubblicare, foto di bambini non accompagnati da adulti, oppure bambini "soli" non in gruppo, oppure di bambini non mascherati. 
Tuttavia se qualche famigliare di bambini,  ritenesse inopportuna la pubblicazione di una o più di queste foto, mi contattasse in privato 
(o tramite messaggio in fb individuando il mio account come Leonardo Dino Del Giudice, oppure con messaggio di posta elettronica il cui indirizzo è indicato in fondo pagina e che qui riporto: dinodelgiudice@tin.it.), mi indicasse, I NUMERI delle foto da cancellare ed io lo farò  immediatamente.

4) Foto di singoli cittadini o piccoli gruppi: (Le foto senza didascalie sono di Leo DelG)


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I vostri commenti:

Spirit Grupp. Il carro a cui ho partecipato rappresenta gli antenati (i Flinstones), la scelta di questa ambientazione si racchiude in un 'unica frase "stamme mégghie quànne stàmme pegge" 
Pensandoci é vero, prima non c'era niente, non si aveva nulla ma tutti eravamo ricchi, si viveva sui valori della famiglia,dell'amicizia,del rispetto reciproco. Ora si dà più importanza alle cose materiali che non alle persone.
Le generazioni precedenti hanno lottato per i propri diritti,i nostri diritti, a noi ci vengono tolti insieme alla dignità,prima si era tutti uniti nel bene e nel male, ora ognuno pensa a se stesso e sfrutta la bontà degli altri per sé. Prima ci si accontentava di ciò che si aveva,  ora si vuole sempre di più, non c'è più umiltà. A chi dare la colpa di tutto ció?  Alla Politica? Alla tecnologia? Alla nuova generazione? ...Pensandoci .. la colpa sta nella NON volontà di credere in qualcosa: Riscopriamo questi valori; in fondo ... basta solo volerlo!

(Ancora i vostri commenti)
Nico Galeone. Buonasera a tutti. Volevo dirvi che il clown killer ero io. 
Volevo scusarmi con tutti voi, genitori di bambini piccoli, non era mia intenzione spaventarli, ma semplicemente divertirli. Infatti, ho cercato in tutti i modi di farvi divertire grandi e piccoli e vi ringrazio di avermi assecondato. Posso dirvi che io, mi sono divertivo vedendovi sorridere. Ho provato emozioni e gioie con persone che non conoscevo e con persone che non vedevo da anni da quando ho lasciato il paese ben 12 anni fa... Per questo voglio ringraziarvi tutti in particolare la gente e il paese. Ps: Bellissimo carnevale stattese non lasciatelo mai.....Una medaglia la meritavate voi ma la meritavo anch’io Ahahah !!


4) (Continua) Foto di singoli cittadini o piccoli gruppi: 
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83 Foto Angelo Michele Carulo

84 Foto Angelo Michele Carulo

85 Foto Angelo Michele Carulo

(Ancora i vostri commenti)
Angelo Pascucci . Ringrazio Franco e Raffaella Campidoglio, tutto lo staff ed i numerosissimi partecipanti a questo fantastico carro, (il carro di Peter Pan n.d.r), per avermi regalato grandi emozioni sotto il profilo umano con la vostra  grande umiltà, grande sensibilità e grande professionalità. Esperienza unica ed indimenticabile. (n.d.r. È appena il caso di accennare che Angelo Pascucci è l’autore di alcune tra le più belle foto di questa pagina).

(Ancora i vostri commenti)
Emilio Luccarelli
Ricordiamoci  che il carnevale è dedicato ai bambini, ma anche a noi adulti, perché nel nostro intimo ognuno di noi rimane, per fortuna, un po’ bambino e guai se così non fosse. (Io, LeoDelG, concordo perferttamente con te: anche negli ottuagenari c’è qualcosa del bambino) 
Dico questo, perché alcuni adulti hanno fatto di tutto per guastare il bellissimo carnevale Stattese ma, per fortuna era ora tarda e non se n'è accorto nessuno.

4) (Continua) Foto di singoli cittadini o piccoli gruppi: 


86 Foto Angelo Pascucci

87 Foto Angelo Pascucci

88 Foto Angelo Pascucci

89 Foto Angelo Pascucci

90 Foto Angelo Pascucci

91 Foto Angelo Pascucci

92 Foto Angelo Pascucci

93 Foto Angelo Pascucci

94 Foto Angelo Pascucci

95 Foto Angelo Pascucci

96 Foto Angelo Pascucci

97 Foto Angelo Pascucci

98 Foto Angelo Pascucci

99 Foto Angelo Pascucci


(Ancora i vostri commenti)
Gianluigi De Rosa. La gioia che ha portato questo carnevale a me come, penso, a tante altre persone penso sia inimmaginabile ... I sorrisi e la gioia negli occhi dei genitori e dei bambini vestiti in modi diversi gli uni dagli altri ha fatto sì che il cuore del paese accendesse una luce così luminosa da riempire il paese di musica luci e tanta gioia ... penso che la cosa davvero importante sia il pensare che questo evento abbia riavvicinato persone che si erano perse e che abbia fatto in modo di far conoscere quelli che fino a ieri erano semplici "conoscenti di vista" ...
L'unione fa la forza e insieme (come penso si sia notato) si può fare tanto. Un grazie lo dedico a tutti quanti per aver riacceso in me la gioia di queste piccole gioie che forse io, come tanti altri, provavamo solo da bambini.
Con affetto, Capitan Giacomo Uncino.

(Ancora i vostri commenti)
Mimmo Bello Silac. Mi è mancato il carro del bermuda pub. Anche se erano presenti come gruppo: come al solito simpaticissimi.

4) (Continua) Foto di singoli cittadini o piccoli gruppi: 

100 Foto Antonio Tanzi Ciriello

101 Foto Antonio Tanzi Ciriello

102 Foto Antonio Tanzi Ciriello

103 Foto Antonio Tanzi Ciriello
104 Foto Daniela e Barbara Chirico

105 Foto Daniela e Barbara Chirico

106 Foto Daniela e Barbara Chirico

107 Foto Daniela e Barbara Chirico
108 In questa foto, due tra i principali organizzatori di questo evento: Gianni Pulito e Giancarlo Pappone, qui insieme al nostro concittadino Francesco Tagliente.
109 Foto Giancarlo Pappone

110 Foto Luisa Zenzalari

111 Foto Rosa Dileo

112 Foto Rosa Dileo

113 Foto Rosa Dileo

114 Foto Rosa Dileo

(Ancora i vostri commenti)
Valentina Semeraro. La festa del Carnevale è andata alla grande, non ci sono dubbi. Quest’anno poi carri e maschere erano davvero tutti belli e divertenti. Insomma: è stato un bellissimo  Carnevale!!!! Una sola cosa vorrei aggiungere: Desidererei che, in futuro, il mitico Tony Marzella, facesse parte dell’organizzazione del Carnevale: Sono sicura che la manifestazione ne guadagnerebbe molto. Chissà, che non ci faccia un pensiero.

4) (Continua) Foto di singoli cittadini o piccoli gruppi: 


115 Foto Valentina Semeraro. 

116 Foto Valentina Semeraro

117 Foto Valentina Semeraro

118 Foto Valentina Semeraro

119 Foto Valentina Semeraro

120 Foto Valentina Semeraro

(Ancora i vostri commenti)
Aldo Roberti:  Magari con Tony Marzella !! Sarei contentissimo di poter collaborare con lui, se ce ne fosse la possibilità. Aggiungo una cosa: Ragà: su fb, le frasi vengono fraintese. Penso che tutti ci siamo divertiti anche se ognuno poi, avrà delle opinioni  discordanti con altri. La bellezza è anche questa!!! Ma tutti siamo contenti di questo evento.

5) Foto della "folla" partecipante al "Carnevale Stattese 2015"


122 Foto Angelo Michele Carulo
123 Foto Angelo Pascucci

124  Foto Angelo Pascucci
125  Foto Angelo Pascucci
(Ancora i vostri commenti)
Giovanna D'amico: noi eravamo i più pazzi e casinisti di tutti e ci siamo divertiti al massimo forza Simpson contro tutti e tutto. 




126 Foto Francesco Tagliente


127 Foto Francesco Tagliente


128 Foto Francesco Tagliente


129 Foto Giancarlo Pappone

130 Foto Giancarlo Pappone



Conclusioni 
 Le foto, dimostrano l'entusiasmo e la bravura dei nostri realizzatori di carri; dimostrano l'entusiasmo e la partecipazione del pubblico; dimostrano l'eleganza e la bellezza delle nostre donne e ragazze; auspichiamo quindi,  che il nostro "Carnevale Stattese" continui ad essere quello che è già:Meno carnevale mastodontico e più carnevale festoso, in grado di coinvolgere l'intera cittadina, a modello, (scusate il paragone) del Carnevale di Venezia. 
Desidero concludere questa pagina, riportando alcune righe di un caro amico personale e di fb: Salvatore Urselli. Non dico niente di  lui, perché qualunque cosa dicessi, sono sicuro che lui, schivo com'è, me lo farebbe rilevare.  A proposito del "Carnevale Stattese 2015" ha postato una sua piccola "considerazione", che qui, voglio condividere con voi: 


Salvatore Urselli: Ogni evento che viene realizzato deve essere sempre apprezzato.
Credo che il più bel premio e la più grande soddisfazione, per chi ha avuto la volontà e la passione di organizzare il "Carnevale" qui a Statte, sia stata il vedere, tutta quella gente che ha preferito, rimanere nel proprio paese a divertirsi tra sorrisi e volti di amici, anziché andare a vedere manifestazioni più rinomate e carri più grandi.
Sicuramente quando vai a vedere il carnevale in altri posti , guardi altri che sono i protagonisti e si divertono. Qui invece siamo noi e i nostri amici e concittadini"i protagonista di questo divertimento".
Allora un GRAZIE a chi, con pazienza e fatica,  ha organizzato tutto; un GRAZIE a chi, con lavoro ,impegno , sacrifici e soldi, ha realizzato i bellissimi carri; un GRAZIE a tutte le FANTASTICHE scuole di ballo che abbiamo a Statte e che hanno dato prova della loro bravura e ai rispettivi insegnanti; un GRAZIE ai Bravi deejay per la bella musica; un GRAZIE a chi ha deciso di partecipare come figurante con i vari carri; un GRAZIE a tutti i concittadini, che hanno preferito divertirsi a guardare il "nostro" CARNEVALE STATTESE.

Punto e.......... partendo da questo punto in futuro.. tutto, se lo vogliamo tutti, si puo' migliorare ............W TUTTI & W STATTE.

Grazie all'amico Salvatore Urselli !!  
Questa pagina, non poteva avere conclusione migliore.
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Inno degli sportivi stattesi: Statte ha un cuore.

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Sabato 7 marzo è stato presentato l’inno degli sportivi stattesi:"Statte ha un cuore".


In questa pagina, il link al video dell'inno, il testo dell'inno stesso, cenni biografici degli autori, gli interventi nella cerimonia della presentazione dell'inno. Le foto sono sia  dell'amica Giovanna Soldatini, sia slides tratti dal video stesso, mentre quelle senza didascalie sono dell'estensore di queste note.

Foto1: Gli autori.



Due degli autori: Gabriele Andrisani e Filippo Marzii: Foto Giovanna Soldatini 

Due degli autori: Michele Marzii e Filippo Marzii: Foto Giovanna Soldatini

I tre autori: Michele Marzii, Gabriele Andrisani e Filippo Marzii: Foto Giovanna Soldatini




I tre autori, con Daniele Andrisani: Foto Giovanna Soldatini

I tre autori con la signora Marzii (mamma di Michele): Foto Giovanna Soldatini

Filippo Marzii: Foto Foto Leo DelG

Hanno presentato l’evento,  gli autori dell’inno stesso Filippo e Michele Marzii eGabriele Andrisani oltre a due dei promotori dell’inno stesso: Gianni Fiore,presidente del’associazione sportiva ASD e Daniele Andrisani delegato allo sport del comune di Statte oltre al sindaco Angelo Miccoli.

Erano presenti anche  rappresentanti di varie società sportive stattesi ed altri rappresentanti dell’amministrazione comunale tra cui,  l’assessore Franco Andrioli, l’assessore Armando Grassi, il vice sindaco Francesco Tagliente e il presidente della commissione lavori pubblici Andrea Ferraioli.


Bella presentazione di un bell’inno con un bel video.

Chi ha avuto l’opportunità di assistere a questo evento ha avuto modo di apprezzare tante cose positive di questa presentazione: Una bella musica con un ottimo testo, realizzati da una “terna di cantautori” due dei quali, (i musicisti) giovanissimi (17 e 19 anni).

Chi era presente ha assistito ad una presentazione, non pallosa, ma leggera, semplice e “sentita” da parte di tutti, ma soprattutto, ha potuto apprezzare quello, che era l’oggetto principale dell’incontro: l’inno degli sportivi stattesi “Statte ha un cuore”.

Ragazzi, so che a tutti noi è capitato di ascoltare delle musiche o canzoni che, per apprezzarle pienamente è stato necessario “digerirle”,ossia ascoltarle più di qualche volta prima di stimarne a pieno i reali pregi.

Qui è stato diverso! L'inno è stato subito percepito ed apprezzato, fin dalla prima “frase musicale” e dalla prima “strofa di testo”. Si è subito percepita quella freschezza che è propria delle cose ben riuscite e che, nel campo artistico, non sempre coincide con l’impegno profuso a realizzarle ma che può solo nascere da un momento di grazia degli autori.

Che dire poi del video? Anche questo molto godibile e che, si è avvalso di un montaggio creativo come, appunto creativo è lo stesso Michele Marzii. Anche qui, non bastava avere la padronanza del programma, bensì possedere quella sensibilità, qui favorita dall’essere parte in causa”.

Il video dell'inno "Statte ha un cuore


Gabriele Andrisani: Slide dal video


Gabriele Andrisani, 19 anni, fa della musica una ragione di vita. Coltiva la sua passione, in particolare per la chitarra, sin da bambino, sperimentando le varie tecniche da autodidatta, per poi completare la sua formazione seguendo corsi di studio. 
Ha fatto parte di numerosi gruppi musicali abbracciando vari generi che vanno dal pop al rock, dal blues al metal ed altri. 
Apprezzato chitarrista, ma anche poliedrico musicista, collabora con vari artisti creando numerosi arrangiamenti per brani musicali.

Michele Marzii. Slide dal video
Michele Marzii , 17 anni, chitarrista, è il produttore e il vero trascinatore del gruppo. Le registrazioni audio e i montaggi video passano dalle sue magiche mani. 
Autodidatta, ha cominciato dal 2013 a studiare seriamente le "sei corde" completando la sua formazione avvicinandosi alla lettura dello spartito. Ama e suona qualsiasi genere musicale, anche se è innamorato del rock e del blues.

Filippo Marzii. Slide dal video

FilippoMarzii  (autore dei testi), ha la passione per la musica e per la poesia da sempre. Ha messo in risalto in ambito nazionale il nome di Statte partecipando e vincendo vari concorsi letterari. 

Nel 2013 ha presentato nella nostra biblioteca la silloge di poesie "Rifrazioni"con la quale ha vinto a Barcellona Pozzo di Gotto il Premio Letterario Internazionale Italia-Malta di poesia e prosa "I Dioscuri". 

Attualmente approfitta della passione per la chitarra del figlio Michele per mettere in musica le sue parole e le sue emozioni. Il risultato di questo binomio si può già vedere e ascoltare su Youtube.


Il testo dell’inno “Statte ha un cuore”

Statte ha un cuore
Ci sono grandi mete da raggiungere
con il coraggio e la volontà.
Tante vittorie sono lì da prendere
 e grande festa infine si farà.

Guardiamo avanti al traguardo, così niente ci fermerà.
Noi siamo uniti e per questo la gloria ci sarà.

Statte è un mondo intero qui in mezzo a noi.
Statte ha un cuore vero che in campo vedrai.
Forza Statte è un grido che è dentro di noi e che in coro sentirai.

Oh oh...

Trasformeremo i nostri sogni in una realtà,
imperativo è solo correre.
Con le bandiere in alto e questa musica
vi aiuteremo ancora a vincere.

Ma contro i nostri avversari lotteremo con lealtà.
E’ questa la nostra forza, la nostra verità.


Gli “interventi” nella serata della presentazione.

Il sindaco Angelo Miccoli e Daniele Andrisani. Foto Giovanna Soldatini

 Daniele Andrisani. Foto Giovanna Soldatini




Daniele Andrisani: "Questo inno è stato pensato e voluto un po’ da tutti noi - ha esordito Daniele - che l’abbiamo vista crescere e  concretizzarsi nel corso di alcuni mesi.  
Questa sera  sino presenti, oltre agli autori, anche colui che è stato uno dei primi ispiratori di questo progetto, quello che l’ha voluto fortemente e che l’ha seguito nella sua realizzazione:  parliamo di Gianni Fiore il presidente di una delle più dinamiche associazioni sportive stattesi.

Ovviamete - ha continuato Andrisani - il merito principale della realizzazione di questo inno va a loro, Filippo e Michele Marzii e Gabriele Andrisani. 

Ancora una volta Statte ha dimostrato di avere delle eccellenze sul territorio ed i tre cantautori dell’inno, due dei quali di appena di 17 e 19 anni ne sono la dimostrazione. Si tratta di giovani talentuosi e volenterosi che sin da subito hanno sposato con entusiasmo questo progetto”.

Ha concluso quindi Andrisani - "Vi assicuro che questi giovani, come spesso accade, sono molto più conosciuti al di fuori della nostra comunità che nel paese stesso: Filippo Marzii come delicato poeta vincitore di diversi premi e Michele Marzii e Gabriele Andrisani come affermati musicisti. Insomma è sempre valido quel detto:  Nemo propheta in patria."

Gianni Fiore,  il presidente de ASD Statte, qui con Daniele Andrisani: Foto Giovanna Soldatini

Il sindaco Angelo Miccoli, qui con Daniele Andrisani: Foto Giovanna Soldatini




Michele Marzii, Gabriele Andrisani, Filippo Marzii: Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

 Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Daniele Andrisani: Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini


Foto Giovanna Soldatini



Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini


Foto Giovanna Soldatini



Gianni Fiore uno dei principali promotori di questo evento. Foto Leo DelG

Gianni Fiore. Devo dire, che il connubio tra musica e sport mi ha sempre affascinato e li ho sempre visti come elementi tra loro imprescindibili e così, quando è nato l’idea di questo inno,  ho trovato valido incoraggiamento in Daniele Andrisani delegato allo sport e grande entusiasmo nei tre autori: Filippo Marzii,  Michele Marzii e Gabriele Andrisani.

La cosa curiosa è che i tre cantautori, mi chiedevano di trovare dei cantanti con delle  caratteristiche e doti particolari: Non si rendevano conto che quei cantanti con quelle particolari doti, erano proprio loro, come poi hanno dimiostrato nella registrazione dell’inno stesso.


Filippo Marzii: Slide dal video

Filippo Marzii(padre di  Michele Marzii) "Ho cercato di unire nel testo l’entusiasmo e la passione sportiva, con l’orgoglio di essere stattesi". 

Ha poi continuato Filippo Marzii- "Penso che questo inno, possa  interpretare l'entusiasmo e l’orgoglio che è in tutti noi. Abbiamo lavorato insieme, cercando di coordinare il testo con le esigenze della composizione musicale e crediamo di aver raggiunto pienamente lo scopo".

Ha poi così concluso: "Una cosa vorrei precisarla: d’accordo con Michele e Gabriele, abbiamo deciso di non richiedere l’iscrizione alla SIAE. Quindi,  questo inno “nasce libero” da vincoli di diritto di autore ed abbiamo firmato una dichiarazione in questo senso". La diretta conseguenza è che può essere trasmesso con qualsiasi mezzo  anche in pubblico senza che la stessa SIAE, possa accampare alcun diritto di riscossione".


Michele Marzii. Slide dal video

Michele Marzii  "Abbiamo risposto con entusiasmo alla proposta di comporre un inno per gli sportivi stattesi. Ci siamo sentiti subito coinvolti e stimolati, anche perché, in noi  giovani, si fondono la passione per lo sport quella per la musica e l’orgoglio di appartenere a questa comunità".

Tutti elementi che Filippo Marzii, mio padre, ha ben espresso nel  comporre il testo di questa canzone.


Gabriele Andrisani: Slide dal video

Gabriele Andrisani. "Per mesi, abbiamo collaborato insieme, superando a volte anche differenze di opinioni e piccoli contrasti che ci  hanno aiutato a rendere questo lavoro il più aderente possibile a ciò che ci eravamo prefissati".

"Il far aderire le “frasi musicali” al bel testo di Filippo è stata una bella sfida che abbiamo cercato di realizzare al meglio. Alla fine, ci sentiamo soddisfatti ed orgogliosi di aver realizzato qualcosa di utile per i giovani e per tutta  la comunità".



Angelo Miccoli. "Auspico che questa composizione, possa diventare l’inno di tutte le società sportive stattesi, a cominciare dal glorioso Real Statte che, ancora una volta ha ottenuto un successo strepitoso vincendo la coppa Italia".

"La nostra comunità, ha continuato il sindaco -è pungolata dal fiorire di queste associazioni che contribuiscono notevolmente  alla sua crescita. Oggi le attività di ogni genere sono numerose; quelle sportive, sono anche favorite da uno stadio che è all’avanguardia di tutta la provincia e probabilmente, uno delle più efficienti della regione".

Ha poi concluso - "Questo è un paese che sta crescendo;  spesso siamo abituati a guardare “le comunità vicine” ignorando che da un po’ di tempo sono gli altri che guardano a noi. Possiamo dire, che anche grazie allo sport possiamo fare un ulteriore salto di qualità".

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Leo DelG

Foto Leo DelG




Riproponiamo il  video dell'inno "Statte ha un cuore"



Foto da slide video 

Foto da slide video 

Foto da slide video 


Conclusioni
A Statte fervono molte iniziative di ogni genere, quasi tutte ad opera di giovani, vere speranze di rinnovamento della nostra comunità.

La maggior parte delle iniziative, hanno come punto di riferimento la coesione della nostra gente. In campo musicale altri  due autori  stattesi  hanno realizzato un altro inno,  dedicato ad un gruppo stattese ma inneggiante anch’esso alla comunità stattese e di cui daremo conto, non appena uscirà il video clip relativo.

Ricordiamo anche, il maestoso “Inno a Statte” per banda del germano Gino Del Giudice che è poi,  l’Inno ufficale della Statte autonoma

Mancava un vero e proprio "Inno degli sportivi stattesi"  ed ecco che questi talentuosi ragazzi hanno colmato questa lacuna. Speriamo, che “Statte ha un cuore” insieme agli altri due citati brani,  vengano,  eseguiti e cantati frequentemente, perché questo è anche un modo per confermare l’orgoglio e la passione che tiene uniti la nostra comunità. 


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Stattesi: Domenica 12 Aprile 2015 "Pasquetta Stattese" a San Michele in Triglie.

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Post-Pasquetta a San Michele in Triglie.

Il bel piazzale nei pressi di San Michele in Triglie

Domani 12 Aprile “Pasquetta Stattese" a San Michele in  Triglie” organizzata dalla Pro Loco Statte di Anna Maria De Vittorio e dall’Associazione SLife di Gianni Pulito, Francesco Tagliente e Michele Romanazzi.




Anna Maria De Vittorio Presidente della Pro Loco Statte

Come è noto, lunedì scorso 6 aprile la manifestazione si effettuò in “forma ridotta”, a causa delle cattive condizioni atmosferiche e del vento gelido, che fecero consigliare di rimandare “la festa”  di “Calzunìjedde” appunto a domani 12 Aprile.


Questa volta c’è però un “di più”. Alle ore 15 vi sara uno spettacolo di due esilaranti componenti del famoso MUDU’, Umberto Sardellaed Antonella Genga. 




Ed ora, alcune “delucidazioni e consigli ai naviganti”:

1) La manifestazione, si  terrà presso il grande piazzale prospiciente la chiesa di San Michele in Triglie. Nello stesso piazzale, vi è una struttura   con servizi igienici “stabili – tradizionali”. Quindi, niente bagni chimici o cose del genere. 
Nello stesso piazzale, vi sarà un’area adibita a picnic, usufruibile sempre gratuitamente.



A sinistra Gianni Pulito, a centro Feancesco Tagliente che insieme a Michele Romanazzi sono i componenti dell'Associazione SLIFE che hanno organizzato l'evento con l'Associazione Pro Loco di Anna Maria De Vittorio

2) L’evento “Pasquetta a Statte”, è da  anni abbinata alla tradizionale “Sagra della Scarcella” e al concorso “ “Tra l’Antico e il Nuovo”  organizzato dalla stessa Pro Loco di Anna Maria De Vittorio, con la collaborazione dell’Associazione Panificatori di Taranto e Provincia.


3) L’ingresso nella struttura è gratuito e libero; come anche gratuitamente è possibile assistere allo spettacolo di Umberto Sardella ed Antonella Genga.

Una bella foto Antonio Ciriello che ben "descrive" la natura rupestre della zona

4) Chi desidera usufruire di un tavolino e rispettive sedie  dovrà prenotare al numero 345 473 64 71 entro questa sera 11 aprile, per permettere agli organizzatori di predisporre le sedie e i tavoli necessari. Per questo servizio è previsto un contributo di un solo Euro a persona.

5) Adiacente alla struttura “servizi” vi è un ampio piazzale dove si può partecipare, sempre gratuitamente al “Karaoke”, con l’animazione di MARCELLO(Caricasole).

Un'altra "vista" del piazzale, sede dell'evento, nei pressi della chiesetta San Michele in Triglie


6)  Ognuno è libero di portarsi il pranzo e bevande da casa, anche se c'è anche la possibilità di procurarsi “qualcosa in  loco” perché è  disponibile un “punto ristoro” per chi non arrivasse “completamente rifornito”.

7) Un piazzale lastricato, antistante i "locali servizi" permette agli amanti del ballo di dilettarvisi.

8) La struttura sarà pienamente agibile dalle ore 10,00 in poi, maq siccome non è attrezzata per le ore notturne, si protrarrà presumibilmente fino all’imbrunire.


9 ) L'evento è sponsorizzato dai comuni di Statte e Crispiano, ricordando che lo stesso piazzale e relativi servizi ricadono nel territorio di Crispiano.

10) E’ possibile effettuare passeggiate lungo un percorso adiacente la gravina, costeggiando un piccolo tratto dell’Acquedotto del Triglio.

La chiesetta di San Michele in una foto da un "drone".


Conclusioni. 
Facciamo concludere alla signora Anna Bello alias "Spirit Grupp", uno dei capi dell'Associazione "Scaut Assoraider"(scritta proprio così per ragioni "tecniche"). Il gruppo "scautistico" e il marito della signora Anna, Mimmo Bello, sono tra i più attivi animatori di quasi tutte le manifestazioni stattesi.


Parla la signora Anna: "Quest'anno la "Pasquetta", si fa a Statte!!
Riprendiamoci le vecchie tradizioni: anche il nostro territorio offre luoghi incantevoli per passare una bella giornata all'area aperta, giocando, cantando , ballando e mangiando scarcelle tutti insieme...
Grazie alla Proloco Di Statte e all'Associazione SLife, quest'anno "Il passato rallegra il presente".
"Vi saranno: animazione, divertimento, giochi e balli, in un posto che è "La culla della nostra storia stattese". e dove è possibile fare belle passeggiate nei pressi della gravina."
"Riprendiamoci i nostri luoghi tradizionali !!"


Che dire ?? Nulla da aggiungere !!






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Foto documento. La Pasquetta stattese 2015. Una tradizione, ritrovata.

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Foto Giovanna Soldatini
Foto documento. La Pasquetta stattese 2015. Una tradizione, ritrovata.

Premessa per le foto.
 Il servizio fotografico di questa pagina è quasi interamente opera dell’amica di sempre e collaboratrice costante di queste pagine Giovanna Soldatini. Pur tenendo conto che questa inimitabile persona, abbia già pubblicato in FB le foto riportate in questa pagina, si è ritenuto di reiterarne la pubblicazione su questo blog, allo scopo di renderle “fruibili per sempre”, mentre sappiamo che, al contrario, qualunque cosa pubblicata su FB finisce per cadere nell’oblìo nell’arco di qualche giorno.

La notizia
Nella spianata prospiciente la Chiesetta di San Michele in Triglie, domenica 12 aprile, Statte, ha ritrovato una “Pasquetta tradizionale” in uno dei suoi luoghi tradizionali. Risultato: Un successo di pubblico entusiasta che ha coinvolto i cittadini di ogni  età.

 I “diversamente giovani” hanno potuto rilassarsi con picnic tradizionali; i giovani hanno potuto scatenarsi in balli di gruppo e moderni; altri hanno potuto“sorridere” con le “battute” del duo Umberto Sardella ed Antonella Genga dei Mudù; non è mancata la famosa "Sagra della Scarcella" di Anna Maria De Vittorio.

Insomma una Pasquetta popolare che ha coinvolto tanta parte di cittadini stattesi e della provincia. Una formula fortunata, certamente destinata ad avere un seguito nei prossimi anni.


 Foto: La "Pasquetta di una volta"








I PROTAGONISTI




Anna Maria De Vittorio Presidente della PRO LOCO di Statte. Molto proficua l'intesa con l'Associazione SLIFE di Gianni Pulito, Francesco Tagliente e Michele Romanazzi.

Da sinistra: Marcello Caricasole, uno degli scatenati DJ ed animatori della giornata; al centro un altro dinamico protagonista alla consolle,  DjFrancesco Delli Ponti a destra Umberto Sardella dei Mudù. Foto Giovanna Soldatini


La signora Anna Bello (alias Spirit Grupp), del gruppo "Scaut Assoraider". I "Capi Scaut" sono stati veri protagonisti, nel progettare, realizzare e controllare questo evento. Foto Giovanna Soldatini. 

L'altro scatenato animatore, Romualdo Marinò che, insieme a Marcello Caricasole e a DjFrancesco Delli Ponti,  hanno reso "elettrizzante" la Pasquetta stattese. A destra uno scatenato "figlio d'arte" che promette molto bene. Foto Giovanna Soldatini.

Da sinistra, Marcello Caricasole, Umberto Sardella, il DJ  DjFrancesco Delli Ponti (alla consolle) e Giovanna Genga.  Foto Giovanna Soldatini


Mimmo Bello coniuge della signora Anna. Tutti i "coniugi" dei protagonisti principali, hanno dato manforte per la riuscita di questo evento. Foto Giovanna Soldatini

A sinistra Gianni Pulito a centro Francesco Tagliente a destra Miche Romanazzi, componenti dell'Associazione SLIFE 
Il merito è certamente dei giovani dinamici ed intraprendenti componenti  la SLIFE(Michele Romanazzi, Francesco Tagliente Gianni Pulito) e che hanno formato “Squadra”, con la PRO LOCO di Anna Maria De Vittorio”.

Questo connubio è stata la “chiave” di un successo clamoroso, andato oltre le aspettative degli stessi organizzatori e che certamente rappresenta un ottimo precedente, foriero (auspichiamo)  di una nuova tradizione destinata a durare nel tempo.

Ma la “chiave”di questo successo, è da ascriversi anche, a delle figure straordinarie vere protagoniste di questo evento. Parliamo dei DJ e animatori, MarcelloCaricasole, del suo collega DjFrancesco Delli Pontie dell'animatore  Romualdo Marinò, tre elementi scatenati, che hanno animato "la festa"e che sono stati la vera rivelazione e “assi vincenti”  di questa “pasquetta stattese”.

Inoltre, un gruppo che si è dimostrato  indispensabile in questa manifestazione (come in quasi tutte le altre recenti)è il “Gruppo Scautistico Assoraider”, (con i “capi” Anna Bello, Giuseppe Dragoneed altri, con tutti i rispettivi “scaut”). Il loro apporto è stato instancabile, tanto nell’organizzazione che nella fase operativa.

Insieme a loro, vanno annoverati,  tutti i coniugi dei protagonisti citati da, Mimmo Bello (marito della signora Anna) alla signora Pulito (moglie di Gianni) ad Aldo Lionetti, coniuge di Anna Maria De Vittorio, tutti in piena simbiosi coi rispettivi coniugi.

Foto "I cittadini e la Pasquetta"







Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini


La notizia finisce qui. Chi desidera scorrere altre foto e soffermarsi su altri dettagli, è pregato di visionare l’APPENDICE che segue:

APPENDICE
Il declino della "Pasquetta stattese"

La “Pasquetta” del 12 aprile (che ha sostituito quella del 6 aprile), come si è detto, è stata una “rinascita” di questo evento per Statte.

Non, che gli stattesi avessero rinunciato volontariamente a quelle sane abitudini di fare ‘u calzunìjedde”,  nelle pinete della periferia, ma proprio perché quei luoghi, un tempo salubri e ameni, avevano subìto una pesante involuzione.

Quei luoghi che rappresentavano alcuni  dei pochi “polmoni verdi” dell’intera provincia, da anni, non erano più fruibili per svariati i motivi: Qui, bisogna essere chiari e schietti e non dare sempre la colpa a “chi sta in alto”.

Bisogna premettere che fino ad una cinquantina di anni fa, la nostra pineta era méta di gite primaverili, di cittadini provenienti dalla nostra cittadina e, soprattutto dal comune capoluogo, per i  picnic di fine settimana e, appunto, méta fissa della stessa Pasquetta.

Ma col passare degli anni, anche questa bella tradizione cessò.
Le cause, che avevano contribuito ad interrompere la “Pasquetta in pineta” sono  ben note: inquinamento, rifiuti abbandonati dai vandali,  ripetuti incendi dolosi  e di conseguenza recinzione di gran pare della pineta stessa. 

FOTO: I BALLI


Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini


L'animatore Romualdo Marinò e, un "ballerino in erba", figlio d'arte, che promette molto bene. Foto Giovanna Soldatini

Tra gli amici che ballano, si distingue sempre il nostro concittadino "Nino". A parte i protagonisti (animatori e realizzatoti dell'evento) è stato sempre instancabile. Una persona che lo conosce bene, afferma che, ovunque si trovi ed in qualunque occasione, quando sente accennare una qualunque musica, d'istinto comincia a "contorcersi". La partecipazione sua e della sua famiglia a questo evento non poteva passare inosservata: Un "Camper" e circa 50 commensali a tavola !! Foto Giovanna Soldatini.


LA PASQUETTA A SAN MICHELE
Premettiamo che gli stattesi, non avevano la tradizione di festeggiare la Pasquetta nei pressi di San Michele se non nelle campagne limitrofe; mentre proprio a San Michele c’era l’usanza di festeggiare una Post-pasquetta, in concomitanza con la festa dell’Arcangelo. Appunto il giorno della festa, dopo aver raggiunto a piedi la chiesetta ed aver partecipato alla processione condotta da don Paolo Zigrino, si festeggiava la festa, con un picnic nei pressi della Cappella stessa.

I volenterosi tentativi della Pro Loco di Anna Maria De Vittorio, con la sua tradizionale “Sagra della Scarcella” a San Michele(giunta ormai alla 24° edizione), non erano mai riusciti a fare sufficiente breccia nella “fascia giovanile” della nostra comunità che è poi, quella più attiva e dinamica e che fa da traino anche per i “matusa”.

Come logica conseguenza,  la stessa “Sagra” era rimasta un simbolo, un “fiore all’occhiello” , ma nulla di più.

Foto: Umberto Sardella e Giovanna Genga dei Mudù.



Giovanna Genga: Foto Giovanna Soldatini


L'arrivo di Umberto Sardella. Foto Giovanna Soldatini

Marcello Caricasole e Umberto Sardella. Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini


Umberto Sardella, Giovanna Genga, qui con Gianni Pulito. Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini



Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini


LA SVOLTA
Ed ecco la “Rivoluzione delle cose semplici”.

Ritorniamo all’evento del 12 aprile. Come si è detto, un intraprendente  gruppo, ha partorito l’idea di una pasquetta, appunto più dinamica, pur continuando, nella “tradizione pluridecennale, della pasquetta della Pro Loco”.

Ecco alcune idee semplici ma che si sono dimostrate “risolutive” per il clamoroso successo di questa “nuova era della Pasquetta Stattese”.

1) I ragazzi della SLIFE, hanno cercato e trovato, nella Pro Loco di Anna Maria De Vittorio, “ le basi  tradizionali”,  compreso la “Sagra della Scarcella”.

2) A differenza delle altre “Sagre” sullo scosceso sagrato della chiesetta di San Michele, questi ragazzi, d’intesa con la Pro Loco, hanno avuto la giusta intuizione di far svolgere questo evento, nel grande piazzale perfettamente pianeggiante e di proprietà “pubblica”,  ubicato nelle vicinanze.

3) Hanno suddiviso idealmente il piazzale, con diverse funzioni “strategiche”: zona Picnic, zona balli e karaoke, zona della “Sagra”, angolo ristoro e “Palco e cabina di regia e musica”.

4) Allo scopo di un maggiore “richiamo mediatico”, hanno invitato ad esibirsi, Umberto Sardella ed Antonella Gengadei Mudù.

5) Pur prevedendo “l’ingresso libero per tutti”, per chi lo avesse ritenuto opportuno, hanno previsto la prenotazione di tavoli e sedie con un contributo irrisorio di 1 € a persona.

6 ) Queste “idee”non sarebbero state efficaci e determinanti per coinvolgere il pubblico di ogni età, specialmente gli amanti della musica e del ballo,  senza la tenacia, la bravura ed il talento di chi doveva metterle in pratica ; ed ecco che, con le“persone giuste”,le idee determinanti  sono diventate "azioni determinanti".

7)Di queste “persone giuste” abbiamo già accennato.

Foto: Le "scarcelle" della Pro Loco di Anna Maria De Vittorio

Come accennato, questa manifestazione della Pasquetta statteseè abbinata alla 24° edizione della Sagra della Scarcella, promossa dalla Pro Loco di Statte, con la collaborazione dei panificatori della stessa Statte, di Taranto e dell'intera provincia. 

Molte e belle le "Scarcelle"in concorso, tanto, che la nutrita giuria, ha avuto il suo bel da fare, per districarsi tra i "lavori in concorso", tutti degni del massimo riconoscimento. Una manifestazione ormai diventata un classico della "Pasquetta stattese".


Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

La “spianata” nell’area di Crispiano
Come si è accennato in precedenza, l’area pianeggiante che ha fatto da scenario a questa “Pasquetta”, ricade nel territorio comunale di Crispiano; un plauso quindi, alla stessa amministrazione che di buon grado ha risposto alle sollecitazioni degli organizzatori ed in particolar modo della presidente della Pro Loco Anna Maria De Vittorio.

Da rimarcare che il sindaco della "cittadina cugina”, Egidio Ippolito ha concesso di buon grado l’uso gratuito della struttura per questa occasione, poiché, tutti i componenti, tanto del gruppo SLIFE che i volontari,  hanno provveduto alla pulizia radicale, anche dei luoghi e strade delle vicinanze; ragion per cui riteniamo, che in avvenire, la stessa amministrazione comunale di Crispiano possa concederla in uso per altre occasioni.


Foto Antonio Ciriello

Una recente processione il giorno della festa di San Michele. E' prevedibile che la bella "spianata" servita in questa occasione, possa essere da "base" in occasione della prossima festa dell'Arcangelo. E' auspicabile, che in questa circostanza, vi sia, una bella partecipazione congiunta dei "cittadini cugini" di Crispiano. Foto Leo DelG.


CONCUSIONE

È uno speranzoso auspicio che questa manifestazione di “Pasquetta”voluta tenacemente da associazioni e volontari stattesi e che ha visto,  tanti cittadini  trascorrere una spensierata giornata, all’insegna della tradizione e del rinnovamento, segni un “punto fermo” e determini un appuntamento fisso e che, (oltre alla festa di San Michele e ad eventuali manifestazioni estive nella stessa “spianata”),  ci si possa augurare un: Arrivederci alla Pasquetta stattese 2016 a San Michele.

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FotoVideo documento.8°Trofeo di Ciclismo città di Statte,7° trofeo Benda.

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FotoVideo documento 8°Trofeo di Ciclismo città di Statte e 7° trofeo Benda.

Questa pagina oltre a presentare foto di Giovanna Soldatini, di Leo DelG e di altri, mostra un link di un mini filmato di circa 2 minuti  dello stesso Leo DelG in grado di offrire un piccolo e realistico saggio della gara stessa.
Ecco il link al piccolo filmato:



Ancora una volta, Statte è stata al centro, di una  importante manifestazione sportiva ed ancora una volta la nostra cittadina ha dimostrato di saper organizzare un evento che ormai è diventata una “classica” del ciclismo amatoriale del mezzogiorno; parliamo del grande successo della gara ciclistica amatoriale “8° Trofeo Città di Statte”-7° Memorila Francesco Benda che ha visto ai nastri di partenza, 134 corridori provenienti da Puglia, Basilicata e Campania.

Foto: Prima della partenza davanti alla Casa Comunale

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Partiti per il giro "turistico", quello prima della partenza agonistica (Foto Giovanna Soldatini)

Il percorso viene  definito tecnicamente “ondulato” ovvero con poche pendenze; in realtà le “pendenze” da superare, in valore assoluto sono trascurabili però, dopo 77 chilometri, la lunga volata in salita di 750 metri, diventa molto  impegnativa. In appendice, per curiosità dei nostri concittadini, daremo i dettagli della corsa.

La corsa, fortemente voluta  da  Franco Scotti presidente della UPJ Taranto(Unione Polisportiva Jonica), con la determinante  organizzazione e sponsorizzazione  dell’Amministrazione Comunale di Statte, nella persona del delegato allo sport Daniele Andrisani e della polizia locale che ne ha curato la sicurezza.

 La stessa gara  è stata organizzata sotto l’egida del CSAIN(Centri Sportivi Aziendali e Industriali) ed era valida quale 1° Prova del Campionato Regionale Strada Csain,  nonché come 1° tappa del Giro D’Italia delle Regioni.

La manifestazione, si è svolta sul solito circuito ondulato di circa 13 chilometri, da ripetere sei volte per totali 77 Km con arrivo sulla salita della Circonvallazione Ventrelli.

Dopo la partenza dalla "Rotonda Sud" presso la stazione di servizio ENI. Qui, sulla salita che va verso Quercia  (Circonvallazione Ventrelli Sud) e prima di girare verso la pineta, Foto Giovanna Soldatini.

Dopo la partenza dalla "Rotonda Sud" presso la stazione di servizio ENI. Qui, sulla salita che va verso Quercia  (Circonvallazione Ventrelli Sud) e prima di girare verso la pineta, Foto Leonardo Del Giudice.


Qui, siamo nei pressi del bivio dell'ex "Tre Querce o della Madonnina" e che svoltando a destra porta verso la masseria Santa Teresa.  Foto Leonardo Del Giudice.
Qui, siamo nei pressi del bivio dell'ex "Tre Querce o della Madonnina" i ciclisti stanno svoltando verso la masseria Santa Teresa.  Foto Leonardo Del Giudice.


Qui, siamo nei pressi del bivio dell'ex "Tre Querce o della Madonnina" i ciclisti stanno svoltando verso la masseria Santa Teresa.  Foto Leonardo Del Giudice.
Qui, siamo nei pressi della stazione di servizio ENI e, dopo la rotonda inizieranno un nuovo giro svoltando nella pineta.  Foto Leonardo Del Giudice.


Cronaca della Corsa
La stessa corsa, ha preso il via alle 9,30, dal municipio di Statte, dopo che era stato effettuato, un minuto di raccoglimento in onore di Francesco Benda, giovane ciclista dell’UPJ di Taranto, tragicamente scomparso una decina di anni fa.

Verso la fine dei sei giri ed approssimandosi al traguardo,  il gruppo dei forti atleti della Piconese di Melendugno, prendevano il comando della corsa, pilotando nelle prime posizioni il loro sprinter Cosimo De Santis, già vincitore di due edizioni di questa “classica”.

Sulla salita che conduceva all’arrivo, il fortissimo corridore leccese scattava in modo imprendibile,  sfrecciando per primo sulla linea bianca del traguardo e, precedendo di almeno 5 metri, il barese Vito Bruno del Team Calcagni e di una ventina di metri, il brindisino Alessandro Maglie, del Team Magliano.

Ordine di arrivo:
1)
Cosimo De Santis (Piconese Melendugno); 2) Vito Bruno (Calcagni Bari); 3)Alessandro Maglie (Magliano Brindisi); 4)Carlino (Vernolese Lecce); 5)Martina (Francavilla) 6) Iaconisi (Copertino Lecce) 7) Gigante (Novoli Lecce); 8) Totilo (Foggia); 9) Ciurlia (Magliano) 10) Locorotondo (San Pietro Brindisi).

L'arrivo del vincitore Cosimo De Santis (della Piconese di Melendugno Lecce), seguito da Vito Bruni (Calcagni Bari) e da Alessandro Maglie (Magliano Brindisi)

L'arrivo del vincitore Cosimo De Santis (della Piconese di Melendugno Lecce), seguito da Vito Bruni (Calcagni Bari) e da Alessandro Maglie (Magliano Brindisi)
L'arrivo del vincitore Cosimo De Santis (della Piconese di Melendugno Lecce), seguito da Vito Bruni (Calcagni Bari) e da Alessandro Maglie (Magliano Brindisi)


Appendice

Il percorso.


Il Percorso 


Dopo una partenza non competitiva dalla “Casa Comunale” ed un giro turistico per il paese, la partenza vera e propria, avveniva dalla “Rotonda Sud” verso Statte, percorrendo la Circonavallazione Ventrelli Sud; nei pressi di “Quercia”, gli atleti, imboccavano la via verso la pineta (il tratto Est di via Madonna del Rosario, passaggio a livello Sud e  SP 46 verso la pineta. 

Al bivio delle ex tre palme (bivio per Martina e per Taranto), si svoltava a destra imboccando la SP 47 verso la masseria Santa Teresa, quindi continuando sempre sulla SP 47 verso la Italcave, qui si imboccava la SP Taranto Statte e si ripeteva il percorso per sei volte. Alla fine del sesto giro, invece di svoltare verso la pineta si continuava sulla Circonvallazione Ventrelli dove, nei pressi della scuola elementare, angolo via Cimarosa, era posto il traguardo.

Il percorso
Foto: Le premiazioni

Il Vincitore Cosimo De Santis della Piconese Melendugno (Lecce)







Le pendenze del percorso.

Dal punto “più basso” (nei pressi della masseria Santa Teresa)al traguardo vi è un dislivello di circa 140 m, mentre dalla “Rotonda Sud” (nei pressi della stazione di servizio ENI) e che rappresenta l’inizio della volata, fino  all’arrivo, vi è una distanza di circa 740 metri ed un dislivello di  28 metri con punti di  pendenza di oltre il 5% che, in valore assoluto potrebbero  essere trascurabili ma, in una  lunga volata finale, permettono di imporsi soltanto ad elementi  di talento, proprio come è avvenuto in questa edizione di questa gara, vinta per la terza volta da un imbattibile“leccese” Cosimo Se Santis della Piconese di Melendugno.

Foto: Relax


Foto Giovanna Soldatini

Foto Leonardo Del Giudice


Conclusione

Per onestà intellettuale, chi scrive, deve sottolineare la tenacia e l’impegno del Delegato allo SportDaniele Andrisani. Gli avvenimenti sportivi e a questi attinenti, come le varie gare podistiche, le giornate dello sport per i giovani ed altro, lo hanno visto sempre impegnato al massimo. Stessa cosa è avvenuta in occasione dell’inaugurazione dello Stadio Comunale.

In questa ultima occasione è da rilevare un “grande gioco di squadra”  tra lo stesso DanieleAndrisani,l’assessore ai lavori pubbliciFranco Andrioli, e il Presidente della Commissione ai Lavori PubbliciAndrea Ferraioli.
In occasione di quella inaugurazione, risultata semplicemente perfetta, si vide l’efficacia della collaborazione tra più elementi in stretta sintonia e sincronismo tra loro

Significherebbe chiedere troppo se, per affrontare i tanti  problemi della nostra comunità si realizzasse  una collaborazione simile?

Riproponiamo il link ad un minifilamato della corsa di Leo DelG.




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Foto Documento. Presentazione del libro di Carmine Caputo “Chiamami Legione”

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Foto Documento. Presentazione del libro di Carmine Caputo “Chiamami Legione”.


Questa pagina non è una recensione del libro, bensì una “raccolta” di foto scattate da chi scrive e dalla fotografa, amica e collaboratrice costante di queste pagine, Giovanna Soldatini.

Ripubblichiamo anche le foto apparse su fb qualche giorno fa; lo facciamo, per un semplice motivo a cui abbiamo accennato in altra occasione: Le cose (articoli, foto o altro) che vengono  postate su “face”, sono come le rose (che durano, un giorno, un’ora e non più), mentre per un avvenimento che consideriamo di rilievo per la nostra comunità, come è appunto l’incontro con Caputo di venerdì 15 maggio, la soluzione resta quella di  conservarne traccia nel tempo e, questa  pagina ha appunto, questo scopo.


Le Foto: L'autore Carmine Caputo.


Carmine Caputo e Roberta Criscio (Foto Leonardo Del Giudice)

Carmine Caputo (Foto Leonardo Del Giudice)

Carmine Caputo (Foto Leonardo Del Giudice)

Carmine Caputo ed il sindaco Angelo Miccoli  (Foto Giovanna Soldatini)
Carmine Caputo riceve in omaggio, un'opera dell'artista stattese Mimino Miccoli. (Foto Giovanna Soldatini)

Come si è detto, non parleremo degli interventi se non in “appendice” e, soltanto a beneficio di chi avesse tempo e pazienza. Una cosa però era doverosa: riportare una piccola sintesi dell’intervento dello stesso autore, nella parte dove parla delle sue origini, del suo attaccamento per Statte e del suo orgoglio di sentirsi “stattarulo”.



Ed ecco uno stralcio dell’intervento di Carmine Caputo.


“Ha detto bene Armando Grassi, io sono veramente felice di trovarmi qui questa sera perché, sono nella cittadina che mi ha dato i natali, perché è la cittadina dei miei genitori e perché è il luogo dove sono stato negli anni della mia giovinezza.
Foto Leonardo Del Giudice
"Approfitto di questa occasione, per un messaggio positivo ai ragazzi “teenager stattesi”. Loro affermano che,l’attuale piazza non è bella come l’avrebbero desiderato, io dico loro, che a quei tempi noi non l’avevamo una piazza".

“I nostri luoghi di ritrovo serale erano nei pressi del negozio di Gino Del Giudice e negli angoli adiacenti, dove non c’erano nemmeno le panchine; invito voi giovani  ad amare il nostro paese, la nostra comunità, le nostre tradizioni ed il nostro senso comune di appartenenza e guardare il tutto con un pizzico di positività e di orgoglio. 
Tanti nostri concittadini, andando al nord, credendo di integrarsi più facilmente, hanno fretta di “dimenticare” il nostro dialetto. Io sono orgoglioso di affermare che,  invece, cerco di “esportarlo”, tanto che i miei interlocutori, dopo trenta secondi di conversazione intuiscono la mia provenienza pugliese. Siate anche voi orgogliosi di questo.

Ad un “input” di Roberta Criscio che gli chiedeva se lui avesse nostalgia della Statte di quei tempi e di quel periodo Caputo ribatteva:

“Dico la verità, non ho una vera e propria nostalgia di quei tempi, perché Statte, era ancora “sottomessa” ai voleri ed alle decisioni  di Taranto;   era un momento difficile per noi e per la nostra cittadina; per contro, è proprio nei momenti difficili, che si creano legami   forti di amicizia che sono poi quelli, che rimangono per tutta la vita. 

Per concludere: nostalgia  no ma, per me, è stato un periodo, comunque utile,  alla formazione dei rapporti umani”.

Ad un altro “input”di Roberta Criscio riguardante l’ambiente, Caputo interveniva così:

“Taranto e Statte, dal lato ambientale sono in una situazione insostenibile, e mi riferisco specialmente alla salute dei nostri figli; situazione che è il frutto di tante decisioni che col tempo si sono rivelate errate; dare “ricette” significherebbe soltanto pronunciare “parole” senza senso.

 La volontà di risolvere tutto questo – ha continuato Caputo - non si vede nemmeno all’orizzonte perché,  ancora ora, si cerca di salvare con palliativi soltanto “l’azienda”, mentre la salvaguardia della salute dei nostri figli, sembra rimanere in secondo piano.

Quello che possiamo fare noi, nel nostro piccolo – ha concluso Caputo- è, comportarci da custodi dell’ambiente e de territorio anche con piccoli gesti, e con comportamenti corretti.
Grazie a voi amici per essere intervenuti.


Le foto: Gli attori che hanno letto, meglio dire recitato, alcune pagine del libro


Lucia Calabrese e Roberta Criscio, e l'attore Spadaro. Foto Leonardo Del Giudice


Lucia Calabrese.  Foto Leonardo Del Giudice

Lucia Calabrese e Roberta Criscio, qui con Agnese Giandomenico Foto Leonardo Del Giudice


L'attore Spadaro. Foto Giovanna Soldatini

Lucia Calabrese e Roberta Criscio. Foto Giovanna Soldatini


La notizia essenziale termina qui, chi desidera ulteriori dettagli deve armarsi di  pazienza. Chi non avesse pazienza e tempo, potrebbe terminare qui. Gli "altri" sono avvertiti.

APPENDICE


GLI INTERVENTI



Angelo Miccoli sindaco di Statte.

Il sindaco Angelo Miccoli (Foto Leonardo Del Giudice)

Angelo Miccoli.“Siamo sempre molto lieti quando i giovani autori, scelgono di presentare le loro opere nella nostra biblioteca, lo siamo ancora di più questa sera, in occasione di questo  incontro con Carmine Caputo che, pur lavorando a Bologna, ha mantenuto con orgoglio i legami con la nostra comunità.

Il suo talento di scrittore gli è servito (nella sua precedente opera, “Ballata in Sud Minore”), per raccontare la Statte della sua adolescenza e del periodo della nostra conquista  dell’Autonomia Comunale. Appunto quel periodo di 22 anni fa,  ha visto protagonista tutta la nostra gente, e ha dato  un impulso culturale straordinario che forse non ha l’uguale nella provincia e forse anche nella regione.

Da allora, vi è stato, tutto un rifiorire di iniziative, che hanno visto crescere in modo straordinario la nostra comunità. Ripeto, Carmine è un cittadino che ha contribuito a questo sviluppo culturale e ad accrescere il prestigio di Statte. Facciamogli  quindi un “in bocca al lupo”, affinché questa nuova opera ottenga il successo che merita.

Armando Grassi assessore alla cultura del Comune di Statte.

Armando Grassi. Foto Leonardo Del Giudice

Armando Grassi. Foto Leonardo Del Giudice

Armando Grassi. Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Armando Grassi:“Per me è una grande soddisfazione partecipare a questo incontro con Carmine Caputo; la nostra  amicizia pluriennale  ha  consentito una conoscenza reciproca straordinaria; per me, lui è stato sempre un punto di riferimento, con la sua straordinaria arguzia che raramente, ho potuto riscontrare in altri amici”.

Carmine è maturato – ha continuato Armando Grassi - grazie alle sue doti e grazie all’ambiente famigliare che lo ha messo nelle condizioni più favorevoli possibili e,  spesso, sono appunto questi stimoli a far maturare al massimo individui e comunità.

In analogia con il “percorso culturale virtuoso” di Carmine, percorso favorito anche  dagli stimoli positivi avuti dalla sua famiglia, credo che, anche la crescita culturale della nostra comunità sia  cresciuta grazie agli stimoli positivi sia pure di altra natura, come quelli, della nostra Biblioteca con Agnese Giandomenico e Mario Pennuzzi e con l’operato “logistico” di questa amministrazione, che ne ha favorito  il “percorso virtuoso”.

Come è noto -, ha continuato Grassi - la nostra biblioteca è la referente provinciale dell’unione delle Biblioteche della Regione e, quando andiamo a rivendicare il nostro ruolo  di “riferimento” in sede pugliese, i nostri interlocutori, rimangono sbalorditi, non da quello che noi andiamo a riferire, ma da quello che noi abbiamo fatto e facciamo tuttora. Basti pensare che, per il programma, “Nati per leggere”  siamo stati protagonisti di rilievo anche a livello nazionale.

Le foto: i genitori di Carmine Caputo e il pubblico


Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice


Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice


Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice

Foto Leonardo Del Giudice
Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini

Foto Giovanna Soldatini


Roberta Criscio giornalista:  moderatrice e presentatrice della serata.

Foto Giovanna Soldatini

Foto Leonardo Del Giudice


Roberta Criscio. Premettiamo che Roberta, insieme a due “compagni di viaggio”  eccezionali, la professoressa Lucia Calabrese e l’attore Dino Spadaro hanno letto o meglio, recitato, alcuni passi veramente godibili del libro stesso. 

Il trio si è esibito in godibili letture di alcuni passi del libro, letture che a tratti, si sono trasformate  in miniscene recitate.

La stessa Roberta Criscio, ha moderato e condotto questo incontro con Carmine Caputo, in modo esemplare, con equilibrio e discernimento, sia delineando  la trama del libro, sia coinvolgendo l’autore con domande  interessanti e pertinenti, che hanno permesso all’autore stesso, di rivelare molto, della sua personalità, della sua formazione giovanile, del suo attaccamento per Statte e per il suo ambiente.

Ecco come Roberta ha delineato la trama del libro stesso: 

“Ester e Priscilla, due amiche bolognesi con caratteri agli antipodi, una riservata e timida e l’altra completamente disinibita, si preparano per un viaggio a Corfù: noleggiata un’auto, per raggiungere il punto d’imbarco del traghetto da Brindisi, finiscono invece, per trovarsi nei pressi di un cimitero a Statte, dopo aver sbagliato l’uscita dell’autostrada.

“Le due ragazze  vengono a trovarsi in uno strano regno futuro, in un  ambiente che ha subìto un profondo cambiamento rendendo irriconoscibili gli stessi abitanti.  

“Qui, si trovano  coinvolte in uno bizzarro traffico di rifiuti tossici.   In questo strano "regno", vi sono conflitti interni tra strane popolazioni con nomi chiaramente stattesi, Mucedìje, (sporcizie), Sparatrapp (cerotti per medicazioni) e così  via, tra situazioni surreali e spesso comiche.

“In ogni modo le ragazze, fanno da pacieri (con le buone o con le cattive) e restituiscono a quelle popolazioni ormai “quasi perdute” un minimo di dignità e di speranza nell’avvenire”.


Dell’intervento di Carmine Caputo abbiamo accennato all’inizio di questa pagina.

Uno dei due protagonisti di sempre a cui si deve lo straordinario prestigio di cui gode la Biblioteca di Statte: Agnese Giandomenico. L'altro protagonista non poteva essere, il colto e saggio direttore Mario Pennuzzi. Foto Leonardo Del Giudice



Foto Giovanna Soldatini



Conclusione:

Di Carmine Caputo, abbiamo apprezzato, il suo talento di scrittore con la fluidità e scorrevolezza che già conoscevamo dalla sua precedente  opera;  abbiamo apprezzato la sua maturità e saggezza non molto frequenti nei  ragazzi della sua età. Le sue idee sull'ambiente sono di una ragionevolezza che vorremmo vedere in tanti dei nostri ragazzi e adulti. Abbiamo insomma capito, che Carmine, ha voluto e saputo recepire i valori sani trasmessi dalla sua sana famiglia, ciò che di questi tempi di malinteso senso di indipendenza, non sempre avviene nei nostri giovani. Abbiamo apprezzato il suo orgoglio di essere stattese, che riesce a trasmettere  anche agli amici del nord. 

Insomma: Carmine sei  orgoglioso della tua Statte e noi stattesi siamo orgogliosi di te. In bocca al lupo per tutto quello che desideri dalla vita.

Infine, a chiusura di  questa pagina, dedicata ad una “bella serata” ecco,  un antico proverbio indiano, citato da Carmine Caputo, a proposito dell’ambiente, che è uno degli argomenti  “chiave” del suo libro:



 La Terra non ci è stata lasciata in eredità dai nostri padri, ma ci è stata data in prestito dai nostri figli". (Custodiamola) Proverbio indiano.


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Il nome della “Piazza” secondo “Sei di Statte se”

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Il nome della “Piazza” secondo “Sei di Statte se”.


La "Nuova Piazza" da denominare in una bella opera di Antonio Caputo

Voi ragazzi del gruppo “Sei di Statte se”, alcuni giorni fa, siete stati protagonisti di uno  “scambio di idee sul nome da dare alla “Nuova Piazza”: Vogliamo “tirare le somme” di quello che avete proposto?

Chi ha “lanciato l’idea” del sondaggio ?






Qualche giorno fa  Valentina Semeraro, una impegnata cittadina di Statte (lo preciso per i lettori non stattesi di queste pagine), dalle pagine fb di un gruppo stattese, “Sei di Statte se” chiedeva ai circa 4000 componenti del dinamico gruppo quale, secondo loro, fosse il nome più appropriato da dare alla “Nuova Piazza” (detto, poco propriamente, anche “Biopiazza)terminata da pochi anni ed ubicata  nei pressi della scuola elementare Giovanni XIII.
Questo era il “quesito”:

Gruppo degli amici  “Sei di Statte se” ...........come vi piacerebbe si chiamasse la nostra biopiazza (c'è brùtte nòm) dal momento che ancora  non ha un vero nome ???


Ne è scaturito un interessante dibattito e scambio di opinioni, alcuni dei quali molto divertenti ma di cui, il giorno dopo si sono perse le tracce, visto il diabolico meccanismo di “face”, ma noi ve lo riproponiamo sintetizzando i risultati e riportando (ma solo in "Appendice) i vostri commenti alcuni dei quali alquanto spassosi.

Teniamo conto, comunque, che  il tutto è servito, principalmente a sollevare una "questione dormiente", dal momento che democraticamente, sarebbe opportuno far decidere agli "stattesi" con una vera consultazione (però,senza spese per la comunità), giusto come suggerito da alcuni amici partecipanti a questo "mini sondaggio".



La Piazza Grande, il giorno dell'inaugurazione.

Le  proposte più suffragate:


Proposta Autonomia: 7 voti



Pochi giorni prima del Referendum

Il giorno del referendum

Proposta Papa Giovanni XXIII: 7 voti


S.Giovanni XIII 




Proposta Maresciallo Franco Mignozzi 6 Voti


L'eroico "Maresciallo Mignozzi"


I nomi legati all’Autonomia Comunale (Appunto Piazza Autonomia Comunale ma anche 1° Maggio 1993 etc) hanno avuto 7 preferenze.

Il nome “PiazzaGiovanni XXIII” ha avuto ugualmente 7 “preferenze”.

I nomi che si richiamano al compianto maresciallo dei carabinieri, l’eroico concittadino Maresciallo Mignozzi (Compreso Piazza degli Stattesi con sottotitolo Maresciallo Mignozzi) hanno avuto 6 preferenze.

Il nome Piazza della Libertà ha avuto 2 preferenze.

I nomi: Piazza Dott.  Lomartire; Piazza Sandro Pertini;  Piazza della Rinascita; Piazza Angelo Gigante; Piazza degli Stattesi , Via Bainsizza hanno avuto1 preferenza.

L’essenziale della “Pagina” termina qui. Chi vuole approfondire, con i dettagli dei vari commenti è invitato a scorrere le successive appendici.

APPENDICE 1

La "Nuova Piazza" ultimi preparativi prima della inaugurazione, (avvenuta poi, nella serata). Foto Leo DelG


Perché non utilizzare “due nomi” per le “due piazze”?

Mi sia permessa una mia opinione:  Sulla base del citato mini sondaggio, anche chi scrive, condivide  l’idea di intitolare la “Piazza Nuova” ad uno dei nomi proposti che si  richiamano l”Autonomia Comunale” ma, tenendo conto che l’attuale “Ponte Cherubini” e relativa “Piazza”,sono ancora “da denominarsi”  perché, non intitolarli  al “terzo nome” uscito dal sondaggio:“Maresciallo Mignozzi”? 

Sto citando “l’eroico nostro concittadino”, visto che alcuni dei partecipanti al sondaggio reputano inopportuno “Piazza Giovanni XXIII” perché a questo Papa è già intitolata la “Scuola Elementare” della stessa Piazza.


Appendice 2

Domanda: La denominazione di piazze o vie è una prassi lunga e complicata? 

Beh .. come in tutte le cose dipende dalla “volontà” di chi deve “decidere”.
Ecco, appunto un sunto delle condizioni  previste dalla Legge per intitolazioni di Piazze o Vie (nuove), o per rinominare vie già esistenti.

Non la faccio lunga accennando alle norme di legge che regolano la “materia”. Diciamo, che la procedura sembrerebbe complessa, ma lo è realmente, solo in caso di “cambio della toponomastica” di vie già denominate.

Il ponte detto "Ponte Cherubini" (in attesa di essere "denominato" con l'annessa piazza parcheggio"

Limitiamoci al nostro caso:

1) I cittadini, presentano una petizione al sindaco. La domanda deve essere sempre motivata e corredata di informazioni storiche, culturali,  se è un nome “pubblico” o biografiche se si tratta di una persona a cui intitolare la Via o la Piazza. Il tutto accompagnato dalle generalità dei firmatari e da una breve relazione. 

2) Il sindaco incarica l’ufficio preposto, per  valutare la conformità della proposta.(Se il nome da proporre è di una “persona”, una delle condizioni è che sia “scomparso da almeno 10 anni).

3) L’ufficio “toponomastica” (a Statte, mi sembra che si “accorpato” ad altri uffici) esaminate le condizioni previste dalla legge,  rilascia il parere di conformità e rimanda la pratica alla “Giunta Comunale” per l’approvazione.


4) La delibera della “Giunta” viene inviata al Prefetto per l’autorizzazione definitiva.

Ehi  piano, non ci allarmiamo!! Visto che stiamo tra noi, diciamolo pure: penso che la “strada”,  nel nostro caso, possa essere molto più semplice di quella descritta.  

Trattandosi di nomi largamente condivisi anche politicamente, a mio modesto parere,  la Giunta Comunale, potrebbe avviare la pratica anche d’Ufficio tanto  per il nome della Piazza Nuova, da intestare, Piazza dell'Autonomia Comunale che per la piazza, detta comunemente Piazza Cherubini, da intestare al Maresciallo Mignozzi


Festa  di "Sei di Statte se" nella Piazza Nuova.  Foto Giovanna Soldatini

E, ancora meglio, sarebbe auspicabile, una "proposta condivisa", da concretizzarsi, per ovvie ragioni dopo le elezioni regionali.
“Perché, non portare in consiglio comunale, una proposta firmata dai capi gruppo della maggioranza e delle opposizioni per concretizzare quello che si è detto? 

Sarebbe un bel segnale, sia per ritrovare “l’Unità Stattese” (almeno in questo caso), sia di rispetto reciproco, che di rispetto per la nostra Storia Comune.  (Ma sono un po’ scettico e sarei lieto di essere smentito).



Il "decano" e "saggio" degli amici di "Sei di Statte se", Luigi Mancini, ma un altro, lo segue a "stretto giro".
Appendice 3

Gli “amici” del “Gruppo” e le loro preferenze.

7 preferenze.
I nomi che si richiamano all’Autonomia Comunale hanno avuto 7 preferenze.

Nicola Ricci(1 Maggio 1993),
Anna Maria De Vittorio
(Piazza dell’Autonomia Comunale 1993)
Vito Martino Marangi
(Piazza Autonomia Comunale 1993 )
Valentina Semeraro
(Piazza dell’Autonomia)Con l’alternativa “Piazza degli stattesi”  sottotitolo maresciallo Mignozzi”
Antonella Tagliente
(Piazza dell’Autonomia)
Gino Del Giudice (Piazza dell’Autonomia).
Paolo II Faraone Cervellera
(Statte 1993) Con l’alternativa di Piazza Maresciallo Mignozzi e Piazza Giovanni XXIII)

Piazza Giovanni XXIII 7 preferenze:

Anna Latino
Antonio Caputo
Domenico Ferrarese
Maria Pace
Piero Presicce
Tonio Taddeo
Paolo II Faraone Cervellera
(Con l’alternativa di Piazza Maresciallo Mignozzi,  e Statte 1993).

Maresciallo Mignozzi 6 preferenze

I nomi che si richiamano al compianto maresciallo dei carabinieri, l’eroico concittadino maresciallo Mignozzi, con le due varianti o (Maresciallo Mignozzi o Piazza egli stattesi con sottotitolo Maresciallo Mignozzi), hanno avuto 5 preferenze.

Michele Mastromarino
Antonio Angela Attolino Rito
Piero Bello
Claudio Forleo

Paolo II Faraone Cervellera (con l’alternativa di “Statte 1993”).

Valentina Semeraro Con l’alternativa “Piazza dell’Autonomia Comunale” Mignozzi”.


Piazza della Libertà 2 preferenze

Aldo Roberti
Ottavio Spezzacatena

Poi, con una preferenza ciascuno;Piazza Dott Lo Martire; Piazza Sandro Pertini ; Piazza della Rinascita; Piazza Angelo Gigante. (Amelia Lucerino); Via Bainsizza (Domenico Ferrarese)


Appendice 4 

(Per chi proprio ha "tempo da perdere", in seguito vi proponiamo i "dettagli" dei vostri interventi, vi consiglio di "guardarli", perché vi è più di qualche spunto per farci una risatina)


I DETTAGLI DEI VOSTRI INTERVENTI.

Alcuni “amici” si sono attenuti al quesito in modo "letterale", mentre altri si sono “imbizzarriti” con risposte, a volte divertenti,  a volte bizzarre e a volte giustamente amare: ve li proponiamo così come le avete postate.


Sono notissimi amici di "Sei di Statte se" (Ottavio, Anna Maria e Gino)
La cosiddetta Piazza Cherubini da denominarsi, durante una serata benefica.

Valentina Semeraro.

Riguardo al nome  "Piazza Autonomia Comunale" (con gli eventuali sottotitoli), Valentina si è così espressa:
L’Automia e stata davvero una rinascita, molto sofferta


Valentina è comunque “aperta”ad altre ipotesi:
“A me piace il nome che ha proposto Michele Michele Mastromarino(Piazza degli stattesi sottotitolo “Maresciallo Mignozzi”).  


A Valentina, non dispiace nemmeno “l’ipotesi Pertini”
“Concordo con Amelia Lucerino, Pertini è stato un presidente dalla parte del Popolo”).


Piero e Vincenzo

Vito Martino Marangi.

“Con grande rispetto per  tutti i nomi proposti, credo che ci vorrebbe un nome "nostro""stattese" . “Mi va bene Piazza dell' Autonomia 1993 o Franco Mignozzi o qualunque altro nome stattese” . Ma poi, commentando le proposte “papali”:“di nomi di papi e altri illustri personaggi sono piene le cittá di tutta Italia; eviterei anche i nomi di politici. 

Infatti: "Ai politici, va bene dedicare spazi politici. Se dobbiamo dedicare una piazza ad ogni político. ... Ne morranno tanti da qui a cent'anni (Ahahah!! questa sì che è bella n.d.r).

Marangi, commentando la proposta di Piero Bello e di Michele Matromarino di intitolare la piazza all’eroico “Maresciallo Mignozzi”: “
"Credo che sicuramente l'amministrazione comunale abbia preso a cuore la candidatura e darà il giusto valore al ricordo di uno stattese morto in un gesto eroico, se non intestando la piazza principale sicuramente un altro luogo”.

Infine, ormai, avendo optato per una scelta chiara, così concludeva:  “Preferisco“Piazza dell'Autonomia comunale”..in quanto con piazza del 1° maggio 93 si rischia di non citare l'anno”. (Ci sarebbe stato l'equivoco col  1° Maggio; a mio avviso si potrebbe però usarlo come “sottotitolo” n.d.r.)





Aldo Roberti  non ci si potevano aspettare risposte diverse dal nostro amico un po’ mattacchione :
“Bello il nome:  “Piazza della Libertà”;
“Piazza della rinascita sofferente”;
“Piazza sei di Statte”
“Piazza delle feste stattesi".

Amelia Lucerino La nostra amica del gruppo ha “offerto” due proposte: una divertente e l'altra seria. 
“Madonn chiamiamola Piazza dei pensionati senza pensione ahahahah”
“Piazza dll Rinascita!!!

“Piazza Sandro Pertini il miglior presidente italiano per me.





Anna Maria De Vittorio  Piazza Autonomia Comunale 1993”.

Antonella Tagliente “P.zza dell'Autonomia “ con una bella data che indichi il referendum”.

Caputo Antonio. “Per me va bene piazza Giovanni XXIII”.

Claudio Forleo 
“Che ne dite di fare una petizione al sindaco? Non dovrebbe negarsi di fare questa cosa così bella e moralmente onorevole. Mi sembra che lontano, da Statte un carabiniere nostro concittadino sia morto, per difendere una donna.[Franco Mignozzi]. Sarebbe bello,dedicare a lui la Piazza.  Allora Valentina se organizzi la petizione, sarò il primo sostenitore e mi metti in cima alla lista dei firmatari.

Daria Zaffoni:  “Piazza dei Martiri Dell'Inquinamento”.(Come dare torto alla signora Zaffoni?).

Domenico Ferrarese  “Essendo situata lungo Via Bainsizza, secondo me sarebbe più logico chiamarla Piazza Bainsizza ...oppure piazza Giovanni XXIII, un nome così caro a tutti coloro che hanno frequentato quella scuola”.

Giovanni CiccaroneNon è propriamente una proposta di “denominazione” ma la riportiamo perché implicitamente contiene la proposta di aumentare alberi e panchine:  “Ciao ragazzi, ma a voi piace quella piazza? A me non sembra una piazza, perché una piazza deve avere piante da ombra, deve avere delle panchine per sedersi e sopratutto deve essere vivibile sopratutto dai più piccoli, perché cosi com’è,  le mamme sono costrette a rincorrere i figli con gli ombrelloni per proteggerli dal sole. Ciao”.

Giuseppe Gattullo (Ironica, divertente e, con delle proposte implicite come quelle di Ciccarone)“Piazza sei di statte" se magari aggiungessero qualche altra panchina di ghisa magari con lo schienale cse no ti viene la gobba e mettessero qualche luce in più senza rischiare di essere investiti ! Caccia tutto ?” Poi, per concludere  questo nostro amico mattacchione:
“Valentina Semeraro era il sogno di Lucio Dalla ! E ' passato di qui e mi ha detto quella piazza chiamatela Piazza Grande.” 

Graziana Montanaro (Anche questa amica “consiglia due spassosi nomi”)“Piazza "Bolgia Del Chiancone"e ... “Stasera State Moda Presso Piazza GARKO... Sti cazzi come suona ahahahah”. Che dire? Veramente esilarante!!


Michele Mastromarino “ Io credo che come virtualmente ci si ritrovi in questo gruppo "sei di statte se. .. " a chiacchierare come fosse una piazza .. perché non chiamare la bio piazza "Piazza Degli Stattesi " con sottotitolo M.llo  Franco Mignozzi. . un luogo reale che riassume e ricorda che il paese è degli stattesi e ricorda anche il sacrificio di molti nostri concittadini passati presenti e futuri. ...

Nicola Ricci. Ciao Michele Mastromarino,  per me chiamarla Primo maggio '93 sarebbe giusto anche perchè ci sono diverse persone stattesi che meriterebbero di essere nominati...

Ottavio Spezzacatena. Gino (Del Giudice), perché, secondo te, non va bene “Piazza della Libertà”?  Valentina per me, va bene appunto,  “Piazza della Libertà”.

Paolo Il Faraone Cervellera. L’amico Paolo, a quanto pare è un po’ indeciso infatti:
“Piazza Franco Mignozzi”.
“Piazza Giovanni Paolo II”.
“Piazza Statte 1993”.


Pasquale Lino Pashark Fago  (Una proposta  ironica e un po’  amara ma che ha tanto di vero):  “Piazza delle vittime dell'Ilva”.

Piero Fedele (Il nostro amico, sempre simpatico e divertente) “Piazza della Patata”.

Piero Presicci  (Due proposte)
”Piazza Angelo Gigante”
“Piazza Giovanni XXIII”

Pietro Piero Bello Per me “Piazza M.llo F. Mignozzi”. E' l'unico papabile perché insignito di medaglia d'argento al valor civile.

Tonio Taddeo  “Piazza Giovanni XXll”.

Ed ora, i nomi citati da: Antonio Angela Attolino Rito che si sono “scatenati” proponendo di tutto e .. anche di più.
 “ForsePiazza Italcave o piazza Eni o piazza Ilva” ; ma ..  poco dopo “:
“Piazza del popolopenso sia il piu adatto come nome”.
Le proposte della simpatica coppia, erano forse finite? Macché
“Piazza Don Tommaso Rota”. Infine (forse),  l’ultima “proposta”:
“Votazione con cittadini presenti (Insomma un referendum).
A questo punto questi nostri simpatici amici del gruppo, ossevavano:” E lo stadio e i ponti? Perché non si dà valore a queste opere ?
Ed ecco le proposte:
Per lo stadio: “Stadio comunale"Wojtyla'”
Ma, anche: Stadio S.Girolamo”.
E, per il “Ponte Nuovo”:“Ponte Matteo Mastromarino”.
Che dire? Una “partecipazione simpatica e divertente  di questi “vulcanici 
amici.





Conclusione 1
1) Premetto che la "soluzione" più democratica, sia quella di far decidere ai cittadini, in una sorta di pubblica consultazione senza aggravio per la comunità,  dal momento che, i "numeri" scaturiti dal sondaggio oltre ad essere esigui, non possono considerarsi rigorosamente corretti, perché alcuni "amici" hanno espresso più di una preferenza. 

2)Dalla "rosa" dei nomi possibili non si è tenuto conto di tanti altri eroi stattesi alcuni dei quali insigniti di medaglia d'argento al valor militare, ma di questi nomi penso si terrà conto in una (per ora lontana) revisione dei toponimi, ora strutturati da "frazione" con vie di musicisti stranieri quasi sconosciuti.

Detto questo, sarebbe auspicabile che, una eventuale petizione popolare, fosse proposta per evidenti ragioni, soltanto dopo lo svolgimento sia delle elezioni regionali che della la festa di "Sei di Statte se". 

In alternativa alla "petizione", credo che sarebbe "saggio", coinvolgere i nostri rappresentanti delle istituzioni, affinché l'iter sia iniziato "d'ufficio"con una delibera del Consiglio Comunale, su proposta di tutti i capi gruppo (maggioranza ed opposizione). Non credo sia necessario, soffermarsi sulla necessità di questo gesto "unitario". 

Se così non fosse, si dovrebbe optare per la "petizione"; ma in questo caso, a mio avviso, per evitare prevedibili strumentalizzazioni, sarebbe opportuno rimandare il tutto, all'indomani delle elezioni amministrative del 2016. 





Conclusione2.

La "Nuova Piazza", al di là delle cose migliorabili ha significato molto per la nostra cittadina. 

Dalla sua inaugurazione, in questo luogo si sono svolte decine e decine di interessanti manifestazioni che hanno interessato migliaia e migliaia di stattesi, organizzate da associazioni e singoli cittadini. 

Le nostre imprese, in questi eventi, hanno avuto la possibilità di promuovere il loro lavoro ed i loro prodotti. 

Una "Piazza" bella e dignitosa è anche un biglietto da vista della nostra cittadina, oltre a rappresentare il luogo ideale per i  giochi "liberi" dei bambini con piccole biciclette e  devo confessare che a me, complessivamente piace  ed in particolare, la progettazione della "Fontana ad Archi" che ritengo, molto ben riuscita. 

Naturalmente nessuno ha il dono della "verità in tasca" ma ho espresso in tutta onestà il mio punto di vista tenendo conto anche che, su proposte costruttive, tutto è migliorabile.



Concludiamo definitivamente questa pagina, con la proposta espressa  dal "germano" Gino Del Giudice 

Mò a Chijazze l'à me fatte,
tutte 'nzijeme bérafatte,
e n'u nome l'à ma ddé,
come discite ca l'à ma chijamé? 
“Primo maggio novantatre”
ijè 'a mégghija dediche, credite a mé;
oppure che fantasije:
“CHIJAZZE DE L'AUTONOMIJE”.

Per contattare il blogger dinodelgiudice@tin.it
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